Ginevra – Il 16-18 marzo presso il Centro Congressi Internazionale di Ginevra si svolgerà la mostra evento dal titolo: “Lascia il mio popolo libero”.
Già in queste settimane, Francesco Maggio, dalle pagine di Notizie Cristiane si era ampiamente occupato di questi temi, ecco il motivo per il quale non possiamo più tacere!
L’evento si svolgerà in concomitanza con il Consiglio di Ginevra per i diritti umani.
Vittime delle leggi sulla blasfemia dell’apostasia
1,3 miliardi di musulmani non sono liberi di cambiare la loro religione. Sono vincolati da una legislazione sull’apostasia e sulla blasfemia che criminalizza il rinunciare e abbandonare l’Islam e che vieta qualsiasi indagine critica o obiezione alla verità e all’autenticità dell’Islam e delle sue leggi.
In 13 Paesi, uomini e donne possono essere condannati a morte se lasciano Islam, e per altri 13 paesi è un reato penale, senza possibilità di esistere legalmente come ex-musulmano. Questo ha spogliato 1,3 miliardi di musulmani del loro diritto umano alla libertà di pensiero, di coscienza e della fede, che include la libertà di cambiare il proprio credo e il diritto umano alla libertà di espressione, oscurando i diritti di cui agli articoli 18 e 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
La mostra (470 m² superficie della sala espositiva) è composta da poster e videoclip delle vittime dell’apostasia e delle leggi islamiche esistenti sulla blasfemia, nonché da spiegazioni su queste leggi e sulla loro applicazione.
Programma degli eventi:
17 Marzo Sala Motta CICG
Il diritto di convertirsi: Nessuna Fatwa per chi abbandona l’Islam
“Senza libertà di cambiare credo non c’è libertà religiosa“, Kamal Fahmi
Un gruppo di esperti internazionali discuterà l’incompatibilità delle sanzioni legali per l’apostasia con i principi, gli standard e la legislazione in materia di diritti umani. L’evento è sponsorizzato dalla Campagna del Giubileo.
“È un diritto fondamentale dell’uomo, un privilegio della natura, che ogni uomo deve adorare secondo le proprie convinzioni“, Tertulliano (160-225).
18 Marzo Sala 2, CICG
Libertà di credere o non credere
Gli ex musulmani dovrebbero poter vivere liberamente nel loro paese d’origine e godere di tutti i loro diritti civili. Questo tema sarà discusso in testimonianze, discorsi, videoclip e in riferimento ai principi degli articoli 18 e 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Saranno prodotte raccomandazioni per la tutela della libertà religiosa nei vari contesti nazionali.
È stata assicurata una rappresentanza confermata dai Paesi di Algeria, Egitto, Iran, Somalia, Sudan, Tunisia e Yemen, e sono attese ulteriori rappresentanze, tra gli altri, dalla Penisola Arabica, dal Vicino Oriente, dall’Asia meridionale e dal Morroco. L’incontro si svolgerà per il per tutta la giornata, con la pausa pranzo.
“Senza la libertà di cambiare le convinzioni non c’è libertà religiosa”, Kamal.
Francesco Maggio
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