Ogni cosa coopera per il bene di colui che crede in Dio e perdonare è una medicina, toglie l’acidia dall’anima.
LA PRESUNTA RAGIONE
Quante volte pensiamo di aver subito un torto, di essere vittime di un cattivo comportamento. Certo quando si subisce un danno, un offesa l’onta brucia. Brucia molto di più che l’offesa arrecata ad altri, ovvio.
Subire un torto non è cosa da poco, ciò altera i rapporti, incrina amicizie e matrimoni. Ma poi siamo… così sicuri di avere ricevuto un torto?
Certo può succedere che un “cattivo” comportamento verso di noi, sia la risposta ad un nostro atteggiamento, è possibile che io stesso sia stato la molla iniziale.
Perciò, quando pensiamo di subire un danno analizziamo bene i fatti.
Efesini capitolo 4 verso 32 Siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonatevi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo.
Così ogni cosa coopera per il bene di coloro che credono in Dio.
Quando contendiamo con un fratello, facciamo o subiamo un torto, inciampiamo in lui, o siamo per lui pietra d’inciampo, motivo di peccato, di tentazione, di scandalo, di mormorio… mormorio… mormorio… mormorio… mmmmm… cattivi pensieri catturano la mente.
E’ in quel momento che abbiamo la possibilità di fare la meravigliosa esperienza del perdono.
E’ così facile perdonare gli altri, alla “gente del mondo”.
Ci passo sopra, ti perdono si! ti perdono… tanto chi ti vede più.
Io sono un Cristiano e come tale sono tenuto al perdono, figurati! il Cristiano è colui che benedice i suoi nemici, Cristo muore per il perdono dei nostri peccati per la salvezza di tutti, anche di coloro che lo stavano crocifiggendo, Un Cristiano sa perdonare, deve! perdonare, dov’è il problema?
In realtà non c’è problema se il perdono è quello vero, il perdono, quello che viene dal cuore non ha strascichi .
IL PERDONO CRISTIANO
Perdonare è una medicina, toglie l’acidia dall’anima, lo spirito torna a sorridere, si sorride di nuovo anche con la controparte. Non resta più nulla. “Non è possibile” dite voi? E’ possibile dico io! È sicuro! dice la PAROLA.
Il perdono ha principalmenre due aspetti, uno guarda all’esterno e l’altro è rivolto verso noi stessi. Il primo toglie i carichi, sgrava dalla colpa chi ha o si sente nel torto. Il secondo cancella il rancore dell’offesa, il sentimento di rivalsa, l’arroganza del giudizio. Ci svuota dall’amarezza.
Ma, inciampare su di un fratello, dico io! su di una sorella! com’è possibile? Proprio tu? siamo fratelli in Cristo, lo stesso corpo!
Matteo capitolo18 versi 21 Allora Pietro si avvicinò e gli disse: “Signore quante volte perdonerò mio fratello che pecca contro di me? Fino a sette volte?”
22 Gesù a lui: “Non dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette”.
Come detto sopra. se di fronte ad un torto nel mondo mi sarei “svincolato” frettolosamente, in un atteggiamento cristianamente, poco consono, Tipo… Ma si! Ti perdono, facendomi sentire moralmente, carnalmente, umanamente superiore; proprio la pietra d’inciampo fraterna mi spinge ad una riflessione, ad un ragionamento.
Il Signore, lo Spirito Santo, Cristo, mi inducono ad un vero comportamento Cristiano.
Siamo parte del corpo di Cristo, e proprio per certificare ciò, deve trasparire da noi amore e mansuetudine. Non esiste ragione terrena, o ne esistono mille, ma nel Signore ce né una sola l’amore.
Il perdono non è cambierò strada per non incontrarti, non è acqua passata o il tempo rimargina tutte le ferite.
Un fratello, una sorella, sono molto di più, sono coloro che t’impongono (per l’amore in Cristo) un perdono profondo, totale, una cura liberatoria per la propria e altrui anima, che diventa gioia nello spirito. Una medicina Divina che rafforza la fratellanza in Cristo, che scioglie i neri legami del mondo, e ti dà pace.
Ogni cosa coopera al bene di coloro che credono in Dio, cosi ecco, che mi sento di dire, che inciampare in un fratello, (meglio di no! ovvio) o essere d’inciampo, ci impone e offre una grandissima opportunità, quella di piacere a Dio nostro Signore.
Giovanni capitolo 20 verso 23, “A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati a chi li riterrete saranno ritenuti”.
Copyright© Francesco Blaganò 19/12/2013
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