I discepoli si sentivano gasati! Pietro aveva appena tirato fuori una moneta dalla bocca di un pesce che permetteva due persone di pagare le tasse dell’anno! Così si avvicinarono a Gesù e gli chiesero: “Chi è dunque il più grande nel regno dei cieli?” (Matteo 18:1).
I discepoli volevano sapere se come discepoli stavano andando bene. Ogni tanto ognuno di noi vorrebbe avere una pacca sulla spalla e sentirsi dire che sta andando bene. Gesù come risposta, chiama a se un bambino e lo mette in mezzo a loro…
«In verità vi dico: se non vi convertite e non diventate come piccoli fanciulli, voi non entrerete affatto nel regno dei cieli. Chi dunque si umilierà come questo piccolo fanciullo, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chiunque riceve un piccolo fanciullo come questo in nome mio, riceve me… (Matteo 18:3-5)…
Noi come credenti, non siamo mai così presuntuosi come i discepoli, (lungi da noi!), però ogni tanto anche noi facciamo la stessa domanda riguardo “i grandi” nelle nostre denominazioni. “Eh si, David Wilkerson ne capiva di più di Calvino… Spurgeon faceva quattro a zero a qualsiasi Arminiano dell’epoca… Whitefied aveva ragione mentre Wesley ne doveva imparare ancora di cose ”…
E’ proprio nel pensare così, che noi ci affianchiamo ai “grandi” delle nostre teologie e denominazioni, e vorremmo la pacca sulla spalla perché con loro, crediamo di essere nel giusto, nel vero, i più grandi che ne capiscono TUTTO del regno dei cieli!
Gesù come sempre stupisce! Mettendo un bambino in mezzo, dichiara ai discepoli che il più grande è veramente quello che capisce di meno. Il più grande è proprio quello che non ci arriva a “capire” tutto. Quello senza forze, quello senza “esperienza” quello che non sa neanche che giorno è oggi! Essere il più grande non è una questione di aver tutto l’intendimento, discernimento, e capacità di un genio studioso atleta, ma dipende da Lui, (da Gesù stesso), e lui farà ciò che vuole in chiunque Lui vuole!
Anche l’apostolo Paolo affronta la stessa domanda sottintesa della chiesa di Corinto. Loro avevano i doni! Parlavano in lingue! Profetizzavano! Ma Paolo gli dice:
Quando uno dice: «Io sono di Paolo», e un altro: «Io sono di Apollo», NON SIETE VOI CARNALI? Chi è dunque Paolo e chi è Apollo, se non ministri per mezzo dei quali voi avete creduto, e ciò secondo che il Signore ha dato a ciascuno? Io ho piantato, Apollo ha annaffiato, ma Dio ha fatto crescere. Ora né chi pianta né chi annaffia è cosa alcuna, ma è Dio che fa crescere. Così colui che pianta e colui che annaffia SONO UNA MEDESIMA COSA, ma ciascuno riceverà il proprio premio secondo la sua fatica. (1 Corinzi 3:4-8).
Gesù continua il Suo discorso, (la Sua dottrina), nel capitolo 18 di Matteo, mettendo l’enfasi sul non scandalizzare uno di questi bambini: “Guardatevi dal disprezzare alcuno di questi piccoli, perché io vi dico che gli angeli loro vedono continuamente nei cieli la faccia del Padre mio, che è nei cieli”… (vrs 10).
Quello che sta dicendo ai discepoli è che ognuno di noi, (se sta in piedi), e per mezzo della Parola stessa dichiarata nei suoi confronti, e con l’esempio di ogni angelo che guarda e custodisce quel piccoletto ci dichiara che noi non stiamo in piedi per la nostra “abilità” nel capire, discernere e fare, ma è esclusivamente per l’opera di Dio nei nostri confronti.
Dal vrs 15 al 20, Gesù entra nei dettagli della Sua dottrina. Qual’è la dottrina di Gesù? Qual’è la dottrina secondo pietà di qui parla Paolo a Timoteo? (1 Tim. 6:3). Qual’è la dottrina di Gesù di cui avvisa Giovanni in maniera così drastica ed assoluta? (2 Giovanni 8-11)…
La dottrina di Gesù in assoluto, (alla quale tutte le altre dottrine se sono in contrasto a questa, si devono piegare e sottomettere), è questa:
Come voi siete stati perdonati dal Padre attraverso di me, anche voi dovete perdonare nella medesima maniera.
Pietro, (un po preoccupato), chiese allora a Gesù: “Quante volte devo perdonare il mio fratello che pecca contro di me? Fino a sette volte, (andrebbe bene)?
La risposta di Gesù la conosciamo tutti. Gesù per mettere il puntino sulla “i” allora racconta la parabola del servo malvagio, affinché non ci siano dubbi sulla Sua dottrina, finendo con queste parole:
“Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito, perché mi hai supplicato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo conservo, come io ho avuto pietà di te?”. (vrs 32,33).
E il suo padrone, adiratosi, lo consegnò agli aguzzini finché non avesse pagato tutto quanto gli doveva. Così il mio Padre celeste farà pure a voi, se ciascuno di voi non perdona di cuore al proprio fratello i suoi falli». (vrs 34,35).
Quando Gesù insegna ai discepoli come pregare all‘inizio del loro cammino insieme, Lui conclude con la ragione di pregare in questa maniera: Perché, se voi perdonate agli uomini le loro offese, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonate agli uomini le loro offese, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre. (Matteo 6:7-15).
Noi abbiamo teologie e dottrine riguardo la Sovranità di Dio nella salvezza, la perseveranza dei santi, per chi è e non è l’espiazione della croce ecc, ecc… Gesù dice: a voglia tutte queste cose, anche se sono bibliche, ma se voi non perdonate agli uomini le loro offese, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre!
E’ inutile essere un dottore della legge se non sappiamo in cosa consiste l’amore di Dio! (1Cor 13:2)
A volte andiamo così oltre e diciamo che Gesù era un Pentecostale! Lo sai che Gesù era un Calvinista! Diciamo in pratica che Gesù era come noi capiamo Dio; Gesù è esattamente a forma di quella scatola teologica che piace e comprendiamo noi… La verità invece è che noi siamo, perché è Lui la ragione per la quale noi siamo, ed è lui a conoscere noi perfettamente e non vice versa…
Avete mai visto un bambino che fa causa ad un altro bambino? Avete mai visto un bambino che non parla per anni ad un altro fanciullo?
Bambini che bisticciano, li vediamo sempre, ma dopo cinque minuti che si scontrano sono di nuovo in terra a giocare con le biglie come se non fosse successo niente…
Anche Luca scrive di Gesù: Gli presentarono anche dei piccoli fanciulli perché li toccasse; ma i discepoli, vedendo ciò, li sgridavano…
“Come potete avvicinarvi al maestro se non capite niente, se non siete stati scelti come noi! che non siete degni, che non avete rispetto e timore per la Sua persona e neanche potete capire la profondità e sapienza delle cose di Dio? E volete anche toccarlo?” (avranno pensato questi bravi ragazzi che invece avevano capito tutto)…
Gesù allora, chiamati a sé i fanciulli, disse: «Lasciate che i piccoli fanciulli vengano a me e non glielo impedite, perché di tali è il regno di Dio. In verità vi dico che chi non riceve il regno di Dio come un piccolo fanciullo, non vi entrerà». (Luca 18:15-17).
Gesù ringrazia il Suo Padre: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai savi e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli. Sì, o Padre, perché così ti è piaciuto. Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio, e nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio e colui al quale il Figlio avrà voluto rivelarlo. (Matteo 11:25.27).
A volte siamo convinti delle nostre capacità di capire, interpretare, ed insegnare le Scritture, ed è grazie a queste, (la nostra dottrina e teologia), che siamo ciò che siamo davanti a Dio e perfino più capaci, più giusti, più “grandi” di altri nel regno dei cieli, ma come sempre il Signore capovolge gli attributi e le onorificenze degli uomini in stracci sporchi!
Gesù dichiara: Io sono la Via la Verità e la Vita! Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me! (Giovanni 14:6). Anche Paolo, (avendo lui veramente il “diritto” come “sapiente” nelle cose del Signore Colossesi 3:4-8), scrive: Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo… (1 Timoteo 2:5), anche se Paolo ha avuto direttamente da Gesù per rivelazione il suo evangelo, non si vanta di questo, ma ricorda: la conoscenza gonfia, ma l’amore edifica. Ora, se uno pensa di sapere qualche cosa, non sa ancora nulla di come egli dovrebbe sapere. Ma se uno ama Dio, egli è da lui conosciuto. (1 Cor 8:1-3).
Sono innamorato di come pensa ed agisce il Signore! Lui fa il contrario di come agiscono “i grandi” re, principi, manager, politici studiosi e teologi di questo mondo! Paolo ci ricorda: Infatti, poiché nella sapienza di Dio il mondo non ha conosciuto Dio per mezzo della propria sapienza, è piaciuto a Dio di salvare quelli che credono mediante la follia della predicazione, poiché la follia di Dio è più savia degli uomini e la debolezza di Dio più forte degli uomini.
Riguardate infatti la vostra vocazione, fratelli, poiché non ci sono tra di voi molti savi secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili, ma Dio ha scelto le cose stolte del mondo per svergognare le savie; e Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; e Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose spregevoli e le cose che non sono per ridurre al niente quelle che sono, AFFINCHE’ NESSUNA CARNE SI GLORI ALLA SUA PRESENZA! Ora grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione, affinché, come sta scritto: «Chi si gloria, si glori nel Signore». (1 Corinzi 1:21,25-31)
Chi è il più grande nel regno dei cieli? Quello che è proprio nessuno… l’ultimo…
Qual’è la dottrina di Cristo? La dottrina secondo pietà, nell’aver ricevuto per grazia, misericordia e perdono, e così anche noi possiamo praticare la misericordia ed il perdono a chi ci sta intorno ed in particolare, a chi ci fa del male…
Sander Steall | Notiziecristiane.com
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