Oggi sembra essere divenuta una pratica ascetica e “fuori moda”: si preferisce non praticarlo perché ritenuto anacronistico e non necessario.
Il digiuno biblico è una disciplina dettata dalla tradizione ebraica ma che nel tempo aveva perso il suo mordente e la propria efficacia perché, in larga parte, veniva fatta più che altro per tradizione e non per uno scopo o un sentimento di avvicinamento a Dio, (Isaia 58:2-7).
Anche Gesù parlò di digiuno durante il Suo ministerio terreno. Un giorno, mentre i discepoli di Giovanni Battista e i Farisei digiunavano ed i discepoli di Gesù no, egli spiegò:
”Gesù disse loro: «Possono gli amici dello sposo far cordoglio finché lo sposo è con loro? Ma verranno i giorni che lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno.” (Matteo 9:15).
Gesù stava insegnando che dopo la Sua dipartita, l’intera dinamica sarebbe cambiata e i suoi discepoli avrebbero avuto bisogno di una diversa preparazione. Così il digiuno sarebbe divenuto una parte fondamentale di questo nuovo periodo. Ma questo verso ha anche un senso diverso, più profondo. Ci sono dei momenti nella tua vita in cui Dio ti benedice sia materialmente che spiritualmente, e Dio stesso si compiace nel fatto che tu goda di questi privilegi e di queste benedizioni. Al contrario, ci saranno momenti della tua vita nei quali “lo sposo”, diciamo, ti verrà tolto, e saranno momenti in cui Dio stesso ti richiederà di digiunare, di mortificare e umiliare te stesso/a.
Digiunare significa privare il proprio corpo dei propri bisogni essenziali, e quindi il suo vero senso è quello di mortificare la carne per prediligere lo Spirito Santo. Il digiuno biblico ci porta ad un’unione più intensa e diretta con Dio.
Re crudeli, destinati alla distruzione, ricevettero grazia attraverso il digiuno,
«Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me, non farò piombare la sciagura durante la sua vita, … (I Re 21:29).
Anche la città di Ninive può essere portata come esempio: il male era in quella città. E gli uomini che la abitavano sembravano non curarsi di Dio, fino a quando non fu loro inviato il Profeta Giona, che, pur riluttante essendo zelante della santità di Dio, predicò la distruzione per quella città, il cui Re ed abitanti, si umiliarono pentendosi in Dio e digiunarono raccogliendo il favore di Dio, (Giona 3:10).
Gesù stesso ci mostrò l’importanza di questa pratica aderendovi pienamente nel deserto. Da un punto di vista spirituale, dunque, il digiuno molto spesso può accompagnarsi ai momenti di difficoltà ed aridità (deserto). In quel frangente Gesù stesso dovette sopportare la tentazione del demonio, per ben tre volte.
Mosè aspettò Dio per quaranta giorni per ricevere la divina rivelazione dei Suoi comandamenti, ed accompagnò questa sua attesa con preghiera e digiuno.
Quindi il digiuno è una parte fondamentale nella vita di un cristiano e non va seguito perché una tradizione ti impone di farlo ma perché tu lo senti…
I vari livelli del digiuno
1. Totale – unicamente con dell’acqua;
2. Parziale – prendendo del latte, succo di frutta, ecc;
3. Digiuno d’abnegazione – saltando un pasto al giorno, ecc;
4. Assoluto, (senza neanche acqua);
I vari livelli di digiuno naturalmente afferiscono anche al fatto che chi opera il digiuno può anche avere dei problemi fisici che gli impediscono il digiuno totale, ma naturalmente Dio premia il tuo gesto, non vuole sacrificio.
Le motivazioni del Digiuno
a) Per Dio (Zaccaria 7:5; Atti 13:2)
b) Per la santificazione personale (Salmo 69:10; Matteo 5:4)
c) Per essere “ascoltato” da Dio (Esdra 8:23)
d) Per “influenzare” Dio (Giona 3:5,10)
e) Per liberare i prigionieri (Isaia 58:6)
f) Per la liberazione (Isaia 49:24,25)
g) Per la rivelazione (Daniele 9:2,3,21,22)
h) Per la disciplina corporale (I Corinzi 9:27)
i) Per infrangere la tirannia della carne (Esodo 16:3)
Abbiamo preferito essere molto schematici non perché a corto di parole o di espressioni, ma perché preferiamo che il lettore studi meglio la Parola di Dio focalizzando l’importanza del digiuno nella propria vita. E, chiaramente, il digiuno accoppiato alla preghiera.
I tratti comuni di ogni forma di digiuno
- II digiuno dovrebbe avere uno scopo chiaro e ben preciso, viene finalizzato al raggiungimento di una richiesta, si vedano tutti i casi espressi nell’introduzione del presente studio.
- Il digiuno va fatto di nascosto senza farlo sapere agli altri (“Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo e lavati la faccia, affinché non appaia agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa”, Matteo 6:17-18)
- Il digiuno può variare di durata- un giorno, tre, sette o anche di più. Dovremmo chiedere a Dio, pregando, la durata del digiuno. Il digiuno dovrebbe avere uno scopo chiaro, dobbiamo avere un bisogno ed un obbiettivo. Questo potrebbe essere un valido motivo: “Non tornerai forse a darci la vita, perché il tuo popolo possa gioire in te?” , (Salmo 85:6).
- Il digiuno è una forma di aiuto per cacciare i demoni insieme alla preghiera. (Matteo 17:21) “Questa specie di demòni non esce se non per mezzo della preghiera e del digiuno”.
Gabriele Paolini – notiziecristiane.com / Accademia Jeshua Europa
Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook