George Foreman è stato due volte campione del mondo nella categoria dei pesi massimi. Foreman, uno dei campioni di pugilato più famosi del mondo, nato il 10 Gennaio del 1949, anche se sul ring con i suoi guantoni rossi mette paura, nella vita privata ama i bambini, il mangiare, gli animali, i libri e la pesca.
Nella prima fase della sua vita nel 1968, vinse la medaglia d’oro alle olimpiadi di Città del Messico. Il 22 gennaio del 1973 conquista il titolo mondiale dei pesi massimi, battendo Joe Frazier per K.O. alla seconda ripresa. Nel Novembre del ’74 perde il titolo contro Mohammed Ali a Kinsasha (Zaire). Nel ’77 perdendo contro Jimmy Young si ritira. Nella seconda fase della sua vita nel 1987 a trentotto anni ritorna sul ring e vince, battendo Steve Zonski per K.O. e nel 1994 all’età di quarantacinque anni diventa campione del mondo per la seconda volta, battendo Michael Moorer alla decima ripresa per K.O.
Parlando della propria rinascita spirituale George ha detto: “Dio mi ha dato il talento di essere un buon pugile. Prima di tutto però, sono un testimone del nostro Signore Gesù Cristo – questa è la mia vera professione. Il pugilato è soltanto un lavoro per guadagnare del denaro, per me e per la mia comunità. Ma non è stato sempre così. Mia madre andava sempre in chiesa. Mi diceva sempre «vieni con me», ma non mi piaceva andarci. In quel periodo ero già famoso e ricco, grazie alla medaglia d’oro che avevo vinto ai Giochi Olimpici in Messico, nel 1968. Volevo godermi la vita e mi piaceva divertirmi. Per questo motivo rifiutavo sempre la Bibbia: odiavo quel libro, e non volevo avere niente a che fare con quelle che allora definivo delle stupidaggini. Qualche anno più tardi Gesù comincio a lavorare nel mio cuore. Dopo l’incontro con Mohammed Ali in Zaire, mi misi a leggere la Bibbia per la prima volta. Poi, nel 1977, ci fu l’incontro indimenticabile con Jimmy Young. Quando si vince, i sentimenti di gloria ti assalgono, una persona si sente forte, invincibile, quasi un dio, ma quando dopo un gancio ti ritrovi umiliato al tappeto, per K. O., vorresti scomparire sprofondando nel cuore della terra. In quel tempo il mio rabbioso rifiuto di Dio cambiò direzione, ebbi una riflessione che cambiò la mia vita. Mi vidi morto e poi tornavo in vita; vidi il sangue di Gesù sulle mie mani, in quel momento, anche se non ero mai stato un credente, Gesù per me cominciò a vivere, e presi a leggere la Bibbia regolarmente.
Da quel momento per me cambio tutto, e iniziai a raccontare a tutti quello che mi era successo. Fui invitato spesso a parlare della mia esperienza con Gesù. Iniziai a visitare anche delle prigioni e a tenervi delle predicazioni. La cosa più bella della mia vita è stata aver trovato Gesù. Egli promette: «Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me. Chi vince lo farò sedere presso di me sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono seduto con il Padre mio sul suo trono» (Ap. 3:20-21). Quale più bella vittoria, sedersi sul podio più alto, il trono di Dio. Anche se qui in questo mondo dovessi perdere tutto, nessuno o niente mi potrà mai più togliere la pace e la vittoria che ho con Gesù, ed è quello che auguro anche a te”.
George Foreman abita ora a Marshall nel Texas, e ha nove bambini. È un predicatore del Vangelo e conduce un centro di accoglienza per giovani che si chiama “The George Foreman Youth and Community Center”.
A cura di Nicola Andrea Scorsone
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