La nostra mente elabora un sacco di dati, essa è analitica e tende a misurare ogni cosa, molto spesso, con un metro che ogni uno ha adottato per se.
Vediamo benissimo cose (per noi) sbagliate, vediamo benissimo cose (per noi ) giuste.
Tutto ciò potrebbe sembrarci perfetto se non cadesse nella sfera del giudizio, ma ancora di più, se nella nostra analisi includessimo l’aspetto spirituale delle cose, dove nulla o quasi segue un parametro formale.
Tutto ciò che riteniamo corretto o non corretto si basa su di un calcolo i cui fattori sono di parte. Il nostro perbenismo, la nostra coscienza, la nostra educazione, il nostro tornaconto, le nostre paure, i nostri desideri e così via.
Spesso ciò che riteniamo giusto lo è solo materialmente, ciò che riteniamo ingiusto lo è solo materialmente.
UNA CHIESA ALLO SPECCHIO.
Quanto detto sopra non dovrebbe mai essere applicato alla dimensione spirituale. Il mondo spirituale non è giudice del mondo materiale, semmai maestro e consigliere, una realtà che spesso conosciamo poco e che molte volte trasciniamo nella dimensione ad essa speculare “la realtà quotidiana”.
È come se misurassimo in centimetri là dove si misura in pollici. Non quadra, non può quadrare!
Ia vita spirituale ha le sue regole i suoi statuti e averne discernimento significa guardare alle cose spirituali con occhi spirituali.
L’esempio più evidente che mi torna alla mente è: ama il tuo nemico! Ma come? Risponderebbe il cuore di carne, ” il nemico si combatte, si insegue, si uccide!
Va da se che tutti pensiamo la stessa cosa nel nostro analizzare carnale: difendiamo i nostri cari, i nostri averi, il nostro regno. Ma potremmo anche essere “buoni” cercando di non rispondere all’odio con odio, che è cosa buona, ma sempre materiale.
Se è la carne ad agire in questo modo gentile, per nostro sentimento o ostinatezza, uno squilibrio si è creato e resta. Una spina è conficcata nella carne e prima o poi chiederà una risposta.
Il porgere l’altra guancia ha una ragione più profonda, nasce da un’interiore che spesso è ignorato a favore degli atteggiamenti. Risiede là dove il trono della Grazia spande Amore è mai, neppur volendo, potrebbe agire secondo la volontà della carne.
Non è una battaglia tra “carne” buona e “carne” cattiva, ma piuttosto una compensazione o se vogliamo un annullamento di un evento negativo.
L’essere spirituale non vince combattendo ma arrendendosi, collabora con la volontà divina facendosi portatore d’amore. Agisce in antitesi alla carne che richiede per sua natura godimento subitaneo senza badare a spese.
IL MANTELLO DI SAUL, LA MIGLIORE RISPOSTA.
1Samuele 24:5 La gente di Davide gli disse: «Ecco il giorno nel quale il SIGNORE ti dice: “Vedi, io ti do in mano il tuo nemico; fa’ di lui quello che ti piacerà”». Allora Davide si alzò e, senza farsi scorgere, tagliò il lembo del mantello di Saul.
Tutto ciò che vediamo di non buono, è quasi sempre vero. Chi ha un difetto facilmente lo riconosce negli altri. Un ladro si accorge subito se qualcuno sta rubando!
Tutto ciò che vediamo di non buono, o di buono, è vero. I nostri occhi carnali scrutano gli errori altrui e non sbagliano, mettono in evidenza situazioni e circostanze effettivamente sbagliate. In un attimo ci ergiamo a giudici dell’altrui colpa, della quale siamo spesso partecipi e autori, ( ma la nostra colpa la perdoniamo molto volentieri ).
Vediamo mille cose che non vanno bene e da buoni inquisitori carnali quali siamo manderemmo tutti al patibolo.
Abbiamo visto male? No, no! Abbiamo visto bene… anzi benissimo, ma abbiamo guardato solo con gli occhi della carne. È lì il conto torna.
Ma se per un attimo avessimo guardato con il cuore, un’altra prospettiva si sarebbe aperta al nostro inquisire. Avremmo abbracciato piuttosto che puntato il dito, avremmo amato ancora di più, comprendendo come, proprio nella carne, il male cerca di distruggere fratelli, sorelle, chiese, uomini e donne di Dio.
La carne ha parlato, ritiene giusto colpevolizzare. È giusto forse lo è, ma solo nel mondo materiale. In quel regno il cui principe non parla mai d’amore e certamente non perdona.
Sbagliare è possibile e anche molto facile e se nel mondo c’è sempre una condanna, nello spirito per un cuore pentito c’è ancora una conferma… la Grazia sovrabbonda.
E lo dico per esperienza personale.
copyright©francescoblaganò 8/2020
Francesco Blaganò
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