«Fui straniero e mi accoglieste» è il titolo della ventinovesima edizione della Giornata del Protestantesimo Siciliano, un appuntamento che intorno al 25 d’ogni aprile riunisce in un sol comune tutti gli evangelici dell’Isola più grande d’Italia. L’anno passato era toccato a Riesi; nel 2011, in onore dei 150 anni dell’Unità, si era scelta Marsala, il porto dello sbarco dei garibaldini.
Lo scorso 24 aprile, valdesi, battisti, metodisti, ma anche luterani, avventisti e membri dell’esercito della salvezza si sono invece ritrovati a Scicli, in provincia di Ragusa. Di fronte al perdurare della tragedia migratoria, il luogo e la tematica di questa giornata di preghiera hanno assunto una doppia valenza simbolica: perché è la Sicilia, con Lampedusa, a essere la prima Italia d’approdo per i migranti del nord Africa e perché è proprio nella piccola Scicli che da un anno e mezzo è funzionante la «Casa delle Culture», uno dei centri d’accoglienza aperti dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) nell’ambito del progetto Mediterranean Hope.
Il culto congiunto – ospitato nell’assolata piazza Italia, magnifico crogiuolo di architetture stratificate – è stato ripreso per intero dalle telecamere della Rai; il 15 maggio, domenica di Pentecoste, sarà trasmesso in eurovisione all’interno del programma Protestantesimo.
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