Quattro fedeli ebrei sono morti e otto sono rimasti feriti. Due assalitori sono stati uccisi dalla polizia. Uno sarebbe in fuga. Un autista palestinese ritrovato morto sul suo pullman. Per la polizia è un suicidio, ma per i palestinesi è un assassinio razzista.
Gerusalemme (AsiaNews) – Quattro israeliani sono stati uccisi e almeno otto feriti stamane in un attacco ad una sinagoga nella zona ovest della città. Due assalitori sono stati uccisi dalla polizia; un terzo si sospetta sia fuggito.
L’attacco è avvenuto alla sinagoga Kehilat Yaakov, sulla Shimon Agassi Street. Secondo il portavoce della polizia due assalitori sono entrati nella sala di preghiera con coltelli, asce e pistole attaccando i fedeli. La polizia li ha uccisi e li ha identificati come “palestinesi di Gerusalemme est”. Altre fonti dicono che i due avevano solo coltelli e asce – senza pistole – e la polizia ha fatto fuoco contro di loro.
Le violenze di ieri nascono da un incremento della tensione nella città, con attacchi da parte di palestinesi – che hanno ucciso almeno sei israeliani – e l’uccisione di diversi palestinesi da parte di sconosciuti o dalla polizia. La notte fra il 16 e il 17 novembre un autista palestinese è stato ritrovato morto impiccato su un autobus. La polizia afferma che si tratta di un suicidio, e che non vi sono tracce di violenze sul cadavere. Ma un dottore palestinese sospetta che esso sia un assassinio e sui social network girano foto della vittima, Joussef Rahmani, 32 anni, con segni di ecchimosi sul corpo, denunciando l’uccisione “razzista”.
La nuova ondata di violenze è scoppiata dopo il ferimento di Yehuda Glick, un rabbino ultra-nazionalista che rivendica l’uso della spianata delle moschee per gli ebrei. Per i musulmani esso è il terzo luogo più sacro dell’islam, dopo Mecca e Medina; per gli ebrei la spianata è il luogo dell’antico tempio di Gerusalemme che gli ultranazionalisti vogliono riconquistare. Ma per lo status quo la spianata appartiene alla comunità islamica ed è proibito agli ebrei andarvi a pregare.
Ai timori di un sequestro del luogo sacro all’islam, si sono aggiunti nuove decisioni per costruire o allargare insediamenti di coloni israeliani a Gerusalemme e nei Territori occupati, insieme all’attacco e all’incendio di una moschea nella West Bank.
Secondo lo statista pacifista Uri Avneri, è urgente un dialogo fra Israele e i palestinesi per evitare uno scivolamento del mondo arabo verso il fondamentalismo.
Fonte: http://www.asianews.it/
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