La semplicità della fede è meravigliosa, perché viene da una Persona, Cristo, e si fonda su una Persona, Cristo.
Quando Paolo predicava si “limitava” a predicare solo Cristo crocifisso …verrebbe da chiedersi perché non usò uno degli odierni metodi evangelistici dato il fatto che la predicazione della croce è pazzia per i greci e scandalo per i Giudei …lo è anche ora. Probabilmente Paolo sbagliava sistema. Probabilmente lo stesso Gesù non aveva capito l’importanza del “metodo” per rendere più comprensibile qualcosa che era “un parlare troppo duro per essere ascoltato” …e meno male che oggi le chiese si sono svegliate e hanno cominciato ad adottare tutti i metodi più disparati che sono presi in gran parte dalle strategie del marketing … del resto se funzionano per le cose del mondo, perché non utilizzarli per le cose spirituali? L’unico problema, ma per molti trascurabile, è che Cristo non è in vendita…e rendere qualcosa che è scandalo e pazzia come qualcosa di comprensibile e accettabile mi fa sorgere un leggerissimo sospetto che il messaggio, in fondo in fondo, non sia lo stesso, ma è radicalmente cambiato. Il Vangelo è potenza di Dio o potenza di uomini (Ro 1:16-17)?
Probabilmente invitare il dolcetto insieme all’annuncio del Vangelo può essere allettante, perchè il dolcetto attira…e se dunque vuoi che quella persona vada via contenta perchè ha mangiato il dolcetto e non vuoi lasciare l’amaro in bocca non dovrai fare altro che dire: “Dio ti ama e ha un meraviglioso piano per te! Se vuoi essere davvero felice e trovare il vero senso della vita devi credere in Gesù”…naturalmente non parlare di croce, di giudizio, di peccato, di inferno, di ira di Dio, di apocalisse in arrivo…perchè l’importante è che “accettino Gesù”…come se fosse facile quanto accettare di mangiare un pasticcino…
Io cerco di immaginare Paolo predicando, e non lo vedo così pronto a offrire colazioni al bar o a fare graffiti sui muri della città…”solo Cristo crocifisso” implica tutta la dottrina biblica sul peccato, sul giusto giudizio, sull’ira di Dio, e poi si può parlare di amore di Dio, di misericordia, di grazia…
1Co 2:1-5 “E io, fratelli, quando venni da voi, non venni ad annunciarvi la testimonianza di Dio con eccellenza di parola o di sapienza; poiché mi proposi di non sapere altro fra voi, fuorché Gesù Cristo e lui crocifisso. Io sono stato presso di voi con debolezza, con timore e con gran tremore; la mia parola e la mia predicazione non consistettero in discorsi persuasivi di sapienza umana, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza, affinché la vostra fede fosse fondata non sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.”
E’ proprio questa l’immagine che ho di Paolo: un uomo timorato di Dio che predicava la croce di Cristo non permettendosi mai di sradicarla dal suolo in cui era. Per questo aveva timore e tremore di dire la verità nuda e cruda. Non pensiamo che dire la verità in quel modo sia da presuntuosi…perchè predicarla com’è richiede molta sottomissione alla verità da parte dello stesso predicatore, che per la sua tendenza carnale avrà la tentazione di rendere il messaggio sempre un pochino più accettabile per il suo uditorio… Non c’erano sensazionalismi nella predica di Paolo… non c’erano finzioni estatiche, non c’erano fronzoli intellettuali per nutrire la fame di sapienza della mente umana…ma c’era solo l’opera della croce. Perchè? Perchè la nostra fede deve essere fondata non sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio!
Sono dunque inorridito piuttosto scettico quanto sento parlare di “corsi di evangelizzazione” (l’unico corso di evangelizzazione che fecero i discepoli di Gesù fu quello di stare con Lui; Gesù stesso disse che li avrebbero riconosciuti come Suoi discepoli se si fossero amati gli uni gli altri come Lui li ha amati…!), e probabilmente lo stesso Gesù non riuscirebbe a superarne nemmeno uno, o di “metodi evangelistici”…non è una questione di metodo, nè di studi teologici sul tema, i quali sono spesso ricavati a forza dalla Bibbia con misteriose e fantasiose esegesi, più fondate sulla psicologia e sull’esperienza umana secolare (e commerciale!) di quanto la Bibbia effettivamente affermi. L’unico metodo evangelistico che la Bibbia insegna è quello delle nostre vite trasformate. Sotto ogni punto di vista: dal discepolato in chiesa all’evangelizzazione, solamente vite trasformate possono produrre altre vite trasformate. Prov 27:17 “Il ferro forbisce il ferro; così un uomo ne forbisce un altro.”
Dio utilizza, se vuole, i Suoi figli in tal senso. Giovanni Battista disse che “l’uomo non può ricevere nulla se non gli è dato dal cielo”, riferendosi al fatto che i suoi discepoli stavano contestando che Gesù battezzasse al di là del fiume…lo stesso Pietro riconobbe Gesù per rivelazione di Dio (Mt 16:16-17)…e lo stesso Paolo ammise che nessuno può dire che Gesù è il Signore se non per lo Spirito Santo (1Co 12:3)…anche noi siamo solo mezzi per mezzo del quale altri possono credere…possiamo piantare e innaffiare ma solo Dio fa crescere…
Dobbiamo senza dubbio essere degli esempi, ma invano ci affaticheremo se il Signore non edifica. Potremmo essere nei confronti di Ninive come Giona o come Naum…ciò dipende esclusivamente da Dio.
Dunque il messaggio è sempre quello: Cristo crocifisso, senza aggiunte o sottrazioni, ma puro come Dio lo ha fatto scrivere. Per predicare solo Cristo bisogna prima liberarsi da tutte le menzogne che il mondo ci ha propinato dalla nascita, ed è solo la conoscenza della verità che rende liberi.
Quando dunque si parla di “semplicità della fede”, qualità meravigliosa che tutti sempre più dobbiamo ricercare, non confondiamo con ignorare le cose…la “santa ignoranza” non è “semplicità della fede”, perchè la “semplicità della fede” è nel credere, vivere e dire le cose come stanno, senza “se” e senza “ma”, senza contorni di pasticcini assortiti. Dire le cose con amore non significa sottacere delle verità; ma dire la verità è dimostrare vero amore, perché solo la verità rende liberi.
Stefano Carta | Notiziecristiane.com
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