Gioele, profeta attuale come non mai.

Mentre l’Italia vacanziera affolla porti, aeroporti, hotel e spiagge, anche per tornare ad una certa normalità dopo tre anni di pandemia, i cambiamenti climatici non conoscono flessione, in totale accordo alle scritture: infatti, pur essendo in piena estate e malgrado il coronavirus circoli ancora, le calamità si abbattono con violenza da nord a sud.

Nonostante fino a qualche settimana or sono fosse la siccità a tenere in apprensione gli agricoltori, con il fiume Po ridotto ai minimi termini lungo il suo lungo corso d’acqua, una “bomba d’acqua” spezza la torrida estate italiana in Val di Fassa, con l’esondazione di alcuni torrenti che hanno provocato allagamenti di alberghi e abitazioni in molte zone della rinomata località turistica: frane e smottamenti hanno bloccato le arterie stradali, facendo concludere in anticipo le vacanze a molti turisti.

In Campania, invece, sono state le violente grandinate a devastare i campi di uva, olive e verdure di stagione – con perdite di raccolti stimati all’80% – nei territori compresi fra Avellino, Benevento e Caserta sino alla costiera amalfitana; ma è la zona di Avellino quella più colpita, causa un fiume di fango sceso dalla montagna come un torrente che ha devastato il centro storico di Monteforte Irpino, località teatro già nel 2019 dello stesso evento.

Mentre al nord sono gli alberi sradicati dal vento fortissimo a causare incidenti e morti (vedi taxi schiacciato da un albero a Torino), violenti temporali hanno colpito il Salernitano e la Puglia, causando allagamenti di strade e terreni, complice un “tornado” abbattutosi nel Salento a S. Maria di Leuca.

Qualche giorno di pausa ed ecco che il maltempo si sposta ancora più a sud, in Calabria, laddove una imponente massa d’acqua accompagnata da vento fortissimo si abbatte su Scilla, una delle perle calabresi, trascinando nel fango automobili e detriti; in pochi attimi le strade sono diventate torrenti impetuosi che hanno gettato nel panico residenti e turisti in viaggio per il ponte del ferragosto. In particolare è stato il torrente Livorno a straripare, tant’è che la colata di fango si è riversata sino al lungomare di Marina Grande, travolgendo qualsiasi cosa si trovasse lungo il tragitto.

Nel frattempo, anche l’isola di Stromboli viene colpita da un violento nubifragio, con torrenti di fango scesi a valle nelle viuzze della ridente meta turistica e allagamenti di case private ed esercizi commerciali. Senza dimenticare il violento nubifragio di qualche giorno prima a Catania e Caltanissetta, anche qui con strade trasformate in fiumi che hanno travolto ogni cosa, secondo Coldiretti i danni all’agricoltura superano i 6 miliardi di euro, pari al 10% della produzione nazionale”.

Ma il clima pazzo ha interessato pure Londra e Parigi, colpite qualche giorno fa entrambe dalla siccità e dagli incendi; infatti, nella capitale inglese i famosi prati verdi di Hyde Park sono oggi stati sostituiti da distese di erba secca e gialla per le alte temperature di questo periodo, mentre in Francia è il gigantesco incendio scoppiato tra Gironda e Landes, a sudovest della Francia, a destare preoccupazione perché il fuoco ha provocato una evacuazione di massa: il presidente Emmanuel Macron ha chiesto aiuto ad alcuni paesi dell’U.E. per far fronte ai focolai e roghi ancora presenti in molte zone.

Benchè ci andiamo abituando ai c.d. fenomeni “estremi”, quanto sta accadendo è in perfetta sintonia con le profezie di Gioele, laddove uva, vino, olio e ortaggi sono devastati (capitolo 1 versetti dal 10 al 13). E il foraggio degli allevamenti di bestiame che, causa le alluvioni, scarseggia? Il profeta ne parla eccome (cfr. versetti dal 18 al 20), a conferma che quello che avviene sotto i nostri occhi non è colpa dei cambiamenti climatici ma è la diretta conseguenza del peccato che avvolge l’intero pianeta: altro che riduzione dell’inquinamento e cortei alla Greta Thumberg per salvare l’ambiente!

Ahimè, si avvicina il tempo in cui non troveremo più tante ricche varietà di prodotti sui banchi della frutta, ma siamo pronti a sopportare, oltre al covid, anche la carestia? Siamo disposti a seguite il Cristo malgrado i segni dei tempi ci stiano provando?  “Chi è santo si santifichi ancora”, dice il Signore (Apocalisse 22:11).

Salvatore Di Fede

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