“Io rimetto il mio spirito nelle tue mani; tu m’hai riscattato, o Eterno, Dio di verità” (Salmo 31:5)
Queste parole sono state spesso usate da uomini santi nel momento della morte. Noi possiamo considerarle questa sera per il nostro bene. L’oggetto delle sollecitudini dell’uomo fedele in vita e in morte non è il suo corpo, né la sua condizione, ma è il suo spirito; questo è il suo tesoro. Se lo spirito è integro tutto va bene. Cos’è il nostro corpo mortale paragonato all’anima? Il credente affida l’anima alle mani di Dio: essa procede da Lui, è Sua, Egli l’ha sempre sostenuta, ed è in grado di mantenerla e anche di riceverla. Ogni cosa è al sicuro nelle mani di Yahwèh: ciò che affidiamo al Signore sarà salvo, sia ora sia nell’ultimo giorno. Affidarsi al riposo del cielo equivale a vivere in pace e a morire nella gloria. In ogni tempo dovremmo affidare tutto il nostro essere nelle mani fedeli di Gesù; allora, anche se la vita sarà appesa ad un filo e le avversità si moltiplicheranno, la nostra anima dimorerà al sicuro e si diletterà nei luoghi tranquilli.
“Tu mi hai riscattato o Eterno, Dio di verità”. La redenzione è una solida base per la fiducia. Davide non aveva conosciuto il Calvario come noi, ma la redenzione temporanea lo rallegrò. E la nostra redenzione eterna non potrà rappresentare una consolazione ancora maggiore? Le liberazioni del passato ci legittimano a chiedere aiuto nel presente: ciò che il Signore ha fatto una volta, lo farà ancora, poiché Egli non cambia. Egli è fedele alle Sue promesse, e misericordioso verso i Suoi santi; Egli non dimenticherà mai il Suo popolo.
Charles Spurgeon
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