Il quotidiano tedesco online “Bild.de” lo scorso 16 settembre 2013 ha riportato la notizia di un altro caso di arte blasfema che sta suscitando l’indignazione dei fedeli e della chiesa tedesca. La galleria d’arte Schacher di Stoccarda ha, infatti, messo in mostra un’opera dell’artista trentaseienne Justyna Koeke, docente presso l’ Accademia di Belle Arti.
In quel mucchio di materiali insignificanti, che l’artista chiama opera, Cristo Gesù viene rappresentato come uno squallido pupazzo, con la corona di spine, nudo e con in bella mostra i suoi attributi maschili.
L’ignobile lavoro della pseudo-artista ha suscitato lo sdegno del Pastore Matthias Vosseler, rappresentante della chiesa tedesca, il quale ha affermato come, «tale rappresentazione violi i sentimenti religiosi dei credenti e scimmiotti in maniera banale il mistero della fede». La Justyna, da parte sua, ha prontamente replicato, sottolineando come non era sua intenzione provocare uno scandalo, quanto mettere in discussione storie bibliche poco realistiche.
Dopo lo spettacolo blasfemo per le strade di Metz e la mostra con il pollo crocifisso in Austria, ancora una volta, la religione cristiana viene impunemente derisa e insultata pubblicamente da falsi artisti alla ricerca della provocazione e di facile pubblicità. Invitiamo Justyna Koeke a differenziarsi dalla massa e mettere in discussione nelle sue opere la religione islamica.
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