Nei Paesi Bassi XR coglie l’occasione di uno sciopero della polizia per bloccare nuovamente l’A12, protestando contro i finanziamenti governativi alle energie fossili e preannunciando future mobilitazioni
Quasi una partita a scacchi. O anche “la prosecuzione della resistenza ambientalista con altri mezzi”.
In ogni caso, approfittando di uno sciopero indetto dalla polizia e della giornata soleggiata di sabato 14 settembre, centinaia di attivisti e simpatizzanti di Extinction Rébellion (XR) sono tornati a occupare l’A12 all’Aia.
Bloccando pacificamente il traffico sull’importante arteria autostradale intendevano ribadire la richiesta di sospendere le sovvenzioni statali (annualmente circa 46 miliardi di euro) alle aziende di combustibili fossili.
Una folta delegazione proveniva dalla marcia di una settimana partita da Arnhem inalberando cartelli e striscioni con scritto “STOP ai Sussidi Fossili”,“Gli oceani si sollevano, noi anche”, “Se possiamo distruggere il mondo, allora possiamo anche salvarlo”, “La gente e il clima prima dei profitti”, “Fermate i rubinetti di denaro ai combustibili fossili”.
Un portavoce di XR aveva spiegato che “Questo blocco sarà il più impattante dal primo (in riferimento a quello del 6 luglio 2022 nda) a oggi in quanto l’ulteriore peggioramento della situazione climatica ed ecologica giustificano un disturbo alla circolazione di tale portata”. E aggiungendo che comunque “non ci fermeremo”.
Le autorità cittadine, avvertendo che l’occupazione era illegale, avevano proposto ai manifestanti di spostarsi nei campi circostanti.
Alla fine la polizia è intervenuta quando – verso le 17 – la manifestazione era ormai conclusa ripristinando – ma solo verso le 19 – la circolazione procedendo all’arresto di qualche centinaio (370 ufficialmente) di persone ancora presenti.
Gianni Sartori
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