Il diritto di diventare figlio di Dio.
Sono nato in una famiglia modesta, dove fin da piccolo sono stato indirizzato al cristianesimo pur senza troppi concetti teologici.
Grazie alla buona educazione morale, all’assiduità alle riunioni di chiesa e all’aver partecipato a diversi campeggi cristiani, ho avuto l’occasione di sentire la presenza di Dio e anche di vedere miracoli.
Tuttavia con l’andare del tempo tutto questo è diventato solo una forma religiosa.
Durante i tempi della scuola ero un ragazzo timido e introverso e questo creò in me un senso di frustrazione, perché volevo essere come la maggior parte dei ragazzi.
Crescendo, compresi che per ottenere certi traguardi e raggiungere alcune ambizioni bisognava essere diversi da come ero io, perciò iniziai a vivere una vita doppia.
Nonostante mantenessi una buona facciata esteriore davanti alle persone che mi conoscevano, ero diventato una persona estroversa e immorale: strinsi amicizie con persone benestanti e ben viste nella società, cominciai a far uso di droghe cosiddette leggere, ad abusare dell’alcool, a frequentare discoteche e a fare tutto quello che oggi è considerato “comune” fare tra i ragazzi.
Avevo preso anche l’abitudine a frequentare un mio amico che leggeva le carte, perché ero molto interessato al mio futuro.
Per quel che riguarda Dio, per me non esisteva più, o almeno questo era ciò che volevo credere, mi ero fatto influenzare così tanto da un mio professore di matematica, sul fatto che Dio non esisteva, che mi definivo ateo.
Così, praticamente, avevo una doppia personalità.
Il tempo passava e, nonostante tutto questo, non c’era appagamento nella mia anima, dentro di me, era come se mi mancava qualcosa.
Amavo lo sport, spendendo molte ore in palestra, ma, anche se ottenevo degli ottimi risultati, capivo che dentro di me c’era qualcosa che non andava.
Pensavo però che la vita, in fin dei conti, era quella che facevo e bisognava viverla più agiatamente possibile.
A sua volta, l’esperienza militare mi è servita molto.
Ho ricevuto un incarico che richiedeva molte esercitazioni pesanti con persone di età e ceti sociali diversi, ed è stato proprio lì che ho visto come tanti ragazzi che, anche se avevano una laurea ed un comodo futuro, erano immersi in molteplici problemi, erano attanagliati dalla morsa chiamata “peccato”.
Dopo il militare decisi di andare in Grecia, assieme ad alcuni miei amici (non credenti), ma avendo dei giorni disponibili ne approfittai per andare prima in Sicilia, a trovare mia sorella che faceva parte della Missione “Cristo è la Risposta“.
Lì, Dio, incominciò lentamente a risvegliare la mia coscienza ed a parlarmi con voce soave; iniziai a riflettere più profondamente su Lui e la futilità della vita.
Una sera di estate, alla riunione, stava predicando il fratello Renato, ed è stata in quell’occasione che, dopo tanti anni, ho sentito di nuovo Dio che parlava al mio cuore in modo forte e chiaro.
Fu così che alla fine della riunione mi sono trovato avanti, all’appello, che insistevo con Dio, chiedendogli che se Lui veramente c’era doveva mostrarsi alla mia vita, dandomi pace e facendomi diventare una persona rinata; io, da parte mia, avrei annunciato al mio viaggio in Grecia.
Adesso sono passati diversi anni e sono grato a Dio per le Sue benedizioni, per quello che Lui ha fatto e continuerà a fare nella mia vita.
Adesso sono sposato, ho una moglie meravigliosa e tre bellissimi bambini.
Tutto questo è solo per grazie di Dio, perché Lui è lo stesso e non cambia mai.
Se stai leggendo questa testimonianza è perché Lui ha protetto la mia vita anche quando ero lontano da Lui, ma sappi che figli di credenti si nasce, ma figli di Dio ci si diventa.
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