Ho bisogno di incontrare i perseguitati perché…

DAngelo Currò, staff di Porte Aperte in Italia

Nei giorni scorsi, insieme al mio collega Cristiano[1], abbiamo rispolverato un testo scritto da Ron Boyd-MacMillan[2]. Il lavoro sintetizza alcuni dei motivi per cui per noi è importante incontrare i cristiani perseguitati. Certo, Ron intendeva un incontro personale, viaggiando nei luoghi in cui questi cristiani vivono, ma siamo certi che anche il solo leggerli sarà di estrema utilità per te, così come lo è stato per noi.

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Ho bisogno di incontrare i perseguitati perché mi sfidano a realizzare il debito che ho verso l’eroismo dei miei antenati spirituali.

Agli inizi degli anni ’80 ho portato una Bibbia al pastore di una chiesa nella campagna della Cecoslovacchia[3]. Era la prima Bibbia completa che avesse mai posseduto. L’ha annusata, toccato le pagine dorate e la cerniera che la chiudeva. Poi ha detto ai membri della comunità che io ero un loro antenato spirituale, perché lasciavo loro una eredità. Sosteneva che io fossi stato eroico, perché portare la Parola di Dio comporta dei rischi e io avevo rischiato. Ero imbarazzato. Mi ha chiesto quali rischi avessi corso nella mia nazione e chi erano i miei eroici antenati spirituali. Tornato a casa, ho studiato le origini della Parola di Dio nella mia terra[4], le fatiche sopportate da Wycliffe[5] e il martirio di Tyndale[6]. Altri missionari sono stati eroici antenati dei credenti presenti oggi in Cina, in Vietnam o in Corea[7].

La Chiesa perseguitata mi ha spronato a considerare il legame con i miei antenati spirituali e a non dimenticare i rischi che hanno corso per permettere alla Bibbia e alla conoscenza di Cristo di raggiungere anche me!

Rileggendo quanto espresso da Ron, potrebbero emergere debiti che ciascuno di noi è chiamato a saldare.

Il primo, più scontato se volete, è quello della gratitudine nei confronti di Dio, il quale ha permesso che il messaggio di Gesù Cristo e la fede in Lui, trasmessa una volta per sempre ai santi[8]sia giunta fino a noi.

Lo stesso Dio, che nel Suo perfetto piano ha pensato di edificare la Chiesa, la sposa di Cristo, la quale comparirà gloriosa, senza macchia, senza ruga o cosa alcuna simile, ma santa ed irreprensibile.[9] Motivo per cui, dovremmo ricordarci che parlare di Chiesa, in qualche modo, equivale a parlare del piano di Dio.

C’è però un ultimo debito del quale vorremmo parlare, e che vede noi protagonisti nei confronti delle successive generazioni.

Non sappiamo quante generazioni ancora passeranno fino al ritorno di Cristo, ma sappiamo che siamo chiamati a trasmettere la nostra fede ad esse[10]. La bellezza del messaggio cristiano è che si tratta di qualcosa che ci afferra, ma che non è afferrato da noi. Nel senso il nostro compito non è quello di possederlo, quanto di trasmetterlo. E la questione, che ha certamente un risvolto prettamente temporale, pare averne anche uno geografico. Pensiamo ancora una volta al modo in cui il Vangelo è stato predicato nella nostra nazione e al ruolo che hanno avuto alcuni cristiani stranieri (o italiani che hanno vissuto all’estero) nello svolgere un’importante opera evangelistica all’interno del nostro Paese. Forse ci renderemo conto che abbiamo un altro debito nei confronti dei territori che esistono anche oltre i nostri confini territoriali[11].


[1] Staff e responsabile della comunicazione di Porte Aperte in Italia.

[2] Contrabbandiere di Bibbie, autore, insegnante. Per decenni impegnato nel servizio in Porte Aperte, conosciuto in Italia per la seria Fede Pericolosa, composta dal DVD sul libro degli Atti degli apostoli e per il libro su Giobbe.

[3] Paese non più esistente dal 1 gennaio 1993, sostituito dalla Repubblica Ceca e dalla Slovacchia.

[4] Inghilterra.

[5] John Wycliffe, (Hipswell, 1330 circa – Lutterworth31 dicembre 1384). Teologo britannico, considerato il primo traduttore della Bibbia in lingua inglese. Esiste una missione che porta il suo nome e che si occupa della traduzione della Bibbia nelle lingue in cui essa non è ancora stata tradotta, https://wycliffeassociates.org/

In Italia l’AITB collabora con questa associazione, https://www.aitb.it/

[6] William Tyndale (ottobre 1494  – Vilvoorde, 6 settembre o 6 ottobre 1536 ), teologo e traduttore della Bibbia in lingua inglese del XVI° secolo, il cui lavoro fu la base per la versione inglese della Bibbia King James (1611).

https://www.fedepericolosa.org/ho-bisogno-di-incontrare-i-perseguitati-perche-2/

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