Ascoltando il messaggio audio dell’ottantatreenne credente del sudamerica (Colombia) pubblicata domenica scorsa, non credo si possa pensare ad un abile marchingegno di qualcuno che vorrebbe speculare sulla storia o mira a provocare un ingiustificato allarme sul ritorno del Signore.
Piuttosto, al di là dell’evento, certamente fuori dai canoni abituali in seno al mondo cristiano, penso che bisogna soffermarsi un po’ tutti – responsabili e membri di chiese a qualsiasi titolo – sul punto focale di questo “sogno-visione” che descrive quella realtà che molti non vogliono vedere o non riescono a scorgere all’interno della cristianità professante del momento, ossia lo stato spirituale della Chiesa degli ultimi giorni che è in linea con il quadro descrittivo di Apocalisse 3:14 (Laodicea).
“Poi Gesù toccava il capo della gente e improvvisamente i pensieri di quelle persone uscivano ad alta voce ma non erano pensieri rivolti al Signore, loro erano li adorando Dio ma i pensieri che uscivano dalla loro bocca erano pensieri rivolti alla vita comune; al fidanzato, alle mail da inviare, chi pensava alla casa, alle automobili, ai figli, chi addirittura non vedeva l’ora di tornare a casa e che il culto terminasse”, si sente a un certo punto nel messaggio centrale dell’audio, ma quanti si accorgono che accade davvero così oggi?
Benchè tanti neghino che in molti contesti evangelici-riformati si sia infiltrata una certa tiepidezza, navigando in internet e tastando gli umori di credenti di varie denominazioni – da nord a sud della penisola – ritengo sia ristretto, al momento, il numero di coloro che servono davvero il Signore in santità e timore, malgrado i numeri dei media pongano in risalto le coreografiche mega-chiese estere di cui tanti, anche nel nostro paese, cercano di calcarne le orme: Applausi a scena aperta per esaltare l’oratore di turno, urla e fischi stile concerti rock che – non di rado – accompagnano i sermoni, sorrisi e umori mondani contraddistinguono in linea generale le riunioni di culto della cristianità professante, a differenza di quel santo “timore” e “tremore” di Dio della primitiva comunità che, all’epoca di Pietro, compungeva i cuori (Atti 2:37-41)!
Dov’è finito il “pari consentimento” di una volta che spronava i perduti a ricercare il Signore e incitava la Chiesa a lodare Dio assieme, esortare, edificare e portare i pesi gli uni degli altri? Dov’è finito quel genuino desiderio di conversione e di sentimenti di ravvedimento e pentimento che caratterizzavano la vita dei primi neoconvertiti? Dov’è finita tutta la potenza e l’autorità data a ogni credente per guarire gli ammalati e cacciare i dèmoni? Spesso ci si raduna per abitudine e spesso il tono del messaggio volge quasi elusivamente sulla “grazia salvifica” di Cristo, tema ormai comune a molte chiese, relegando la Giustizia e il Giudizio divini quasi ad un ruolo meramente simbolico: seppur vero che Dio è Amore, è anche vero che Dio è un fuoco consumante!
Esaminando la rivelazione concessa a questa anziana credente, il quadro descrittivo datole in visione riflette la realtà di granparte delle chiese attuali poiché, probabilmente, sarà vero che vengono aperti locali di culto senza approvazione di Dio o si infiltrino, fra le file dei cristiani, finti Giudei (Ap. 3:9) che indossano abiti bianchi “sporchi” di vizi e peccati; riguardo la parte descrittiva riservata alle menti distratte da mondani pensieri e/o preoccupazioni, non penso il Signore abbia tirato a indovinare perché questo avviene veramente: basterebbe ascoltare i commenti a fine culto per constatare quale sia l’oggetto di conversazione dei fratelli dopo il sermone domenicale.
Eppure, nonostante le recenti calamità naturali (terremoti, frane, alluvioni, tornado) di questo periodo, come si fa a insistere con messaggi soft incentrati sempre sull’amore, sul perdono e sull’incoraggiamento quando, secondo me, occorrerebbe allertare sui Segni dei Tempi del ritorno di Cristo e necessita esortare i peccatori a un vero ravvedimento? L’invito al pentimento da parte del Battista (Luca 3:7-8) era, e resta ancora adesso, non una semplice richiesta quasi a mò di cortese domanda, bensì rappresenta un ordine perentorio per una autentica conversione volta a evitare l’eterna perdizione. Se non ci fosse in conto alcuna severa condanna, Gesù non avrebbe a cuore che il mondo si ravvedesse! C’è qualcuno che soffre e piange per il male che avvolge intere comunità? Ci sono pastori che si affliggono per il peccato che vige in chiesa e per la carnalità che segna la vita di parecchia gente? Ho l’impressione che le chiese giocano a imitarsi le une le altre, nonostante la frammentazione in seno al mondo protestante, sicchè chi riscuote maggior successo vuol dire che è vera Chiesa Cristiana. Ma è davvero così? In definitiva, sono convinto che il Signore abbia voluto dare una “tiratina d’orecchi” alla Sua Sposa, ragion per cui la visione privilegiata concessa a questa anziana credente, a prescindere dalle personali opinioni di chi udrà l’audio, suona da severo monito per il lettore affinché ritorni al “primo amore” e prepari la lampada in vista dell’arrivo dello Sposo (Gesù).
Salvatore Di Fede – notiziecristiane.com
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