Grande articolo di Ron Prosor sul Wall Steet Journal: «Nell’ultimo secolo un altro esodo, determinato da un’epidemia di persecuzione, ha travolto il Medio Oriente svuotandolo della sua popolazione cristiana».
Tutti conoscono l’esodo biblico degli ebrei dalla terra d’Egitto, ma «nell’ultimo secolo un altro esodo, determinato da un’epidemia di persecuzione, ha travolto il Medio Oriente svuotandolo della sua popolazione cristiana. E la persecuzione è particolarmente violenta oggi». Comincia così un lungo e dettagliato articolo che Ron Prosor, ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, ha scritto per il Wall Street Journal.
ESODO. L’ambasciatore ricorda che le nazioni arabe, «arricchite dai cristiani per duemila anni», stanno oggi «cacciando le comunità cristiane che hanno abitato in Medio Oriente fin dalla nascita». Se «alla fine del 20esimo secolo il 26 per cento della popolazione del Medio Oriente era costituita da cristiani, oggi questa cifra è scesa a meno del 10 per cento».
SIRIA, EGITTO, IRAQ. Particolarmente gravi le situazioni di Siria e Iraq. «In città come Aleppo e Damasco – prosegue Prosor – i cristiani che non hanno voluto convertirsi [all’islam] sono stati rapiti, giustiziati e decapitati dall’opposizione islamista. (…) A Raqqa gli islamisti radicali stanno usando un’antica legge chiamata “patto dei dhimmi” per estorcere denaro ai cristiani. La comunità deve scegliere tra pagare una tassa e subire restrizioni religiose o “far fronte alla spada”».
Non va meglio in Egitto, «dove gruppi di Fratelli Musulmani hanno dato fuoco alle chiese cristiane proprio come una volta facevano con le sinagoghe ebraiche». Per non parlare dell’Iraq, «dove negli ultimi 10 anni circa i due terzi degli 1,5 milioni di cristiani hanno dovuto abbandonare le loro case».
TUTTI PAESI MUSULMANI. Non è un caso, secondo l’ambasciatore israeliano, «se come riporta Open Doors nove dei 10 paesi più oppressivi per i cristiani sono musulmani. E il decimo è la Corea del Nord». In Arabia Saudita «due uomini sono stati puniti per il “crimine” di aver convertito una donna al cristianesimo: uno di loro è stato condannato a sei anni di prigione e 300 frustate, l’altro a due anni e 200 frustate. E sono pene lievi». La stessa cosa avviene in Iran.
COME GLI EBREI. Dopo aver fatto un lungo elenco di persecuzioni purtroppo recentissime, Prosor ricorda che «questo film ci è familiare. Alla fine della Seconda guerra mondiale quasi un milione di ebrei viveva nelle terre arabe. La creazione di Israele nel 1948 accelerò un’invasione di cinque eserciti arabi. Quando [hanno visto] che non erano capaci di annichilirci militarmente, (…) hanno espulso 800 mila ebrei dalle loro terre».
DIRITTI UMANI IN ISRAELE. Oggi i nuovi ebrei sono i cristiani, ma c’è un paese nel Medio Oriente dove non vengono perseguitati: «È Israele, la cui comunità cristiana è cresciuta dalle 34 mila unità del 1948 ai 140 mila di oggi. (…) Padre Gabriel Nadaf, sacerdote greco-ortodosso che vive in Israele, mi ha detto di recente: “I diritti umani non possono essere dati per scontato. I cristiani vengono massacrati nella maggior parte del Medio Oriente e perseguitati per la loro fede ma qui in Israele vengono protetti”».
Fonte: http://www.tempi.it/
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