Egitto, Porte Aperte: Perché attaccare i cristiani? – Dossier

 egypte-mUn’ondata di sistematica violenza condotta contro i cristiani egiziani negli ultimi giorni ha lasciato la più grande Chiesa del Medio Oriente con una lunga lista di perdite – In Italia, l’Alleanza Evangelica organizza a Roma un sit-in di preghiera e di solidarietà a favore della libertà religiosa in Egitto sabato 24 agosto 2013 dalle ore 17 alle 18.30 vicino all’Ambasciata di Egitto. L’ondata di violentissimi attacchi avvenuta negli ultimi giorni contro i cristiani in Egitto è indubbiamente senza precedenti.I cristiani egiziani sono sempre stati abituati in generale alla discriminazione e in particolare a periodiche aggressioni da parte dei musulmani più radicali, ma la sistematica violenza condotta contro di loro negli ultimi giorni ha lasciato la più grande Chiesa del Medio Oriente con una lunga lista di perdite e di domande a cui solo Dio può rispondere.

I nostri collaboratori in Egitto aggiornano questa triste lista delle perdite quotidianamente, aggiungendo continue richieste e soggetti di preghiera. Mentre vi scriviamo 73 chiese e monasteri, oltre a 22 edifici utilizzati per i servizi delle chiese (tra cui orfanatrofi, scuole e librerie cristiane) sono stati parzialmente o totalmente bruciati o danneggiati. Più di 212 proprietà private di cristiani copti (case, negozi, hotel, ecc.) sono state attaccate, rase al suolo o date alle fiamme, e almeno 7 cristiani sono stati trucidati. E questi dati sono in continua e tragica evoluzione.
Ecco l’altro volto di questa rivoluzione che secondo i Fratelli Musulmani voleva essere pacifica, ma che il grido accorato (e il resoconto dettagliato delle violenze subite) della Chiesa egiziana ci fa vedere sotto una prospettiva diversa. Perché su una cosa non hanno dubbio i cristiani: ad attaccare sono gli aderenti al movimento dei Fratelli Musulmani. Davvero, se lo scontro è tra esercito e Fratellanza Musulmana, perché questo sistematico attacco ai cristiani? Certo la situazione è complessa, ma vorremmo ribadire un fatto: i cristiani sono un bersaglio dell’odio e dell’intolleranza dei Fratelli Musulmani e dei loro accoliti, che inneggiando alla jihad come soluzione approfittano del caos per devastare e ferire la Chiesa.
A quanto detto aggiungiamo ciò che i leader di chiesa ci stanno riportando: 1) in molti ricevono minacce di non proseguire con i regolari culti e riunioni se vogliono tenere al sicuro i loro membri; 2) molti ricevono conferme di essere seguiti e osservati; 3) un nostro volontario nell’Alto Egitto è stato rapito ed è stato richiesto un riscatto di 150.000 sterline egiziane (circa 16.000 euro); 4) alcuni agricoltori cristiani in zone rurali sono stati forzati a svendere la loro terra; 5) alcune famiglie di cristiani si sono visti gruppi di islamici radicali fare irruzione in casa e saccheggiare tutte le cose di valore, compresi i mobili, e poi andarsene; 6) in alcune zone alle ragazze cristiane viene impedito di servirsi dei mezzi di trasporto. Purtroppo potremmo continuare, magari aggiungendo alcune accorate richieste di aiuto di leader cristiani che, pur sapendo le risposte, a volte con le lacrime agli occhi ci chiedono: “In mezzo a questa follia, da dove trarremo la forza per concretamente mostrare amore e perdono ai nostri nemici? Come riusciremo nel nostro dolore e paura a mostrare la gioia e la pace del nostro Signore ai nostri persecutori? Dove troveremo le parole per confortare i cuori rotti dei nostri fratelli di fronte alle loro perdite e ferite?”.
I cristiani egiziani sono minacciati e attaccati in questi giorni, a volte la stampa internazionale e nazionale tratta superficialmente questa realtà, come se fosse una normale conseguenza dello stato di caos, ma noi sappiamo che nel mezzo delle dispute per il potere, con le ingerenze di gruppi terroristici e di radicali locali, si porta avanti anche un progetto parallelo per nulla segreto: spazzare via i cristiani dal Medio Oriente.
SIT-IN di preghiera a Roma 24 agosto 2013
Dopo l’escalation di violenza dell’ultima settimana, l’Alleanza evangelica italiana invita al sit-in di preghiera e di solidarietà a favore della libertà religiosa in Egitto che si terrà sabato 24 agosto 2013 dalle ore 17 alle 18.30 in via Salaria 267 sul marciapiede antistante l’ingresso di Villa Ada nelle cui vicinanze si trova l’Ambasciata di Egitto. Si terranno momenti di preghiera e di testimonianza per i cristiani perseguitati e sarà consegnata una lettera di preoccupata solidarietà all’Ambasciatore. La manifestazione non è una protesta contro le Autorità egiziane, ma a favore della libertà religiosa.

fonte: Porte Aperte


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