di F. B. MEYER – I nostri sentimenti possono causare delle delusioni, perché spesso nascono dal nulla. Possiamo essere influenzati dallo stato di salute, dai cambiamenti di tempo, dalla presenza o dalla assenza di persone che amiamo. Se il tempo è bello, se il sole splende, se abbiamo dormito bene, siamo più disposti a pensare a Dio. Il Padre che ci ha creati conosce la nostra struttura e comprende questo. Quando Elia fuggì da Jezebel, si fermò sotto un ginepro e desiderò di morire. Ma Iddio gli diede riposo e cibo.
Di regola la fede porta frutto nel sentimento. “ Giustificati per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore „. “ Nel quale credendo, voi gioite di una allegrezza ineffabile e gloriosa (Romani 5:1; 1 Pietro 1:8). Quando il figliuol prodigo tornò, il padre ordinò che si ammazzasse il vitello ingrassato, dicendo: “Mangiamo e rallegriamoci”. Il peso del peccato è tolto ed ecco la gioia del perdono, il sorriso nel volto del padre, il senso di giustizia, la calma visione del futuro.
L’ opera dello Spirito nell’ animo produce un sentimento felice e benedetto. Il frutto dello Spirito è amore, allegrezza, pace…” . E’ il frutto della nostra eredità e, benché nella nostra insufficienza non possiamo aspettarci di entrare ancora nella pienezza della nostra eredità, abbiamo però il privilegio di goderne i primi frutti.
La mancanza di sentimento, però, non sempre indica che sbagliamo. Come abbiamo visto, il nostro abbattimento può avere delle cause che hanno ragione di essere. Può darsi che Cristo ci voglia insegnare a distinguere fra l’amore e l’emozione che l’amore produce, fra la gioia e l’estasi che la gioia dà, fra la pace e il senso di pace. Forse Egli vuole accertarsi se ci attacchiamo proprio a Lui, o a Lui per i suoi doni. Il nostro Padre celeste, qualche volta ci priva di gioie e permette che soffriamo la fame per conoscere quello che c’ è nel nostro cuore e se amiamo proprio Lui per se stesso. Se ci attacchiamo a Lui come fece Giobbe, Egli ne è contento e ridona il conforto a piene mani a coloro che sono nel dolore.
Se cercate il sentimento e non lo trovate siate contenti di farne a meno e avrete allora tutto quello di cui avete bisogno. Se state sempre a contare i battiti del cuore, finirete per avere mal di cuore. Se pensate continuamente alla vostra salute finirete per ammalarvi. Se volete consultare sempre i vostri sentimenti, andrete a vivere in una terra arida e asciutta dove non c’è acqua. Chi vuol salvare l’anima sua la perderà.
Siate indifferenti all’emozione. Se c’ è, tanto meglio; se non c’ è, andate avanti facendo la volontà di Dio, fate contando su di Lui, parlando bene di Lui, e soprattutto non siate d’intoppo agli altri parlando delle vostre pene. Allora la gioia verrà su di voi come un diluvio; Egli vi farà sedere alla Sua tavola; Egli si cingerà e vi servirà.
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