Il dono di Dio al Cristianesimo

Nessun uomo può mai essere “il dono di Dio al Cristianesimo”. Il dono di Dio al Cristianesimo, è se stesso nell’uomo Gesù…

Se la predicazione di un uomo, esalta, (anche se in una minuscola parte, anche se solo un pizzico, la capacità oratoria, la sapienza nel aver capito qualcosa, il cammino o modo di vivere di quel uomo), portando “gloria” e ammirazione a se stesso, quel predicatore ha fallito!

Dio è testimone di se stesso. Quando l’Eterno dichiara: “Per amore di me stesso, o per amore del mio grande nome, Io farò in modo che voi… (Ezechiele 36:22-27/Giovanni 5:31,32)…

Io, proprio io, sono colui che per amore di me stesso cancello le tue trasgressioni e non ricorderò più i tuoi peccati. (Isaia 43:25).

Un servo predicatore è meglio che si ricordi le parole del Re Davide: nella tua fedeltà e nella tua giustizia rispondimi. Non entrare in giudizio col tuo servo, perché nessun vivente sarà trovato giusto davanti a te… (Salmo 143:1,2).

Quando Il Signore ordinò Mosè di portare il popolo verso la terra promessa, dichiara che manderà un angelo a guidarli dicendo: “Egli, (l’angelo), vi condurrà in un paese dove scorre il latte e il miele; ma io non salirò in mezzo a te, perché sei un popolo dal collo duro, e potrei anche sterminarti lungo il cammino. Infatti l’Eterno aveva detto a Mosè: «Di’ ai figli d’Israele: “Voi siete un popolo dal collo duro; se io salissi per un solo momento in mezzo a te, ti consumerei! Perciò ora togliti i tuoi ornamenti e così saprò ciò che devo fare con te”»  (Esodo 33:1-6).

Non c’è niente, assolutamente niente in un vaso di terra che possa minimamente essere apprezzato o riconosciuto per qualcos’altro che non è, (a parte un semplice vaso di terra), al infuori magari di ciò che contiene! Se quel vaso contiene un olio profumato di grande valore, è l’olio che ha il valore, non il “contenitore”…

Quando Gesù stesso dichiara: “Io non prendo gloria dagli uomini”, quello che il Padre ha detto attraverso di Gesù, è esattamente ciò che voleva dire! “Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel suo proprio nome, voi lo ricevereste. Come potete voi credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da Dio solo?” (Giovanni 5:41,43,44).

Quanto ci piace cercare, ascoltare e seguire coloro che la pensano come noi. Quanta gloria diamo agli uomini che predicano secondo ciò che abbiamo capito e sperimentato noi stessi. Paolo dice: Ora a me importa ben poco di essere giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi non giudico neppure me stesso. Non sono infatti consapevole di colpa alcuna; non per questo sono però giustificato, ma colui che mi giudica è il Signore…

Ora, fratelli, per amore vostro, io ho applicato queste cose a me e ad Apollo, affinché per mezzo di noi impariate a non andare al di là di ciò che è scritto, per non gonfiarvi l’un per l’altro a danno di terzi. Che cosa infatti ti rende diverso? Che cosa hai tu che non l’abbia ricevuto? E se l’hai ricevuto, perché ti glori come se non l’avessi ricevuto? (1 Corinzi 4:3-7).

L’apostolo Paolo conosceva bene il pericolo che c’è nel “ricevere” gloria, onore, riconoscimenti, dagli uomini. Chi più di lui conosceva le tradizioni, la teologia, la cultura, e la sapienza di quei tempi? Chi, (se non lui), poteva vantarsi un pizzichino della scelta di Gesù come apostolo ai gentili pagani…

“Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo.” (scriveva Paolo, Filippesi 3:8).

“Vado forse cercando il favore degli uomini, o quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo. Sono dunque diventato vostro nemico dicendovi la verità? Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me.” (Galati 1:10/4:16/2:20).

La Gloria di Dio è in, ed è rivelata per mezzo di Gesù, (Ebrei 1:3). Non è il vaso che conta, ma quell’olio prezioso e profumato ciò a cui il Padre celeste ha dato TUTTA la gloria, (Filppesi 2:3-8).

Un uomo di Dio, (potremmo anche aggiungere “grande”, ma alla luce di ciò che stiamo esaminando, sia lungi da noi), disse una volta:

“Una predica che non lascia l’ascoltatore infastidito nei riguardi di Dio e dello stesso predicatore, non è il Vangelo!”

Oh se solo il predicatore potesse fissare bene nell’anima sua questa verità! L’Eterno non condivide la Sua Gloria con nessun vaso! “Io sono l’Eterno, questo è il mio nome; non darò la mia gloria ad alcun altro,” (Isaia 42:8). Il Creatore dei cieli e della terra tiene TUTTA  la Sua Gloria per se!

Solamente il fatto che è Dio stesso che dichiara che ha dato tutta la sua gloria a Gesù dimostra che Gesù è Dio! (Giovanni 1:14/17:24)…

Queste cose disse Isaia, quando vide la sua gloria e parlò di lui, (di Gesù, Giovanni 12:41). Infatti non vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signor nostro Gesù Cristo, andando dietro a favole abilmente escogitate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà. gli ricevette infatti da Dio Padre onore e gloria, quando dalla maestosa gloria gli fu rivolta questa voce: «Questi è il mio amato Figlio, nel quale mi sono compiaciuto». (2 Pietro 1:16,17).

Gesù è Dio. Gesù è Dio incarnato in un uomo ed è per questo che la Gloria appartiene solamente a Lui!

Che sia ben chiaro ad ogni uomo e servo che menziona il Nome di Dio; se la nostra teologia, dottrina, predicazione non da TUTTA la Gloria a Dio nel Suo amato unigenito Figlio, noi siamo dei falsi predicatori ed insegnanti!

La Bibbia dichiara questo dalla Genesi alla Rivelazione di Giovanni degli ultimi tempi, e guai ad ogni uomo che si gonfia o ne cerca una virgola di quella Gloria per se. (Luca 17:7-10).

Dio, dopo aver anticamente parlato molte volte e in svariati modi ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo di suo Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, per mezzo del quale ha anche fatto l’universo. Egli, che è lo splendore della sua gloria e l’impronta della sua essenza e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver egli stesso compiuto l’espiazione dei nostri peccati, si è posto a sedere alla destra della Maestà nell’alto dei cieli, ed è diventato tanto superiore agli angeli, quanto più eccellente del loro è il nome che egli ha ereditato. (Ebrei 1:1-4).

E come Isaia aveva predetto: «Se il Signore degli eserciti non ci avesse lasciato un seme, saremmo diventati come Sodoma e saremmo stati simili a Gomorra». (Romani 9:29).

“Ma per la grazia di Dio sono quello che sono; e la sua grazia verso di me non è stata vana, anzi ho faticato più di tutti loro, (gli altri apostoli), non io però, ma la grazia di Dio che è con me.” (1 Corinzi 15:10).

Se oggi siamo dei vasi ad onore di Colui che ci ha chiamato ad essere, (ma sempre solamente vasi), quanto risplendente è la Sua Gloria anche in dei vasi che sono stati preparati per la perdizione per far conoscere la Sua ira e la Sua potenza; e tutto questo per far conoscere la ricchezza della sua gloria verso dei vasi di misericordia che aveva già prima preparati per la gloria, cioè verso di noi, che egli ha chiamato non soltanto fra i Giudei ma anche fra gli stranieri… (Romani 9:23,24)…

La differenza tra un vaso ad uso nobile ed un vaso ad uso ignobile, è solamente la misericordia di Dio verso quel vaso, e non è in nessuna capacità, bravura, sapienza o intelligenza di quel vaso nel potere essere qualcos’altro… Non predicare mai come se non fosse così…

Mosè disse: «Ti prego, fammi vedere la tua gloria!» Il SIGNORE gli rispose: «Io farò passare davanti a te tutta la mia bontà, proclamerò il nome del SIGNORE davanti a te; farò grazia a chi vorrò fare grazia e avrò pietà di chi vorrò avere pietà». (Esodo 33:18,19)…

Sander Steall | Notiziecristiane.com

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