Sappiamo che ci sono rischi per i bambini nati dalla fecondazione in vitro; e quindi anche per i bambini che nascono da utero in affitto.
Nel suo libro, Everything Below the Waist: Why Health Care Needs a Feminist Revolution , Jennifer Block cita Judith Stern, professoressa di ostetricia e ginecologia: “C’è una lacuna nelle nostre conoscenze sugli esiti a lungo termine della fecondazione artificiale… La facciamo da oltre 30 anni, e circa 15 anni fa abbiamo iniziato a renderci conto che c’erano davvero esiti negativi, almeno a breve termine per i bambini. Gli studi hanno dimostrato che questi effetti a breve termine includono basso peso alla nascita, aumento del rischio di prematurità, aumento dei tassi di ricovero in terapia intensiva neonatale e difetti alla nascita.
Un nuovo studio dal Journal of the American Medical Association (JAMA) Network Open dà informazioni sulla salute cardiovascolare a lungo termine dei bambini concepiti da fecondazione artificiale: “i bambini concepiti con la tecnologia di riproduzione assistita hanno avuto esiti statisticamente significativamente peggiori nella funzione e nella struttura del ventricolo sinistro”.
In particolare è sdtato riscontrato:
– aumento della pressione sanguigna, aumento della disfunzione sistolica ventricolare sinistra
– aumento dei parametri della struttura del ventricolo sinistro
– aumento della prevalenza di ipertrofia ventricolare sinistra, pattern di rimodellamento del ventricolo sinistro, inclusi rimodellamento concentrico, ipertrofia eccentrica e ipertrofia concentrica
In sostanza, un “aumento della pressione sanguigna e cambiamenti sfavorevoli nella struttura e nella funzione del ventricolo sinistro rispetto ai bambini concepiti naturalmente”.
La conclusione è che “sono necessari ulteriori studi”.
Conduciamo questi studi allora. Smettiamo di fare esperimenti sui nostri figli.
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