Guerre e rumori di guerre

Dopo gli episodi di terrorismo di questi ultimi tempi in Europa (camion sulla folla a Stoccolma e attacchi terroristici a Nizza, Berlino, Londra, San Pietroburgo), ancora orrore in Siria a pochi giorni dallo sterminio di adulti e bambini per l’attacco dell’Isis con l’uso di gas nervino: un furgone carico di tritolo è stato fatto esplodere a Rashidine, quartiere ribelle di Aleppo-ovest, nei pressi di un’area dove sostavano oltre 70 bus che trasportano 5mila persone sgomberate dalle città di Foua e Kafraya assediate dai ribelli.

Settanta le vittime e almeno 130 i feriti. Tutto questo accade a qualche giorno dall’azione militare di Donald Trump che ha usato, per la prima volta, la potente bomba che – stranamente – richiama Genesi 19:37 perché porta l’acronimo di MOAB (tradotto “madre di tutte le bombe”), la quale  ha centrato un tunnel sede di un deposito militare dell’Isis causando la morte di una quarantina di terroristi appartenenti al califfato di Bashar Al-Assad. Questa manovra militare, come si temeva, ha provocato un’immediata reazione di Putin, notoriamente alleato del governo Siriano, il quale ha ammonito gli Usa dichiarando che anche la Russia dispone di un potente missile chiamato FOAB, padre di tutte le bombe e 4 volte più devastante di Moab.

Nel frattempo la Corea del nord celebra i 150 anni della fondazione del regime di Pyonyjang con una sfilata esibizionistica di missili, bombe e migliaia di soldati che, per un attimo, mi han riportato alla mente le marce delle S.S. naziste quando sfilavano per le vie di Berlino: impossibile contare quanta gente riempiva la piazza della sede del regime di Kim Jong-un! L’attuale dittatore coreano, dopo aver provocato tensioni nel mondo per via dei suoi esperimenti missilistici, ha replicato senza paura agli Usa che “ad attacco nucleare americano, reagiremo con attacco nucleare”, mostrando di non temere affatto le strategie politico-militari dell’America guidata da Trump, né del suo arsenale bellico convenzionale e nucleare. Malgrado Pechino inviti alla calma e alla moderazione, sono sempre più convinto che per giungere ad un accorato appello del mondo intero per una “pace e sicurezza” globale (1^ Tessalonicesi 5:3), debba necessariamente prima concretizzarsi un rischio serio di conflitto fra blocco Europeo e blocco Asiatico-mediorientale che coinvolga nazioni potenti e Stati meno forti, onde costringere i governi a desiderare una pace fittizia che ponga un freno all’orrore del terzo millennio.

Pertanto, mai così veritiero e tangibile è apparso alla cristianità degli ultimi tempi l’avvertimento di Gesù ai suoi in Matteo 24:6 “Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, infatti bisogna che tutto questo avvenga, ma non sarà ancora la fine”.  Caro lettore, davanti a queste notizie di guerra qual è la tua reazione? Ti senti turbato, o sei consapevole che la parola di Dio si sta compiendo sotto i tuoi occhi? Pensi che queste minacce o tumulti sono eventi di natura squisitamente politico-militare, o la tua fede si rafforza perché il ritorno del Signore è vicino?

Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com

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