La seconda più grande fabbrica mondiale del pianeta sono: le Case Farmaceutiche. Come possiamo sperare di avere pace se i governi mondiali guidati quasi tutti da vecchi incapaci ci sottraggono la pace proponendo nuove guerre? Come possiamo sentirci bene se le Case Farmaceutiche devono vendere i medicinali? Se stessimo tutti in perfetta forma il grande business delle Case Farmaceutiche andrebbe in malora ed esse fallirebbero.
Identico ragionamento va fatto per le industrie belliche. Se non ci fossero più guerre, crollerebbe il mercato delle armi e si vivrebbe sicuramente meglio. Ma è solo un’utopia. Capirete quindi che il mondo pacifico e civilizzato non potrà mai esistere. Sono in troppi a volerlo lontano dalla pace e dal bene. Ci sarà speranza per i popoli terreni? Sì! Chiunque metterà nelle mani del Figlio di Dio, Gesù Cristo, la propria vita!
“Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti” (Giovanni 14:27).
Durante il Ministero di Gesù sulla terra che durò tre anni, Egli non usò mai un’arma. Per guarire un malato non usò mai una medicina. Lui usò la Parola di Dio. Come è scritto:
“Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore” (Lettera agli Ebrei 4:12).
Egli, Gesù lo disse solo ai Suoi discepoli e non a tutti:
“Vi lascio la mia pace. Io non vi do come il mondo dà…”.
Questo non è un avvento futuro ma è istantaneo. Come si fa per ricevere questa pace in terra se pace non c’è? Credere non basta; essere dei religiosi nemmeno; atei, agnostici e simpatizzanti non riceveranno mai la vera pace da Dio.
Ho realizzato questo evento super speciale, incomprensibile alla mente umana, qualcosa che non si può spiegare. Era l’estate del 1993, non ricordo se fosse giugno o luglio. Stavo tornando a casa dal lavoro e avevo avuto un pensiero fisso tutto il giorno, un pensiero frequente da alcuni anni nella mia vita che spesso mi tormentava. Avevo l’abitudine di prendere un pezzo di carta e su di esso descrivere quello che mi faceva star male. Ma non riuscivo a trovare mai niente perché stavo bene in salute, avevo un lavoro molto redditizio, una macchina nuova, un figlio e una bella moglie. Cosa poteva mai mancarmi per sentirmi in pace? Perché venivo turbato da questa ossessione? Anche il grande Eduardo De Filippo aveva lo stesso mio problema. Egli, al riguardo, scrisse una poesia che si intitolava: “Io vulesse truva’ pace; ma ‘na pace senza morte”.
Mi rivolsi anche ad un dottore e la risposta che mi diede fu questa: “Lei è depresso, ci sono milioni di persone nel mondo che sono depressi e assumono medicinali per alleviare il loro stato d’animo, il loro dolore invisibile”. Non l’ascoltai e non presi nessuna medicina perché non volevo diventare come uno zombi.
Ho abitato a Portici vicino alla clinica per le cure delle malattie mentali intitolata al dottor Bianchi, e vedevo spesso alcune persone incedere in maniera incerta e barcollante come fossero stati in preda all’alcool o alle droghe. Decisi di fare una cosa che non avevo mai fatto: pregare. Così una sera mentre mia moglie cucinava e il mio bambino era intento a guardare dei cartoni in tv, scorsi con la coda dell’occhio una Bibbia su di una mensola della cucina.
Mi chiusi nel salone, mi inginocchiai e dissi due parole con molta umiltà: “Dio perdonami”. Fu in quel preciso istante che un senso di pace intensa mi pervase interamente, fu come il passaggio di una flebile ma intensa scarica elettrica, dolcissima, frizzante che mi trasmetteva gioia. Il Signore con il Suo Spirito venne a liberarmi dall’oppressione e ad abitare in me. La vita mia fu stravolta quella sera. Il Suo Spirito si unì al mio, si fusero insieme.
Accadde ciò che dice Gesù: “Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me (Apocalisse 3:20). Il cenare è lo stare insieme, mangiare la parola di Dio. Infatti, da quel giorno io ho divorato letteralmente la Bibbia e insieme ad essa, tutto ciò che riguardava Gesù che, intanto, provvedeva a sollevare i veli che mi coprivano gli occhi.
Sono quasi trentatrè anni che ho accettato Gesù nella mia vita e non mi sono mai pentito di aver aperto la porta a Gesù che mi ha dato tutto, pace, gioia e vita eterna. Quello che fa Meloni, gli americani, i russi e gli ucraini non mi sfiora minimamente. Sono tutti sono sotto il dominio e il potere del diavolo. Tutto è scritto nella Bibbia, sono cose che devono avvenire. Ma l’umanità deve urgentemente cercare il Volto di Dio e fare pace con Lui.
Ricordatevi che Gesù accetta solo i malati e non i sani. Quelli che credono di essere sani, spesso risultano essere quelli messi peggio. Il mondo è pieno di brave persone senza Cristo: “Io, sono una brava persona, non ho mai ucciso non ho mai rubato e anzi, faccio anche la carità ai poveri e vado la domenica in chiesa”. A queste persone Gesù risponde: “Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane (Giovanni 9:36).
Paolo dice che non c’è una persona giusta per quanto corretta sia: “Che dire dunque? Noi siamo forse superiori? No, affatto! Perché abbiamo già dimostrato che tutti, Giudei e Greci, sono sottoposti al peccato, com’è scritto: «Non c’è nessun giusto, neppure uno. Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti. Non c’è nessuno che pratichi la bontà, {no,} neppure uno (Romani 3:9-12).
La venuta di Gesù Cristo sulla terra dimostra chiaramente che non c’era, non c’è e non ci sarà mai una persona giusta che possa sostituirsi all’uomo peccatore e liberarlo dal peccato e redimerlo. Infatti, è scritto: “Come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati resi peccatori, così anche per l’ubbidienza di uno solo i molti saranno costituiti giusti” (Romani 5:19). Anche al più feroce dei criminali terreni, se si pente e va a Cristo con fede sarà dalla Grazia divina graziato e salvato. Entrerà in cielo come se non avesse mai peccato. Perché l’Agnello di Dio ha pagato per lui.
Se vai a Cristo oggi, vai consapevole che sei peccatore e bisognoso di salvezza; vai e fallo adesso e non tra un po’, perché noi non siamo padroni nemmeno di un “po’” di tempo in più.
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