Hai mai sentito la frase: “Dio ha i suoi tempi”?

All’interno della vostra comunità probabilmente avrete spesso sentito dire: “Dio ha i suoi tempi!”.

Hai bisogno di guarigione? Hai bisogno di liberazione?

Non sei battezzato nello Spirito Santo? Non hai moglie o marito? Non hai figli? Non hai lavoro? … la risposta che riceviamo a queste domande spesso è: “Dio ha i suoi tempi”, “la tua causa è davanti a Lui, aspettalo”, “se tarda aspettalo” … le avete mai sentite?

A me è capitato di dirle…ed anche di ascoltarle.

Molto spesso chi pronuncia questa tipologia di risposta spera che il ricevente trovi in essa speranza, pace, ristoro, sollievo.

Rispetto alla mia personale esperienza posso dire che riguardo alla mia persona, non sempre questo genere di risposta ha portato buoni risultati. Spesso, la mia condizione, non è cambiata in seguito ad una risposta di questo tipo.

Nel Vangelo di Giovanni al capitolo 11 troviamo una storia meravigliosa, un racconto che ancora una volta mostra la potenza che risiede nella parola di Cristo.

In questa storia desidero mettere in risalto alcune cose.

Lazzaro si ammala gravemente e Marta e Maria mandano a chiamare Gesù.

“5 Or Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro; 6 com’ebbe udito che egli era malato, si trattenne ancora due giorni nel luogo dove si trovava.” (Giovanni 11)
In questi primi due versi lo scrittore ci dice alcune cose:

– Gesù amava Marta, Maria e Lazzaro
– Com’ebbe udito che Lazzaro era malato, si trattenne ancora due giorni nel luogo dove si trovava.

Perché Gesù si comporta così? Perché invece di correre subito da Lazzaro, aspetta ancora due giorni, cioè il tempo che a Lazzaro gli restava da vivere?

Ci sono diversi motivi ma ne cito solo tre:

Appena Gesù udì della malattia di Lazzaro disse: “Questa malattia non è per la morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio sia glorificato” (4).

Attraverso questa situazione, Gesù avrebbe manifestato chi Lui di fatto era, cioè: “Il Figlio di Dio” avrebbe palesemente dimostrato la sua natura divina, la sua divinità.

Lo scrittore prima di dire che Gesù saputa la notizia si trattenne ancora due giorni, dirà in primis: “Gesù amava Marta, Maria e Lazzaro”.

Come a voler dire che Gesù si sarebbe mosso sulla base di quello che provava per i suoi amici.

Il fatto che Gesù invece di intervenire subito, aspetta ancora due giorni non vuol dire che non li amava, anzi qui sembrerebbe il contrario, come a dire: “Siccome amava Marta, Maria e Lazzaro, si trattenne ancora due giorni”…

E’ plausibile questa seconda ipotesi?…. Lo vedremo ancora più avanti…

Gesù inizia a parlare con i discepoli di Lazzaro, dicendo: “vado a svegliarlo”, i discepoli allora pensarono che Lazzaro fosse ormai salvo e che stesse solo dormendo, ma Gesù stava parlando della morte e non del sonno, infatti dirà:

“14 Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto, 15 e per voi mi rallegro di non essere stato là, affinché crediate; ma ora, andiamo da lui!»”.

Notate il verso 15, e per voi mi rallegro di non essere stato là. Gesù trova gioia nel NON essere presente dove si trovava Lazzaro, e IL MOTIVO DI ALLEGREZZA ERA I DISCEPOLI… per voi mi rallegro, affinché CREDIATE!

Quando Gesù avrebbe operato i discepoli avrebbero creduto nella sua divinità, nella sua potenza e nel suo legame con il Padre.

Quindi per almeno tre motivi, Gesù decide di ATTENDERE e di NON INTERVENIRE:

– Per essere Lui stesso glorificato
– Per amore di Marta, Maria e Lazzaro suoi amici
– Per stimolare la fede nei discepoli

Difronte ad un azione di Gesù intesa come “RITARDO”, o come “ATTESA” da parte sua, noi siamo soliti rispondere come Marta e Maria:

“21 Marta dunque disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto;”

“32 Appena Maria fu giunta dov’era Gesù e l’ebbe visto, gli si gettò ai piedi dicendogli:

«Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto».

Per Marta e Maria il grosso problema era la MORTE!

Entrambe in momenti e luoghi diversi diranno la stessa frase: “se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto”.

Il fatto di vedere Marta e Maria addolorate del suo “RITARDO” non lascia Gesù indifferente.
Nelle nostre ATTESE, quando noi soffriamo, Dio non resta insensibile… Dio ci ama profondamente.

“33 Quando Gesù la vide piangere, e vide piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, fremette nello spirito, si turbò e disse: 34 «Dove l’avete deposto?» Essi gli dissero: «Signore, vieni a vedere!» 35 Gesù pianse.”

Davanti alle lacrime e all’amarezza dei suoi amici, Gesù fu turbato, e pianse.

Gesù non è indifferente verso quello che tu provi, non è insensibile alle tue emozioni, al tuo dolore, alle tue lacrime, alla tua sofferenza.

Quando Gesù si trova davanti al sepolcro, nella preghiera al Padre ribadirà uno dei motivi del suo modo di agire: “41…Padre, ti ringrazio perché mi hai esaudito. 42 Io sapevo bene che tu mi esaudisci sempre; ma ho detto questo a motivo della folla che mi circonda, affinché credano che tu mi hai mandato”.

La folla di gente, i discepoli, Marta, Maria dovevano ancora riconoscere in profondità che Gesù di Nazaret, Il Cristo, era stato mandato da Dio e li amava profondamente.

Ritorniamo a quello che ci dicevo all’inizio: “Dio ha i suoi tempi”.

Sapete perché questa frase a volte non ci dà pace o il risultato tanto sperato?

PERCHÉ SAPPIAMO CHE DIO HA I SUOI TEMPI MA NON SAPPIAMO IL PERCHÉ DEI SUOI TEMPI.

Il non sapere la motivazione ci manda in crisi!

Molte volte dietro “ai tempi di Dio” c’è semplicemente: la Sua Gloria e l’amore che prova per noi.

Dire: “Dio ha i suoi tempi” è una cosa, dire: “Dio ha i suoi tempi perché ti ama e desidera manifestarsi” è un’altra cosa.

Comprendere che noi siamo i suoi amici e che siamo l’oggetto del suo amore è di fondamentale importanza.

A riguardo si citano sempre tanti versi, del tipo:

“Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio” Romani 8:28
Tutte le cose sono per il BENE di chi? Di quelli che amano Dio, dei suoi figli!

Anche l’ATTESA, per me e te è un BENE, una dimostrazione dell’AMORE di Dio e della CONOSCENZA profonda che Lui ha della nostra persona.

– Nella tua attesa non sentirti abbandonato, perché non lo sei, sentiti amato.
– Nella tua attesa non sentirti solo/a, perché non lo sei, Gesù è sensibile ai tuoi sentimenti e ai tuoi bisogni.
– Nella tua attesa rallegrati, sapendo che Dio desidera glorificarsi, cioè mostrare a te e alla società in cui vivi, chi Lui è!

Coraggio, ancora un po’, “Dio ha i suoi tempi perché ti ama e desidera manifestarsi”.

Francesco Caldaralo | Notiziecristiane.com


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