Pace del Signore a tutti coloro che leggeranno questa testimonianza, mi chiamo Diego Scibbetta, ho 32 anni e vivo in un paese vicino a Palermo, Misilmeri.
Sono cresciuto in una famiglia povera, mi hanno sempre insegnato il bene, ma io non curante dell’educazione impartita dalla mia famiglia mi allontanavo dai buoni propositi. Pian piano andavo crescendo, non vedevo futuro per me, e all’età di 17 anni ho cominciato a fare di testa mia, a fare cose illecite, e a fare di tutto ciò che non piace a Dio, andando a finire anche in carcere.
Nonostante facevo illeciti e guadagni loschi, non stavo bene con me stesso, e non riuscivo a capire cosa mi stesse succedendo. Questa situazione è durata diversi anni, non capivo che il Signore stava cercando un metodo per farmi accostare a Lui. Ma un giorno, come fu non so, (lo racconterò nel resto della testimonianza) c’è stato un progetto di Dio. Grazie a questo progetto divino adesso mi trovo a fare la volontà di Dio.
Un bel giorno mi arrestarono, ma la cosa paradossale è che fui arrestato per un reato non commesso… mi chiusero in galera, in attesa di indagini. Allora, in questa attesa interminabile mi sono chiuso in me stesso, e non capivo le cose ingiuste, accuse pesanti e gravi che avevano verso di me… una cosa so, che mi sono sentito crollare il mondo addosso. Stavo molto male, parlavo a me stesso dicendomi: come faro a uscire? Dopo qualche mese da questa infamia ho perso diversi chili e mi venivano pensieri brutti.
Ad un tratto mi venne in mente il Signore, e cominciai a parlare con Lui, perché alcuni anni prima mi avevano parlato di Lui e mi avevano detto che “l’impossibile è possibile a Dio”, nella mia preghiera ho detto: Signore, se Tu metti la tua mano e mi tiri fuori, ti prometto che farò la tua volontà.
Queste mie parole fatte col cuore e nel giro di pochi giorni hanno trasformato la mia situazione, in sostanza avevo chiesto un segno, che mettesse la sua mano. Il segno fu un terremoto il 13 aprile del 2012 alle ore 08:40. Ancora non sapevo che era un segno da parte di Dio, e pensavo, mi sentivo triste e pensieroso. Dopo un paio di minuti venne una guardia fuori la cella dove eravamo in quattro, la guardia si fermo davanti la porta blindata della stanza è disse chi era Scibbetta, avevo la testa tra le nuvole, ma risposi: mi dica agente! lui mi fece una battutina: se le dico Signor Scibbeta che tra entro 5 minuti deve essere pronto lei che mi dice? Io pensavo stesse scherzando, e gli risposi di non scherzare perché stavo male, ma lui nuovamente ribadì: non sto scherzando! comunicandomi che ero stato assolto ed ero libero. In quel preciso istante ho pianto per la gioia, appena uscito mi sono accostato a una chiesa evangelica dove si predica la vera e pura parola di Dio.
Il primo giorno che mi sono accostato la parola di Dio portata da Pastore fu quando San Paolo e Sila furono arrestati e Dio gli apri le porte del carcere. Dopo quel giorno potete capire che festa, pace e gioia erano dentro di Me, e oggi posso confermare attraverso la mia personale testimonianza di vita che “le cose impossibili sono possibile a Dio”.
A Dio va tutta la gloria, l’onore e la maestà, solo Lui può cambiare l’ombra di morte in un splendente mattino, abbiate fede e aspettate come ha aspettato il salmista Davide che disse: “io ho aspettato pazientemente il Signore ed Egli si è inchinato su di me” Salmo 40.
Dio vi benedica, Diego Scibbetta
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