“Tre volte sono stato battuto con le verghe; una volta sono stato lapidato; tre volte ho fatto naufragio; ho passato un giorno e una notte negli abissi marini…”.
Cari nella Grazia, spesse volte abbiamo affermato che il Signore vigila sulla Sua Santa Parola, per vedere l’effetto che ha nell’uomo e, per questo motivo, Egli lo esamina spesso nel comportamento, nei pensieri, nella Lingua. Proprio come in una sala operatoria la vita o la morte del malato risiedono nelle mani del chirurgo, così la vita o la morte dell’uomo risiede nelle mani di Dio, ma il Signore lotta incessantemente con la durezza di cuore dei suoi figli, affinché questi ubbidiscano e vivano.
In questo passo biblico, abbiamo l’esposizione di un uomo che conobbe Cristo `faccia a faccia” ma che non si innalzò mai per questo. Egli fu un fedele testimone dell’Evangelo e, proprio per la Testimonianza evangelica, soffrì notevolissime afflizioni, rischi di morte fra naufragi, nudità, fame, persecuzioni, battiture, etc. Eppure, in questo suo soffrire, l’Apostolo non diede mai spazio al risentimento verso Cristo, anzi Lo innalzò vieppiù e del Signore ne riconobbe e ne glorificò l’Amore e la Misericordia. Paolo fu un uomo che ebbe grande Timore di Dio e una ferrea Ubbidienza alla Voce del Signore, fino al punto da accettare di essere condotto perfino al supplizio, proprio come egli stesso ci testimonia:
Romani 8:36 “Com’è scritto: Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come pecore da macello”. Che Umiltà, che Santità, quali meravigliose Virtù trapelano da queste parole e ringrazio il Signore per l’opera che compie negli uomini e come trasforma il loro cuore per renderlo disponibile alla Santità del Suo Spirito e per fortificarlo anche nelle prove più difficili. Amen! Paolo ci parla delle sue sofferenze per Amor di Cristo e, proprio nel considerare la sua esperienza, non possiamo fare a meno di rapportarla alla nostra; e proprio questo confronto ci apre gli occhi e ci fa vedere come il nostro “modo di pensare”, si infranga ingloriosamente, quando per qualche afflizione, rinunciamo magari all’amorevole conforto di Gesù o del Pastore. Proprio in questo confronto con l’Evangelista possiamo scorgere la mano di Dio che è pronta ad aiutare tutti i Suoi figli, per i quali ha pagato un prezzo inestimabile, un prezzo che nessuno poteva, o può, né mai potrà pagare. Cristo ci vuole fedeli e ubbidienti anche nelle sofferenze e nelle tribolazioni, perché è la Fede nel Signore che, nella debolezza, ci manifesta la Forza e la Potenza di Dio, comprendete? Oggi, il Signore ci dice che non siamo soli, ma che Egli ci soccorre proprio quando siamo pronti ad accettare le prove con dignità. Per questo motivo io stesso ho affrontato le mie prove “schiaccianti’ con quella dignità che Dio stesso mi ha “sollecitato”, ma non per essere un ipocrita, ma per manifestare la Fede di Cristo, per la quale ho sempre avuto la certezza che Egli mi avrebbe liberato e mi avrebbe ridato la piena Gioia di Vivere con Lui. Sì, Dio è grande davvero! “…Sono stato un giorno e una notte nell’abisso” dice Paolo; dunque non fu solo Giona a conoscere le profondità abissali del mare, ma anche Paolo il quale fu protetto non da un grosso pesce, ma dalla Mano di Dio. Gloria sia al Nome del Signore; Paolo respirò in Cristo, per Cristo, con Cristo, capite? Bisogna rimanere fermi nella Santità, fratelli e sorelle e non mancherà a Dio di darvi la vostra “risposta”, lo credete? Sono certo che molti di voi attendete di incontrare il Signore e, per questo motivo, avete donato la vostra vita a Gesù, ma molti non riescono a intenerire il loro cuore verso il pentimento, non solo, ma anziché versare lacrime ai piedi del Signore, molti ricercano solo la gloria di conoscere versi biblici, manifestando solo una falsa luce, una falsa moralità, una falsa verità ma noi, come Paolo, abbiamo conosciuto Cristo, sebbene in periferia, e questa conferenza del tutto particolare ci ha dato la Vera Pace, la Vera Luce, la Verità che ci appaga completamente e che ci dispone alla tenerezza del pentimento, al sospiro dell’anima liberata da ogni affanno spirituale e da ogni “pretesa” del diavolo. Negli ultimi tempi, molti apostateranno dalla Fede e si atterranno a false dottrine e a spiriti seduttori; molti avranno nel cuore la divisione del “Corpo di Cristo” e non avranno pietà della Morte spirituale di molte “pecore” di Dio, ma oggi Cristo ci ammonisce a basare la nostra Fede e la nostra Salvezza sulla sincera, umile e semplice confessione del Nome di Gesù. Così, Dio ci ricorda che la “conoscenza” non giova, né l’apparente forza delle Religioni, né la vana pretesa di voler sapere tutto. No cari amici, a che giova questo? A nulla, solo a dare spazio al diavolo, mentre Cristo ci parla di serena gratitudine, di Pace, di Riconciliazione, di Abnegazione umile. Torniamo alla preghiera e ad amare i fratelli, sinceramente senza vanti né pretese. Torniamo alla lode del cuore puro; torniamo alla Casa di Dio con riverenza; ritorniamo dall’arida terra dell’insofferenza e dell’insaziabilità, ma appressiamoci a Cristo come figli pentiti e innamorati. Oggi è il giorno di sanare la nostra posizione con Colui che ci fortifica e ci incoraggia a rimanere saldi nella Sua Fede. Dio vi benedica e vi renda pronti ad incontrarLo nell’aria, quando Egli verrà.
Antonino CHINNICI
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