Mentre un altro vulcano, il sesto per la precisione dopo il Bardarbunga (Islanda), il Sinabung (Indonesia), l’Ontake (Giappone), il Mayon (Filippine), il Karimsy (Russia), si prepara ad entrare in attività nell’arco del solo mese di ottobre e cioè il Chiles, vulcano situato fra Colombia ed Ecuador, e l’uragano Gonzalo attenua la sua forza distruttiva (venti sino a 170 km orari) dopo aver flagellato le isole Antille, i Caraibi, la Gran Bretagna e la nostra penisola, a Torino si apre il “Salone del gusto”, una grande fiera internazionale collegata con la rete Madre Terra (ipotesi Gaia) che celebra l’agricoltura famigliare come alternativa sostenibile a quella industriale, concentrata esclusivamente sulla grande produzione di cibo e bevande senza riguardi per lo sfruttamento ambientale. Duemila delegati di tutte le nazioni e rappresentanti di mille comunità del cibo, fra agricoltori e pescatori di piccola scala, allevatori di razze a rischio di estinzione e trasformatori di prodotti di qualità, saranno presenti a questo salone del cibo per far conoscere al mondo tutti i meccanismi che ruotano intorno al “mangiar sano” e al “bere sano” (birra, cocktail e drink d’autore); conferenze e dibattiti con esperti studiosi e laboratori del gusto si alterneranno nell’arco della kermesse (dal 23 al 27), e oltre alla rete dei mercati italiani aderiranno quattro grossi produttori della terra: Maputo (Mozambico), Tcherni Vit (Bulgaria), Tel Aviv (Israele) e Foca (Turchia).
Più di mille espositori di cento paesi occuperanno gli stand sotto le volte dei padiglioni di Lingotto Fiere, dove l’Arca del Gusto (.) accoglierà moltissimi prodotti alimentari da salvare dal rischio di estinzione, e ci sarà persino un settore particolare assegnato a Mixology, l’arte del bere miscelato; quanti vorranno confrontarsi direttamente sul campo con chef stellati potranno scegliere di partecipare alla Scuola di Cucina, riprodotta in un ambiente studiato ad hoc su misura, con spazi e appuntamenti riservati anche ai bambini e alle famiglie, grazie a semplici intrattenimenti e a laboratori ludico-didattici. Colgo l’occasione per ricordare al lettore che la religione di Gaia (che prende il nome dalla divinità greca che impersonifica il pianeta), recepita entusiasticamente negli anni ’70 dall’emergente movimento New Age, mira a diventare in futuro una unica religione mondiale che ha il fine di abolire la distanza fra uomo e Dio: infatti, i Gaiani sostengono che l’essere umano “è parte della Natura, e la Natura è una parte di noi, perciò Dio non è altro che una parte di noi, e Dio è in ogni cosa, e ogni cosa è Dio”! Oltremodo, questo credo, in realtà connubio fra misticismo orientale e teologia neopagana, alimenta il movimento ambientalista e i fautori del Salone del Gusto, sicché dietro la scusa di un “futuro sviluppo compatibile e di una spinta globale per un ritorno delle nazioni industrializzate ad uno stile di vita più genuino”, io intravedo l’abile regia di satana che mira a inculcare nelle mentalità corrente la tesi che siamo un tutt’uno con la nostra Madre Terra e che dobbiamo sostenerla come se fosse un organismo vivente! Beh, è casuale che questa Fiera Internazionale esalti proprio il cibo e le bevande e che anche oggi, a distanza di millenni dal diluvio, si MANGIA e si BEVE infischiandosene di quel che accade attorno (Matteo 24:38)?
Di Fede Salvatore -Notizievangelihe.com
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