di Agostino Masdea – Gesù pianse! Questo è il verso più breve di tutta la Bibbia. Solo due parole, ma che hanno un grande e profondo significato. Tutti, prima o poi piangiamo, specialmente in occasione di circostanze particolarmente dolorose. Gesù era stato avvisato del peggioramento dello stato di salute del suo amico Lazzaro, ma disse ai discepoli: “Questa malattia non è a morte, ma per la gloria di Dio”.
Quando arrivò al villaggio dove abitavano i suoi amici sembrava che la situazione fosse ormai fuori controllo. Lazzaro, da ben quattro giorni era morto. Sia Marta che Maria, appena incontrano il Maestro dissero la stessa frase: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!” Quando Gesù vide che sia Maria che gli amici di famiglia piangevano, ebbe una forte reazione emotiva: “fremé nello spirito e si turbò…”
Quindi pianse, ma non certo per l’amico Lazzaro che Egli sapeva stava per risuscitare, ma perché si immedesimò in Marta, Maria e i loro parenti. Li vide sopraffatti dal dolore e ne fu coinvolto.
Quante volte è successo anche a noi. Vedere un amico piangere per la perdita di un familiare e piangere insieme a lui. È umano… e Gesù era un uomo con gli stessi sentimenti e le stesse emozioni nostre. Egli ha provato sempre compassione per la sofferenza degli altri, si è sempre identificato con coloro che affrontavano situazioni di dolore e di afflizione, e continua a farlo ancora ai giorni nostri.
Oggi c’è tanta sofferenza nel mondo. Guerre, fame, pandemie, malattie, violenza, morte… Che il Signore ci dia un cuore sensibile come quello di Gesù!
Se anche tu stai piangendo, sappi che Egli vede le tue lacrime e simpatizza con te. Nelle prove più dure Egli è sempre vicino a noi, anche se non lo sentiamo, e soffre con noi, amandoci, alleviando il nostro dolore e asciugando le nostre lacrime.
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