Una delle cose che colpiva di più di Gesù, era il suo modo di parlare a gente religiosa. Non c’erano equivoci nel capire cosa stava dicendo, ed i manierismi che usava quando parlava direttamente a persone che erano convinte della propria giustizia davanti a Dio, lasciavano tutti di stucco!
“Ben profetizzò Isaia di voi ipocriti!” diceva Gesù un giorno a degli scribi venuti da Gerusalemme insieme a dei farisei, “Com’è scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. Invano mi rendono il loro culto,insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. (Is 29:13/Marco 7:6,7).
Gesù citava il profeta Isaia dicendo che era a loro che si riferiva 700 anni prima. Tutta la gente che ascoltava, non poteva capire diversamente, ne interpretare il discorso in un altra maniera, e questo era, 1. un affronto enorme ai capi e gli insegnanti delle cose di Dio, e 2. una liberazione per il popolo comune, (non colto o educato in teologia), sentire Gesù che prendeva di petto questi apparentemente perfetti, santi, sacerdoti e rappresentanti della legge Divina, (ma gonfi ed in errore).
“Avendo tralasciato il comandamento di Dio vi attenete alla tradizione degli uomini”. Diceva loro ancora: «Come sapete bene annullare il comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra!” (Vrs 8).
Il calzolaio Abdia non credeva alle sue orecchie. Si guardava col suo amico Joseph il fabbro con occhi spalancati. Quando Gesù iniziò il discorso, si chiedevano se avevano capito bene quello che stava dicendo. “Siamo noi Joe, che vogliamo capire che qualcuno finalmente gli sta dicendo cosa a questa cricca di falsi!” chiedeva Abdia all’amico, ma poi, bastava guardare le facce e le vene nei colli che sembrano che stessero per scoppiare per capire che il senso era veramente quello che avevano inteso.
“Mosè infatti ha detto: “Onora tuo padre e tua madre”; e: “Chi maledice padre o madre sia condannato a morte”. Voi, invece, se uno dice a suo padre o a sua madre: “Quello con cui potrei assisterti è Corbàn” (vale a dire, un’offerta a Dio), non gli lasciate più far niente per suo padre o sua madre, annullando così la parola di Dio con la tradizione che voi vi siete tramandata. Di cose simili ne fate molte.” (Vrs 10-13).
“No!!! Troppo bella questa!!!” gli sussurrò Joe all’orecchia di Abdia. “Quante volte quella vecchia volpe del sacerdote mi ha detto che la decima era la prima cosa da mettere da parte per loro, specificando che era proprio Mosè che l’aveva comandato in eterno, ed adesso Gesù, (citando perfino Mosè), gli dice che prima bisogna pensare a babbo e mamma, e non a loro!”
“Hahaha” rideva Abdia. “Non sanno più a quale specchio arrampicarsi! Che vergogna! Guarda come se ne stanno fuggendo prima che li prendiamo a calci questi buffoni!!!”
Gesù allora chiamò la folla a se e gli disse: “Ascoltatemi tutti e intendete: non c’è nulla fuori dell’uomo che entrando in lui possa contaminarlo; sono le cose che escono dall’uomo quelle che contaminano l’uomo. [Se uno ha orecchi per udire oda.] (Vrs 14-16).
Ormai Gesù aveva tutta l’attenzione di Abdia e di Joseph, e le loro orecchie erano spalancate per poter sentire ogni parola pronunciata da Gesù. “Amico mio”, disse Abdia a Joseph, “questo è uno che devo seguire. Voglio capire! Nessuno ha mai parlato così! Dai che c’intrufoliamo nella casa dove sta portando Giovanni, Pietro e gli altri, che quest’ultima frase non l’ho capita bene!”
Quando Gesù lasciò la folla ed entrò in casa, i suoi discepoli gli chiesero di spiegare quella parabola. Egli disse loro: «Neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che dal di fuori entra nell’uomo non lo può contaminare, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e se ne va nella latrina?» Così dicendo, dichiarava puri tutti i cibi. Diceva inoltre: «È quello che esce dall’uomo che contamina l’uomo; perché è dal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, frode, lascivia, sguardo maligno, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive escono dal di dentro e contaminano l’uomo». (Vrs 10-23).
“Lo vedi!” disse Abdia al suo amico mentre tornavano a casa, “adesso passo da Filosofos il Greco, quello della Bofrost, e mi compro subito 2 chili di gamberoni!” Joseph lo guardava inorridito ma pensieroso… “E se invece passiamo da Efisio il Sardo all’ingresso del paese a ci prendiamo un maialetto da arrostire stasera con le famiglie?”
“Non ci posso credere ancora Joe!” Tutto questo tempo a pensare che se non toccavamo, o non mangiavamo, se non facevamo in una certa maniera, un fulmine dal cielo scenderebbe per consumare la nostra peccaminosa esistenza!!!”.
“Quanto mi sento leggero!” disse Joseph. “Il problema non riguarda quello che facciamo vedere o meno, cioè l’esterno, ma il mio cuore!”
“Io gli credo!” esclamò Abdia. “Tutto questo tempo, quando passo davanti alla casa di Teresina, attraverso la strada e tengo lo sguardo dritto davanti a me, ma è solo apparenza! Il mio cuore non è puro nei suoi riguardi!”
“Io l’ho sentito cosa ha detto Gesù per questo Abi,” disse Joseph. “Voi avete udito che fu detto: “Non commettere adulterio”. Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.” (Mt 5:27,28).
“Mi ricordo”, rispose Abdia. “Adesso ho capito cosa voleva dire quando disse sul monte: Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento. Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto.” (Vrs 17,18).
“Quando Dio proclama attraverso il vecchio Ezechiele che ci avrebbe dato un cuore nuovo, uno spirito nuovo ed una porzione del Suo Spirito, (Ez 36:25-27), adesso l’ho capito! E’ impossibile per noi due seguire alla lettera la legge di Mosè, il nostro essere, il nostro cuore non ne è capace, e se ci riusciamo in parte, è solo una formalità esteriore, un’apparenza di santità e di giustizia!”
“Si fratello,” ammise Joseph, “siamo bravi a far vedere qualcosa che non siamo, e non solo, ma a prendere i meriti per la falsa impressione che diamo alla gente intorno a noi!”
“Dai my friend,” disse Abdia, “stasera grande festa con maialetto e gamberoni, e domani voglio chiedere chiarimenti su quel passo di Ezechiele a Nicodemo, (quel parente di mia moglie), che oggi mi è sembrato l’unico a non essere d’accordo con gli altri farisei, anzi a dire il vero, l’ho visto molto turbato ed appartato.”
“Si, il mio ciabattino preferito, “rispose Joseph lanciandoli un sandalo con la cinghia a penzoloni, “e ricordati che mi devi aggiustare anche questa!”
Oh Joe!” esclamò Abdia come se col pensiero per un momento era lontano, “ma te lo immagini poter scendere al mare della Galilea con le famiglie e non avere pensieri impuri perché il nostro cuore, il nostro interiore è cambiato? Ma te lo immagini un cuore nuovo?”…
Sander Steall | Notiziecristiane.com
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