La settimana scorsa in un messaggio pubblicato sul gruppo Facebook «Baptist Collaboration», Juliet Kilpin – pastora e co-fondatrice dell’agenzia di missione urbana «Urban Expression» – ha chiesto alle chiese battiste se potevano offrire ciascuna cinque posti ai rifugiati in fuga dalla Siria. L’invito è stato ispirato in parte dalla notizia che 10.000 islandesi si erano offerti di ospitare i rifugiati siriani a seguito di un appello lanciato su Facebook da un famoso autore islandese: il governo islandese aveva poi annunciato di volerne accettare solo 50.
Sul gruppo FB, Juliet ha provocatoriamente scritto: «Se l’Islanda (con una popolazione di 300.000) riesce a trovare lo spazio per 10.000 profughi siriani, possono le nostre 2.200 chiese offrire 5 posti ciascuna e dire al nostro governo che siamo in grado di ospitare e prenderci cura di 11.000 rifugiati, se li lasceranno entrare?».
E ha aggiunto: «Nella migliore delle ipotesi, ci prendiamo cura delle persone nel momento del bisogno. Nella peggiore, mostriamo che i Battisti sono radicalmente accoglienti e provano vergogna che il governo non offra rifugio sicuro a coloro che fuggono dalla guerra».
La risposta è stata immediata ed è cresciuta fin da subito. Dopo un giorno c’erano promesse di 65 posti. Il 4 settembre, il numero era salito a 150. E nei giorni successivi si è arrivati a 250.
Juliet Kilpin ha poi creato una nuova pagina di Facebook dal titolo «Take Refuge» per fornire aggiornamenti a tutti coloro che hanno messo a disposizione gli spazi di accoglienza e le informazioni per chi è interessato a saperne di più su come aiutare le persone nel più grande spostamento di persone in tutta Europa dalla Seconda Guerra mondiale. A partire da questa mobilitazione, Kilpin sottolinea che i battisti possono interloquire con il Governo britannico ed esprimere il desiderio che l’intera nazione mostri una maggiore generosità verso i rifugiati.
La campagna è stata elogiata dal segretario generale della Unione battista inglese, la pastora Lynn Green, che ha affermato «Abbiamo ricevuto grande ispirazione dalla risposta generosa dei Battisti ad una campagna che incoraggia le nostre chiese ad offrire posti letto ai profughi siriani. Come credenti cristiani, il nostro primo istinto, e in effetti la nostra vocazione evangelica, è quello di essere un popolo generoso e accogliente. Perciò vogliamo sostenere e incoraggiare in ogni modo possibile i battisti che hanno offerto questi spazi». Inoltre la Green ha messo in evidenza la chiamata ad essere una comunità profetica, in particolare «invitando i leader politici in Europa e anche oltre ad unirsi in un comune accordo per affrontare le ragioni di questa crisi».
Fonte: Baptist Times | Riforma.it
Foto “Refugees Budapest Keleti railway station 2015-09-04” by Rebecca Harms from Wendland, Germany – Ungarn September 2015. Licensed under CC BY-SA 2.0 via Commons.
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