di OSWALD CHAMBERS – “Se aveste fede quanto un granel di senape…” Matteo 17:20 – Generalmente si crede che Dio ricompensi la nostra fede; questo può anche accadere agli inizi della vita cristiana, ma dobbiamo poi convincerci che la fede non ci fa acquistare nessun merito; essa ci mette in un giusto rapporto con Dio e dà a Lui l’opportunità di agire in noi. Se sei un credente, Dio è costretto spesso ad annullare l’effetto delle esperienze che hai avute per portarti ad un contatto diretto con Lui. Egli vuol farti comprendere che devi vivere una vita di fede e non una vita in cui ti limiti a godere sentimentalmente le Sue benedizioni. All’inizio la tua vita spirituale era limitata ed allo stesso tempo intensa, concentrata intorno a quel raggio di sole della tua esperienza di fede, piena di luce e di dolcezza, e questa tua vita iniziale si era basata tanto sul buon senso quanto sulla fede. Poi Dio ha ritirato la Sua benedizione per insegnarti a camminare per fede; ed ai Suoi occhi hai molto più valore ora di quando la gioia ti pervadeva e davi testimonianze esaltate di quella tua esperienza.
La fede, per sua stessa natura, deve essere messa alla prova, e la prova più grande non è la difficoltà di credere in Dio, ma il vedere e capire la natura di Dio. Nel suo sviluppo pratico la fede deve passare per periodi di solitudine indicibile. Non facciamo lo sbaglio di prendere per prove della fede i comuni ammaestramenti della vita; molte contrarietà che noi crediamo prove della fede non sono che il risultato del fatto di essere vivi. La fede che troviamo nella Bibbia è una fede in Dio che affronta e combatte tutto ciò che Lo contraddice.
“Voglio credere alle caratteristiche di Dio qualunque cosa Egli faccia.” “Uccidami Egli pure; io spererò in Lui.” Questa è la dichiarazione di fede più sublime che troviamo in tutta la Bibbia.
da: L’impegno per l’Altissimo
Fonte: http://www.chiesadiroma.it/
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