Giustificarsi per scelta o per necessità?

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971030_10153995894905035_1870936911_nPer sua natura l’uomo è portato ad incolpare gli altri dei propri errori; come quel ragazzino che provocò scompiglio posando il piede sulla coda del gatto. La madre che dalla stanza vicina aveva sentito il forte miagolio dell’animale e gridò: “Smettila di tirare la coda al gatto!” Il bimbo per difendersi rispose: “Mamma non sto tirando la coda al gatto ci sono solo sopra; lui si è messo sotto il mio piede!”.

Forse possiamo sorridere al maldestro ed umoristico tentativo di attribuire la colpa all’innocente gatto; però spesso accade che mentre scorgiamo chiaramente la “pagliuzza” nell’occhio del ragazzo siamo ciechi per la “trave” nel nostro occhio. Gli uomini più di giustificarsi che di riconoscere il vero stato delle cose. Visto dalla prospettiva di Dio, il nostro punto di vista è il più delle volte mortificante, giacche Egli dichiara che ogni nostra “giustizia è diventata come un abito invecchiato”.

Nonostante Dio abbia tracciato molto chiaramente la via della salvezza l’uomo persiste nel volersi tirare fuori dai guai con i propri mezzi. Perché questo? Quando Dio creò l’uomo lo fece perfetto e lo pose in una felice condizione per lui era una gioia passeggiare nel fresco della sera con chi è simile a Lui. Ma dopo il peccato la natura umana fu avvelenata. le migliori azioni degli uomini sono macchiate e Dio è ignorato. Sedotto dal peccato l’uomo non è in grado di riconoscere la sua attuale condizione e inutilmente s’immagina di piacere a Dio con le buone opere.

Peccatore svegliati! Prima che tu possa piacere a Dio devi essere “giustificato per la Sua grazia”. Smettila col tuo folle tentativo e comincia ad avere fiducia in Colui che ha detto: “Venite a me e io vi darò riposo”!

Salvatore Bollomia

notiziecristiane.com


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