GLI AMISH PIONIERI DEL BIO

amish12Vivono secondo regole risalenti a due secoli fa, e coltivano la terra senza pesticidi. Eppure gli amish ottengono ottimi risultati impiegando metodi naturali e innovativi .(Luisa Nitti) “Durante la seconda Guerra Mondiale – racconta Samuel Zook, contadino amish – i miei antenati erano obiettori di coscienza. Noi non crediamo nell’utilità di combattere”. L’agricoltore si ferma un attimo per osservare una foglia screziata di una delle sue piante di pomodoro prima di continuare. “Se davvero ti soffermi a pensarci, quando spargiamo in giro pesticidi sulla vegetazione, quello che noi facciamo è proprio una guerra chimica”.

Dalla chimica a Kempf
Otto anni fa era proprio una guerra quella che Zook stava per perdere. Le colture della sua azienda agricola di 66 acri erano assalite da funghi e parassiti che i trattamenti chimici non riuscivano a debellare. L’uomo, che oggi ha 39 anni, racconta della sua disperazione di fronte alla possibilità di perdere una fattoria tramandata di padre in figlio per cinque generazioni. Deluso dalle metodologie agricole standard, Zook cercava con fervore un’alternativa possibile. Riuscì a trovare ciò che cercava negli scritti di un amish dell’Ohio, un uomo chiamato John Kempf.

Sistema immunitario delle piante
Kempf è il fondatore dell’Advancing Eco Agriculture, un’azienda creata nel 2006 per promuovere l’agricoltura biologica intensiva. Per due anni ha fatto attente ricerche in biologia, chimica ed agronomia, con l’intenzione di riuscire a salvare i suoi campi. Il punto di svolta arrivò studiando i sistemi immunitari delle piante. Kempf osservò che le piante sane producono alcuni composti che sono tossici per i parassiti. “La risposta immunitaria delle piante dipende da una nutrizione ben bilanciata”, concluse Kempf, “in gran parte simile al nostro sistema immunitario”. L’agricoltura moderna usa fertilizzanti per migliorare il rendimento, aggiunge, ma con scarsa attenzione ai bisogni nutrizionali di altre funzioni organiche. Attraverso l’analisi della linfa di alcune piante, Kempf riuscì a scoprire carenza di importanti minerali, che lui era quindi in grado di reintrodurre nel terreno. Con piante in grado di autodifendersi, i pesticidi possono essere eliminati, consentendo ai nemici naturali dei parassiti di prosperare.

Agricoltore in Pennsylvania
“Invece di tentare di fare sviluppare colture che sono sane utilizzando fungicidi e pesticidi, io ho iniziato a fare sviluppare le colture sane attraverso una buona nutrizione”.
Samuel Zook è stato uno dei primi adepti di Kempf, nella sua azienda agricola a Lancaster, in Pennsylvania. “Invece di cercare di far crescere le colture che sono sane con fungicidi e pesticidi – spiega -, ho iniziato a farli crescere grazie a una buona nutrizione. Ho dovuto superare in primo luogo un forte blocco psicologico – racconta -. Se vedevo degli scarafaggi credevo immediatamente di dover fare qualcosa. Ma poi ho imparato che spesso le cose si mettono a posto da sole. La prima estate per esempio vedemmo molti vermi. In passato li avrei spruzzati via, ma quella volta aspettai e arrivarono delle vespe che li uccisero. Vista questa cosa, iniziai ad essere veramente eccitato”.

Libero dai pesticidi
La linea guida di Zook dice che quando usiamo i pesticidi, uccidiamo anche i predatori. “Mi piacerebbe poter dire che ora tutti i nostri problemi siano finiti – dice ancora Zook -, ma non è del tutto così. Però una delle cose principali che è migliorata è il modo in cui noi viviamo nei nostri campi. Prima, se mettevo del fungicidi sui pomodori, dovevo aspettare dai tre ai sette giorni prima di poter rientrare nella zona. Adesso è così bello poter semplicemente camminare nei miei campi in qualsiasi giorno della settimana e non preoccuparsi di niente”.
Come gli antibiotici possono indebolire il sistema immunitario delle persone, allo stesso modo le piante possono essere indebolite dai trattamenti chimici, afferma infine Zook. Questi infatti possono annientare una malattia, ma subito dopo il trattamento la pianta sarà più debole ed esposta nuovamente a prendere la stessa malattia. (fonte)

Tratto da: http://www.voceevangelica.ch/focus/focus.cfm?id=22395


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