“Gesù nell’Islam: il maggiore dei profeti” di Davide Romano

Gesù, conosciuto come Isa nell’Islam, è una figura di enorme importanza nel Corano e nella tradizione islamica. Sebbene le interpretazioni islamiche di Gesù differiscano significativamente da quelle cristiane, egli è comunque rispettato e venerato come uno dei maggiori profeti di Dio. Ecco una panoramica della figura di Gesù nell’Islam.

La Nascita Miracolosa di Gesù
Come nel Cristianesimo, anche nell’Islam Gesù è nato in modo miracoloso da una vergine, Maria (Maryam). Il Corano racconta l’annunciazione dell’angelo Gabriele (Jibril) a Maria, informandola che avrebbe dato alla luce un figlio per volontà di Dio.

Corano, Sura 19:16-21:
“E ricorda nel Libro Maria, quando si ritirò dalla sua famiglia in un luogo orientale. […] Noi mandammo a lei il Nostro Spirito che le apparve sotto forma di uomo perfetto. Disse [l’angelo]: ‘Io sono solo un messaggero del tuo Signore per darti un figlio puro.'”

Il Profeta Gesù
Nell’Islam, Gesù è considerato uno dei più grandi profeti, inviato da Dio per guidare il popolo d’Israele. Egli viene citato nel Corano con rispetto e onore, ed è menzionato in molte Sure. Gesù è visto come un servo di Dio, che ha ricevuto la rivelazione divina (Injil o Vangelo) per portare la gente sulla retta via.

Corano, Sura 3:45-48:
“Quando gli angeli dissero: ‘O Maria, in verità Dio ti annuncia la buona novella di una Parola da parte Sua, il cui nome sarà il Messia, Gesù figlio di Maria, eminente in questo mondo e nell’Altro, e uno dei più vicini [a Dio].'”

I Miracoli di Gesù
Il Corano riconosce molti dei miracoli attribuiti a Gesù nel Nuovo Testamento. Tra questi, ci sono la guarigione dei malati, la risurrezione dei morti e la creazione di un uccello di argilla. Tuttavia, nell’Islam, questi miracoli sono visti come atti compiuti per volontà e potere di Dio, non di Gesù stesso.

Corano, Sura 3:49:
“E [Dio farà di lui] un messaggero per i figli di Israele, [che dirà]: ‘In verità, vi porto un segno da parte del vostro Signore: io vi creerò con l’argilla qualcosa simile all’uccello, poi soffierò in esso e diventerà un uccello con il permesso di Dio; e guarirò i ciechi e i lebbrosi, e resusciterò i morti con il permesso di Dio.'”

Gesù non è il Figlio di Dio
Una delle principali differenze tra il Cristianesimo e l’Islam è la visione della divinità di Gesù. Nell’Islam, Gesù è un profeta e non il Figlio di Dio. La dottrina della Trinità è respinta, e Dio (Allah) è considerato uno e indivisibile.

Corano, Sura 5:72:
“Sono certamente miscredenti coloro che dicono: ‘Allah è il Messia, figlio di Maria.’ Mentre il Messia disse: ‘O figli d’Israele, adorate Allah, mio Signore e vostro Signore.'”

La Fine di Gesù sulla Terra
Il Corano afferma che Gesù non fu crocifisso né ucciso, ma fu elevato da Dio. Gli studiosi islamici interpretano questo passo in vari modi, ma la credenza comune è che Gesù sia stato salvato da una morte dolorosa e ascese al cielo. La sua morte fu apparente, e un altro fu messo al suo posto.

Corano, Sura 4:157-158:
“E per aver detto: ‘Abbiamo ucciso il Messia, Gesù figlio di Maria, il messaggero di Allah’, mentre invece non l’hanno né ucciso né crocifisso, ma così parve loro. […] Piuttosto, Allah lo ha innalzato fino a Sé. Allah è eccelso, saggio.”

Il Ritorno di Gesù
Una credenza fondamentale nell’Islam è che Gesù ritornerà sulla Terra alla fine dei tempi. Egli sarà un segno dell’avvicinarsi del Giorno del Giudizio e guiderà l’umanità alla verità, sconfiggendo l’Anticristo (Dajjal) e instaurando un’era di giustizia e pace.

Hadith di Sahih Bukhari:
“Per Colui nelle cui mani è la mia anima, certamente (Gesù) figlio di Maria scenderà presto tra voi come giusto giudice. […]”

Conclusione
Gesù occupa un posto di grande rispetto e importanza nell’Islam. Sebbene la sua figura e il suo ruolo differiscano significativamente rispetto al Cristianesimo, la sua vita e i suoi insegnamenti sono visti come un esempio di rettitudine e devozione a Dio. Nell’Islam, Gesù è un ponte tra le fedi, un profeta che invita alla sottomissione a un unico Dio, e il suo ritorno è atteso con speranza e reverenza.

Davide Romano

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