Sequestrate 12 tonnellate di caffè “sporco”. La proprietaria comprava chicchi scartati e li mescolava con gli altri “ingredienti”, poi tingeva la miscela di nero. Quest’anno ha immesso sul mercato oltre tre tonnellate di prodotto.
Ho Chi Minh City (AsiaNews/Agenzie) – Una torrefazione a conduzione familiare con sede a Dak Wek, nella provincia meridionale di Dak Nong, è stata sorpresa a produrre caffè “sporco” da materiali nocivi come batterie usate, terra e polvere di roccia.
Funzionari della polizia locale e ispettori alimentari hanno fatto irruzione nella struttura, di proprietà di Nguyen Thi Loan, tre giorni fa, a seguito di segnalazioni da parte di residenti che erano sospettosi riguardo alle attività condotte nei locali.
Le autorità riferiscono di aver sequestrato 12 tonnellate di caffè “sporco”, durante le operazioni. Le forze di sicurezza hanno rinvenuto anche alcuni dei materiali utilizzati nella produzione. Tra essi vi erano 35 kg di polvere nera estratta da batterie usate ed un secchio di liquido nero del peso di circa 10 kg.
La proprietaria ha dichiarato alla polizia che era solita comprare a prezzi bassi chicchi di caffè rifiutati da altre strutture. Essi erano quindi macinati e mescolati con altri “ingredienti” come terra e polvere di roccia. Alla fine, la miscela veniva tinta di nero.
Loan ha ammesso che la sua fabbrica è in funzione da anni e che quest’anno ha immesso sul mercato oltre tre tonnellate del suo “caffè”. Gli inquirenti stanno ora esaminando alcuni campioni del prodotto in laboratorio.
Brasile, Colombia ed Etiopia sono tra i maggiori produttori di caffè al mondo. Il Vietnam sta però recuperando terreno in modo rapido e sono 2,6 milioni le persone occupate negli stabilimenti di produzione del Paese. Durante gli anni Novanta, la crescita del settore si è attestata sul 20-30% ogni anno.
Da: Asianews.it
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