I cristiani europei sono più anti-islamici dei «non» religiosi

È quanto si evince da una nuova indagine condotta in 15 paesi dell’Europa occidentale dal Pew Research Center.

In Europa i cristiani, rispetto ai «non» religiosi, si oppongono maggiormente all’immigrazione ed esprimono opinioni anti-islamiche e antiebraiche: è quanto rileva una nuova importante indagine condotta dal Pew Research Center, con sede a Washington.

I risultati si basano su oltre 24.000 interviste fatte in 15 paesi dell’Europa occidentale, tra cui Regno Unito, Francia, Germania, Spagna e Italia. Lo studio evidenzia un forte legame tra religione sentimenti nazionalisti. Sebbene molti europei occidentali siano disposti ad accettare musulmani ed ebrei nella loro zona, i cristiani praticanti e i non praticanti (coloro che si identificano come cristiani, ma frequentano i servizi ecclesiastici poche volte l’anno) – rispetto agli adulti non affiliati ad alcuna religione – sono più propensi a esprimere opinioni anti-immigrazione e anti-minoranza.

Ad esempio, nel Regno Unito, il 45% dei cristiani che vanno in chiesa afferma che l’Islam è fondamentalmente incompatibile con i valori e la cultura britannici, allo stesso modo ritengono il 47% dei cristiani non praticanti. Mentre tra i «non» religiosi solo il 30% è d’accordo.

Complessivamente i cristiani sono più favorevoli alla riduzione dei livelli di immigrazione rispetto alla popolazione in generale, mentre i «non» religiosi tendono ad essere contrari alla riduzione dell’immigrazione. Ad esempio, in Italia, il 63% dei cristiani che vanno regolarmente in chiesa vuole ridurre l’immigrazione, contro il 51% di cristiani non praticanti, e il 36% di adulti non religiosi. Tra la popolazione italiana complessiva, il 52% vuole ridurre l’immigrazione.

Sebbene l’indagine si sia concentrata in gran parte sull’atteggiamento nei confronti dei musulmani, essa ha anche evidenziato le tensioni dell’antisemitismo presenti nel cristianesimo europeo. Si scopre che i cristiani praticanti e non praticanti, rispetto a coloro che non sono affiliati a nessuna religione, sono più propensi a dire di non essere disposti ad accettare ebrei nella loro famiglia. I cristiani, con maggiore probabilità rispetto ai non religiosi, utilizzano affermazioni antiebraiche come ad esempio «gli ebrei perseguono sempre i propri interessi e non l’interesse del paese in cui vivono».

L’ampio sondaggio esplora anche questioni relative alla secolarizzazione. Si evince che l’Europa sia una delle regioni più secolari del mondo. Mentre la maggior parte degli adulti si considera ancora cristiana, i cristiani non praticanti costituiscono la più grande percentuale di popolazione in tutta la regione. Nel Regno Unito, ad esempio, i cristiani non praticanti (55%) sono all’incirca tre volte più numerosi dei cristiani che frequentano la chiesa (18%).

di Redazione | Riforma.it


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