Nel mese di Agosto del 2009, i medici mi dissero che avevo un tumore alle ghiandole salivari che aveva invaso il palato e la base del naso.
Era necessario fare un intervento molto invasivo e togliere non solo il tumore ma anche le parti circostanti, compreso l’osso.
Questo avrebbe procurato un grosso buco, che doveva essere richiuso con un muscolo preso dalla tempia, cioè dalla testa.
Quando mi spiegarono il tipo d’intervento che avrei dovuto subire e che sarebbe durato circa quattro ore, non vi nascondo che fui presa dal panico e rifiutai dentro di me in maniera assoluta di sottopormi a tutto questo.
Mi dissi: “E’ tempo di attivare per me stessa quella fede che fino ad ora ho esercitato per gli altri…”. “ Urge ricevere un miracolo!” dissi tra me e me.
E siccome sapevo che tutto questo non veniva da Dio, ma dal maligno, cominciai il mio combattimento di fede, quando il Signore mi disse: “ I violenti s’impadroniscono del regno di Dio…”
Mi esortò anche: “ Rivestiti dell’armatura del credente, perchè il tuo combattimento non è contro sangue e carne…” (Efesini 6:12)
Certa della mia autorità nel nome di Gesù, seduta nei luoghi celesti in Cristo al di sopra di ogni potenza spirituale del maligno, cominciai a lottare e sentii più di una volta che Dio mi liberava dal tumore.
Ma la mia lotta fu anche contro l’incredulità, il dubbio, l’ansia, la paura, l’angoscia notturna che non mi faceva dormire.
L’ardore di questa prova di fede bruciava come un fuoco la mia anima e la mia mente, notte e giorno.
Lottavo e resistevo fino allo stremo delle mie forze, senza vacillare, perché lo Spirito Santo mi ricordava: “ Chi dubita è simile ad un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Non pensi infatti un tal uomo di ricevere qualcosa dal Signore.” (Giacomo 1:6-7)
Ogni volta che sentivo lo S.S. parlarmi così, prendevo forza e lottavo con più coraggio per ottenere il mio miracolo, per ricevere ciò che aspettavo e desideravo ardentemente.
Dovetti lottare anche contro la mia stessa anima, perché mi sentivo addolorata e profondamente sola.
A volte, al mattino presto, quando seduta in giardino vedevo sorgere l’alba, le lacrime sgorgavano dai miei occhi, mentre desideravo la dolce presenza di Dio e che qualcuno mi sostenesse in preghiera in questi momenti difficili.
Ma lo Spirito Santo, che ci conosce molto bene, ben presto mandò, oltre ai miei cari familiari (e primo tra tutti mio marito che veniva a trovarmi in giardino, perché anche lui non poteva dormire) tanti amici affettuosi che si accordarono con me in preghiera.
Ogni giorno qualcuno veniva a trovarmi e questo riempiva il mio cuore di tanta gratitudine e di tanto amore.
Ricevetti tanti SMS e tante telefonate inaspettate che mi incoraggiarono molto e mi fecero sentire parte integrante ed amata del Corpo di Cristo, la Chiesa.
I Pastori e la Chiesa intercedevano per me e credevano con me. Io sentivo le loro preghiere nel mio spirito.
Un giorno lo Spirito Santo mi disse: “ Sottomettetevi dunque a Dio, resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi.” (Giacomo 4:7)
Compresi che il tempo della lotta era finito, che avevo ottenuto la vittoria e che era tempo di adorare Dio e lodarlo per la sua benignità verso di me.
Lo Spirito Santo cominciò a guidarmi, mi annunciò in anticipo cose che sarebbero successe, m’ispirò parole d’amore e di perdono per tanti: stava abbattendo muri di separazione, che mi facevano male dentro.
Ringrazio Dio perché, ogni volta che gli ero ubbidiente, un balsamo prezioso scendeva nel mio cuore e mi guariva.
A fine Agosto partecipai al ritiro dei Leaders.
La prima sera lo Spirito Santo mi parlò: “ Ti do il dono di Fede per credere nei miracoli.” Vidi una brocca che versava oro sopra di me.
La seconda sera vidi che indossavo l’armatura del credente, che ad un tratto si mise a respirare.
Il Signore mi disse: “L’armatura è la Parola di Dio. E la Parola si è fatta carne ed ha abitato tra noi.” (Giovanni 1:14)
Compresi che l’armatura che vedevo era Gesù. Egli viveva dentro di me, mi proteggeva ed era la mia forza. Vedevo la spada nelle mie mani: era la Parola che mi dava vittoria.
Una profonda gioia invase il mio spirito e la mia anima e risi a lungo.
Il Signore mi rassicurava con la Sua presenza.
Quando arrivò il momento di ricoverarmi, perché era già stata fissata la data dell’intervento, Dio mi ricordò la sua richiesta ad Abrahamo di sacrificare suo figlio Isacco sul monte Moriah.
Mi disse: “ Ricordi? Fino all’ultimo, mentre saliva sulla montagna con suo figlio Isacco e con la legna, credette che Dio avrebbe provveduto l’olocausto per il sacrificio. E mentre stava per alzare il coltello su di lui, l’angelo lo fermò e gli mostrò il montone da sacrificare.”
“ Cosa vuoi dire, Signore?” risposi “ Vuoi che credo che Tu fino all’ultimo puoi fare un miracolo? Gesù è l’olocausto perfetto che è già stato sacrificato per me!”
Così fui incoraggiata a credere che il Signore fino all’ultimo momento poteva fare un miracolo.
La mia fede, messa ancora alla prova, fu fortificata ancora di più. E,sopratutto, avvenne che mi arresi a Dio completamente, come era avvenuto ad Abrahamo.
Il giorno prima dell’intervento, mentre pregavo con alcuni cari che erano venuti a trovarmi, sentii una grande stanchezza, ed il Signore mi disse: “ Sei arrivata in cima alla montagna…” “ Si, Signore, ma quanta stanchezza…la lotta è stata dura!” risposi.
Ma i pensieri di Dio non erano i miei pensieri, nè le sue vie erano le mie vie. (Isaia 55:8)
Il giorno dopo non avvenne ciò che mi aspettavo e fui operata.
Nonostante il post-operatorio fosse molto doloroso e difficile, posso testimoniare che mi sentivo avvolta in una nuvola, la “nuvola” di Dio.
Le sofferenze, anche se le sentivo, erano come lontane da me.
Mi sentivo inondare e riempire dall’Amore di Dio e da quello di tutte le persone che si prendevano cura di me, dai familiari agli amici, dai medici agli infermieri tutti.
E’ trascorso un po’ di tempo, ma ringrazio Dio per tutto quello che è successo; nonostante non posso testimoniare un vero miracolo, so per certo che, attraverso questa prova, per la Sua grazia, ho acquistato la Fede per crederci.
Questa Fede è una perla di gran prezzo davanti a Lui, perché noi siamo graditi a Dio per la nostra fede.
Ebrei 11:6 “Or senza fede è impossibile piacergli, perché chi si accosta a Dio deve credere che Egli è e che è il rimuneratore di quelli che lo cercano.”
Ho acquistato anche la costanza, perché ho creduto fino alla fine.
Giacomo 1:2-4 “Considerate una grande gioia, fratelli miei, quando vi trovate in prove di vario genere, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia in voi un’opera perfetta, affinchè siate perfetti e completi, in nulla mancanti.”
Ho vissuto fortemente l’Amore di Dio, che non si allontana mai da noi nei momenti difficili.
Romani 8:35-38 “ Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Sarà l’afflizione, o la distretta, o la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada? Come sta scritto: “Per amore tuo siamo tutto il giorno messi a morte; siamo stati reputati come pecore da macello.” Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori in virtù di colui che ci ha amati. Infatti io sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né potenze, né cose presenti, né cose future, né altezze, né profondità, né alcun’altra creatura potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore”
Ho gioito dell’amore di tutti quelli che mi sono stati vicini, mi hanno amato ed hanno pregato per me.
Ringrazio in particolare mio marito Carmelo, che per cinque notti non ha dormito perché io non dormivo per il dolore.
Ringrazio i miei cari figli Giacomo e Manuela; ed anche Gloria e Melina che hanno vegliato con noi in ospedale; ringrazio Ina che ci portava, la sera, nonostante la pioggia, un bel brodo caldo.
Ho visto come l’Amore di Dio tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa, perché è paziente e benigno e ci porta sempre verso il perdono. 1°Corinzi 13:4-7: “L’amore è paziente, è benigno; l’amore non invidia, l’amore non si mette in mostra, non si gonfia, non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non tiene conto del male;non si rallegra dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità, tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.”
Il Signore sa fare molto di più di ciò che noi immaginiamo e pensiamo e sa fare cooperare ogni cosa al bene, affinchè possiamo essere conformi all’immagine del suo figliolo Gesù.
Romani 8:28-30: “Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento. Poiché quelli che Egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio, affinchè sia il primogenito fra molti fratelli. E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati.”
Quando Abrahamo superò la prova di ubbidienza e di fede sul monte Moriah, il Signore gli disse: “Ora so che temi Dio”.
Poi lo benedì grandemente e gli promise di possedere la porta dei suoi nemici attraverso la sua discendenza, perché aveva ubbidito alla sua voce.
So che in questo lungo tempo Dio mi ha benedetto e mi ha resa ricca perché, come un vasaio paziente, ha forgiato l’argilla del mio vaso per renderlo più puro.
Ho compreso che, se ci lasciamo condurre dallo Spirito di Dio, va maturando in noi il frutto dello spirito.
Galati 5:22: “ Ma il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo.”
Ho visto che, nell’afflizione e nella sofferenza, ho imparato ad essere un po’ più paziente e gentile ed a ringraziare e benedire per il bene ricevuto.
Ringrazio i Pastori Lirio e Santina, che per tanti anni mi hanno insegnato la Parola di Dio e l’hanno fatta scendere nel mio cuore con la preghiera e con l’esempio della loro vita.
Sono grata per ogni preghiera che mi ha incoraggiata, per ogni sorriso che mi è stato donato, per ogni gesto d’amore che mi è stato rivolto, per ogni carezza che ho ricevuto, perché sono stati doni preziosi che mi hanno reso felice e mi hanno riempito il cuore.
Ma l’anima mia ha trovato il vero riposo nel Signore ed a Lui va il massimo ringraziamento.
Lui è stato la mia guida ed il mio alto rifugio, in questo tempo di afflizione. So con certezza che Lui mi ha scolpita nelle palme delle sue mani… e quando era sulla croce, mentre soffriva, aveva davanti ai suoi occhi la mia e la tua sofferenza.
Un sentito ringraziamento va al Professore Luigi Solazzo, primario del reparto di Chirurgia maxillo facciale, che con tanta bravura ma anche con tanta modestia e profonda umanità ha eseguito questo intervento di alta chirurgia. Lo benedico grandemente e prego che Dio usi sempre le sue mani ed il talento che gli ha dato per fare del bene a quelli che soffrono. Sia sempre circondato dagli angeli di Dio e riempito dal Suo Amore.
Voglio ringraziare ancora il dottore Roberto Restivo, che mi è stato vicino con affetto filiale e con tanta tenerezza quando ,dopo l’intervento, ho avuto bisogno di cure. Al “mio dottorino” vada la benedizione del Signore Gesù ed il mio sincero affetto. Vangelo di Giovanni 3:16
Liana Graziano
Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook