Mi stupisce il fatto come molto spesso noi uomini vogliamo essere come Dio, ma non riusciamo neanche ad essere semplici uomini.
Dovremmo comprendere bene che Dio non ha rapporto con la nostra apparenza, Dio ha rapporto con la nostra essenza! Dio non ha più rapporto con il credente con la Bibbia sotto al braccio, che viene nella chiesa, che alza le mani e inizia a gridare “Lode a Dio!”. Dio ha più rapporto con quel credente che martedì mattina si sveglia e inizia a sperimentare tribolazioni nella fede, che inizia a dubitare e che sta male. Con quel credente Dio vuole avere più rapporto, perché riconosce che ne ha più bisogno.
Dio non parla con personaggi, Dio parla con persone. Oggi, molti credenti puntano alla fama e alla popolarità sociale nel cristianesimo, aspirano a diventare personaggi. Ma Dio non ha rapporto con personaggi, Dio ha rapporto con le persone!
Dio non vuole rapporto con l’apparenza dei credenti, Dio vuole rapporto con l’essenza dei credenti. Noi possiamo andare in chiesa e indossare maschere e sembrare più “spirituali”; ma quanto più noi nascondiamo la nostra debolezza, quanto più nascondiamo che sbagliamo, quanto più nascondiamo che non riusciamo, quanto più nascondiamo che pecchiamo, noi non riusciremo a mantenere un vero rapporto con Dio!
E per questo motivo, la Chiesa, oggi, vive con una maschera sul volto che non converte nessuno, perché il mondo non vuole vedere “super santi”, (questo è un errore della nostra testa), il mondo vuole vedere persone normali che riescono a vincere di fronte ad ogni circostanza che la vita li presenza, perché lo Spirito Santo è dentro di loro e sono più che vincitori!
Gesù non era un fanatico religioso, non era uno che ostentava la sua spiritualità, era un uomo normalissimo. Figuriamoci che il giorno tradimento, Giuda, quando si recò al Getsemani con i capi dei sacerdoti e le guardie del tempio, dovette dare loro un segno di riconoscimento nei riguardi di Gesù: “Colui che bacerò, è Lui, prendetelo!”. Per quale motivo credete che Giuda abbia agito in questo modo? Perché, Gesù, come ho già detto, non ostentava la sua spiritualità, era un uomo normale, così normale che sembrava uno dei discepoli, e che in quel momento, attraverso quel gesto, doveva essere distinto dal gruppo.
Quando facciamo finta, quando non riconosciamo che siamo uomini, noi iniziamo a perdere la nostra vera identità. E se noi perdiamo la nostra identità, noi diventiamo strani. Dio non ci chiama ad essere strani o fanatici.
Dio ci chiama ad essere normali, veri, umani, semplici uomini che non indossano una maschera per sembrare “super santi”, ma che nella loro normalità mostrano una parte di loro che può incoraggiare altri ad andare a Gesù.
Alessio Sibilla
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