Ci sono quattro signor “chiunque” specifici nei Vangeli. Non si possono separare l’uno dall’altro. Non si può capire l’uno, senza conoscere gli altri. Come i quattro cavalieri dell’apocalisse, sono ordinati direttamente dalla Parola di Dio, e legati intrinsecamente tra di loro…
Guardando bene, non sono dei “chiunque” qualsiasi, ma dei “chiunque” ben definiti.
E’ Gesù stesso, La Parola di Dio che prepara la scena. Quella stessa Parola che ha detto: “Sia la luce!” e la luce fu! ( Genesi 1:3). Quella stessa Parola che disse: “Lazzaro, vieni fuori!” e Lazzaro risuscitò! (Giovanni 11:43), La Parola proclama:
«Io sono la risurrezione e la vita; CHIUNQUE crede in me, anche se dovesse morire, vivrà. E CHIUNQUE vive e crede in me, non morrà mai in eterno. Credi tu questo?» (Giovanni 11:25,26)
«Io sono venuto come luce per il mondo, affinché CHIUNQUE crede in me non resti nelle tenebre. E se uno ode le mie parole e non crede, io non lo giudico; perché io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo giudica; la Parola che ho annunziata sarà quella che lo giudicherà nell’ultimo giorno.» (Giovanni 12:46-48).
«Questa infatti è la volontà di colui che mi ha mandato: che CHIUNQUE viene alla conoscenza del Figlio e crede in lui, abbia vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno» (Giovanni 6:40).
«CHIUNQUE beve di quest’acqua, (l’acqua naturale del mondo), avrà ancora sete, ma chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà mai più sete in eterno; ma l’acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d’acqua che zampilla in vita eterna». (Giovanni 4:13,14).
La scena è pronta. Dio Padre manda il Suo unigenito Figlio a compiere il Suo volere, e così andiamo a conoscere il primo signor “chiunque”:
Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché CHIUNQUE crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Giovanni 3:16
L’invito di Dio Padre è per te che leggi, e questa promessa è aperta a “chiunque” ascolta cosa sta dicendo.
Il secondo “chiunque” viene subito dopo, e ugualmente comprende tutti:
Ora il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Infatti CHIUNQUE fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprovate. Giovanni 3:19,20
La Bibbia specifica che questo secondo “chiunque” siamo veramente tutti noi: come sta scritto: «Non c’è alcun giusto, neppure uno. Non c’è alcuno che abbia intendimento, non c’è alcuno che ricerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti sono divenuti inutili; non c’è alcuno che faccia il bene, neppure uno.» (Romani 3:10-12)
Così troviamo la condizione dell’uomo sotto giudizio divino. Non c’è ne uno che si salva, ma vediamo allora la Parola che “chiama” quei Lazzaro a risuscitare, offrendo a “chiunque” che ode la Sua voce di poter credere e vivere.
E’ lo Spirito di Dio che muove attraverso la Parola scritta che abilita l’udire e la fede, (Romani 10:17), il credere e la salvezza, (Ebrei 12:2), di “chiunque” vuole Lui, rigenerando e vivificando l’uomo morto nei suoi peccati:
«In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Ciò che è nato dalla carne è carne; ma ciò che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: “Dovete nascere di nuovo”. Il vento soffia dove vuole e tu ne odi il suono, ma non sai da dove viene né dove va; così è per CHIUNQUE è nato dallo Spirito» (Giovanni 3:5-8)
Qui entra in scena un “chiunque” scioccante! Questo “chiunque” è davvero un avviso per capire che è solamente l’opera dello Spirito di Dio attraverso la Parola a risuscitare ed a vivificare secondo la volontà del Padre. Un uomo non può appropriarsene da solo. Un morto non può risuscitarsi!
«Non CHIUNQUE mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome scacciato demoni e fatte nel tuo nome molte opere potenti?”. E allora dichiarerò loro: “Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi tutti operatori di iniquità”». Matteo 7:21-23
Vediamo allora che il primo signor “chiunque” in realtà ha dei limiti e delle condizioni. Il credere, che viene da Dio, è dato all’uomo da Dio. (Giovanni 1:13). In questo versetto entra in scena una parentisi legata a chi fa la volontà del Padre, poiché sono loro che sono conosciuti da Lui. Oltre al credere, all’uomo è dato anche di compiere la volontà di Dio, cioè di ubbidirgli, (Giovanni 14:15,21,23). Senza l’abilità di ubbidire, l’uomo è ancora nelle condizioni del secondo “chiunque”, (cioè sotto giudizio), anche se pensa che non lo è compiendo perfino miracoli ed opere potenti.
Veniamo così al terzo “chiunque” che definisce il primo ed il secondo nel Vangelo:
Perciò, CHIUNQUE ascolta queste mie parole e le mette in pratica, io lo paragono ad un uomo avveduto, che ha edificato la sua casa sopra la roccia. Cadde la pioggia, vennero le inondazioni, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa; essa però non crollò, perché era fondata sopra la roccia. Matteo 7:24,25
Il signor “chiunque 3” che ha udito il primo, che è stato abilitato a credere ed ad ubbidire, e riconosce che faceva parte del secondo, (un “chiunque” morto nei suoi peccati), può considerarsi parte integrante del terzo, secondo la grazia e misericordia del Suo Dio. Il poter “mettere in pratica” definisce il terzo signor “chiunque” avendo un fondamento solido e stabile; L’elezione e la predestinazione di Dio! (Efesini 1:4-6,9,11,13,14).
Il quarto “chiunque” completa il quadro, specificando l’opposto del terzo, affinché non ci siano dubbi a riguardo gli altri tre precedenti:
CHIUNQUE invece ode queste parole e non le mette in pratica, sarà paragonato ad un uomo stolto, che ha edificato la sua casa sulla sabbia. Cadde poi la pioggia, vennero le inondazioni, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa; essa crollò e la sua rovina fu grande. Matteo 7:26,27
Abbiamo iniziato col primo signor “chiunque” citato in Giovanni 3, (in fondo il più conosciuto), ed è proprio alla fine di quel discorso che Gesù lega i nostri quattro signor “chiunque” insieme, definendo il “chiunque” iniziale:
Chi crede nel Figlio ha vita eterna, ma chi non ubbidisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio dimora su di lui. Giovanni 3:36
Non si può separare il primo dagli altri dicendo che basta credere ed appropriarsi della promessa del Padre per essere salvati. Non bisogna citare solamente il secondo senza il chiarimento del terzo e del quarto, poiché insieme definiscono il primo, separando il signor “chiunque” che ha solamente creduto, (a modo suo), dal signor “chiunque” che è stato abilitato al credere e di conseguenza mette anche in pratica la Parola. (1 Giovanni 2:3,9/3:5-7,9)
Un signor “chiunque” non può ne credere ne ubbidire alla Parola se non c’è l’intervento della Parola stessa nella sua vita, (come abbiamo visto nella preparazione della scena iniziale). Così vediamo l’effetto della Parola sulla vita dei “chiunque”, e la promessa della Parola verso CHIUNQUE viene alla conoscenza del Figlio e crede in lui: (Giovanni 6:40)
Il vento soffia dove vuole e tu ne odi il suono, ma non sai da dove viene né dove va; così è per CHIUNQUE è nato dallo Spirito… quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà di uomo, ma sono nati da Dio. Giovanni 3:8/1:12,13
In conclusione; CHIUNQUE crede nel Figlio ha vita eterna, ma CHIUNQUE non ubbidisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio dimora su di lui. Giovanni 3:36
Sander Steall
Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook