Era il 1928 quando a Roma, nel mese di ottobre, si svolse l’Assemblea costitutiva delle Chiese pentecostali sotto la presidenza di Michele Palma. A vent’anni dalla prima evangelizzazione pentecostale in Italia erano ormai più di 90 le città raggiunte dal “risveglio” che era stato importato nella Penisola dai pionieri Luigi Francescon, Giuseppe Beretta, Piero Ottolini, Giovanni Perrou e Luigi Garrou. In quello stesso anno nasceva in una famiglia già pentecostale Francesco Toppi, destinato a diventare, dal secondo dopoguerra a ieri, giorno della sua scomparsa, la figura di maggior spicco del mondo evangelico italiano del secondo dopoguerra.
Diplomatosi in Teologia e laureatosi più tardi in Pedagogia, Toppi divenne Pastore evangelico nel 1950 svolgendo il suo ministero in Calabria, Campania e Piemonte. Nel 1959 fu Presidente dell’Istituto Biblico Italiano, fondato cinque anni prima. Nel 1961 fu nominato alla guida della più importante comunità delleAssemblee di Dio in Italia di Roma e nel 1978 presidente nazionale della denominazione fino al 2007, anno nel quale progressivamente si ritirò a vita privata per tornare al Signore proprio nella giornata di ieri.
Nonostante le persecuzioni subite dagli evangelici pentecostali sia negli anni del regime fascista sia in quelli della “ricostruzione” le Assemblee di Dio in Italia rappresentano ancora oggi la realtà più importante dell’evangelismo italiano alla cui opera Francesco Toppi ha dedicato tutta la sua esistenza come testimoniano i suoi libri (Le radici del Movimento Pentecostale,E mi sarete Testimoni, Madri in Israele, etc.) e molte sue predicazioni. Le limitazioni introdotte dalla Circolare Buffarini-Guidi del 6 aprile 1935, infatti, come scrisse Ignazio Silone, rappresentarono «il più grave provvedimento di intolleranza religiosa che sia stato emanato in Italia dal periodo in cui l’Italia era stata dominata dallo spiriti della Controriforma». Ne furono triste conferma l’assassinio dell’operaio pentecostale Fidardo De Simoni il 24 marzo 1944 nell’eccidio delle Fosse Ardeatine e quello a Mauthausen di altri evangelici di cui pochi sanno, ancora oggi, in Italia.
Le ADI nacquero ufficialmente nello studio notarile di Carmelo Schillaci il 22 maggio 1948. Dopo anni di persecuzione e ostilità burocratica da parte del Regime, la fine degli anni Quaranta e l’inizio dei Cinquanta non furono facili per i cristiani evangelici italiani. Alla persecuzione fascista subentrò, infatti, quella di uno Stato che rinasceva sì democratico ma confessionale vietando ai pentecostali la possibilità di riunirsi in pubblico e limitandone, tra l’altro, quella di vivere la propria fede in privato come ne attesta l’irruzione dei Carabinieri la sera del 28 maggio 1949 in una casa privata di Caltanissetta (di cui diede notizia il periodico “Il Mondo”).
Francesco Toppi visse tutta la travagliata storia del movimento pentecostale di quegli anni e sotto la sua guida il Movimento evangelico pentecostale in Italia crebbe in modo rilevante. Il riconoscimento giuridico delle Assemblee di Dio in Italia nel 1960 fu preludio all’intesa con la Chiesa Cristiana del Nord America (1976), la nascita di Radio Evangelo (1976), la produzione di una trasmissione televisiva “Vivere al 100 per cento” (1981), la pubblicazione del quindicinale “Cristiani Oggi” (1981) e soprattutto, dell’Intesa con lo Stato italiano siglata il 29 dicembre 1986 da Bettino Craxi e, per l’appunto, Francesco Toppi.
Pochi sanno che le ADI hanno svolto un importante ruolo non solo nella predicazione dell’Evangelo, ma anche nell’assistenza in prima linea delle popolazioni italiane colpite da gravi calamità naturali come gli alluvioni in Campania, Crotone e Piemonte, i terremoti in Umbria, Marche e Abruzzo, il sostegno alla lotta alla Leucemia, al Cancro e alla raccolta del sangue.
Francesco Toppi è stato per circa trent’anni il Presidente di quest’opera importante scrivendo una pagina certamente importante per la storia dell’evangelismo italiano ma anche non trascurabile di quella del nostro Paese.
Domani, alle 12.30, nei locali della Chiesa Evangelica delle Assemblee di Dio in Italia di Roma, in Via Repetti, 9 si svolgerà la cerimonia funebre e il culto al Signore in occasione della scomparsa di un uomo che ha dedicato l’intera sua vita all’annuncio e alla predicazione dell’Evangelo e, non ultimo in ordine di importanza, all’impegno per il pluralismo religioso nel nostro Paese.
Roberto Bonuglia
Tratto da: http://www.iltempolastoria.it/
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