FILIPPINE Sciacallaggio di trafficanti e pedofili sui bambini orfani del tifone Haiyan

20121205_tifone-filippineManila – Già li chiamano “gli orfani di Yolanda” (il nome filippino del tifone Haiyan, ndr). Sono migliaia i bambini che si ritrovano orfani dopo la tempesta che si è abbattuta sulla provincia di Leyte. E sono le vittime più vulnerabili, in quanto si ritrovano soli, a vagabondare fra le macerie, in cerca di qualcuno che si prenda cura di loro. “Questi bambini sono le vittime privilegiate di sciacalli che li sequestrano a scopo di pedofilia o del traffico di esseri umani. E’ una prospettiva orribile, ma è oltremodo realistica in caso di calamità naturali. Questi bambini hanno bisogno di attenzione immediata, per essere salvati dalle grinfie di trafficanti e pedofili”: è la denuncia lanciata all’Agenzia Fides dall’irlandese p. Shay Cullen, SSC, missionario di San Colombano, che vive nelle Filippine dal 1969, noto per il suo impegno sociale e pastorale, soprattutto per i minori vittime di sfruttamento sessuale. Il missionario spiega a Fides il fenomeno: “Con il pretesto di salvare o curare i bambini, i trafficanti li rapiscono e li vedono ai pedofili. Oppure guadagnano somme ingenti di denaro fornendo i bambini per adozioni illegali. Peggio ancora, li immettono nel giro della prostituzione, facendoli schiavi dello sfruttamento sessuale”.

Come appreso dall’Agenzia Fides, le autorità filippine sono coscienti del rischio e stanno monitorando il fenomeno nella fase post-tifone Haiyan. Il Dipartimento del Benessere sociale e dello Sviluppo (DSWD) del governo filippino, infatti, ha già inviato una comunicazione urgente a tutti gli operatori umanitari impegnati a Leyte, segnalando “l’alto rischio del traffico di bambini” nelle zone devastate dal tifone. I piccoli passeranno alla storia come “i figli perduti di Yolanda”.

“Vista l’ampia devastazione, si prevede che l’emergenza fame e la condizione dei profughi durerà molti mesi”, racconta a Fides p. Cullen. E’ la situazione ideale per gli sciacalli. “Occorre fare il possibile per fermare la tratta dei bambini. La nostra associazione ‘Preda Foudation’ – conclude – ha inviato operatori sociali qualificati nella zona colpita, per aiutare a proteggere e prendersi cura dei piccoli senza fissa dimora”.

Il traffico di esseri umani e la prostituzione minorile sono una piaga sociale nelle Filippine. La tratta è controllata da organizzazioni criminali radicate in tutto il territorio nazionale, e il paese è ai vertici delle classifiche mondiale per l’entità del fenomeno. Secondo dati dell’Unicef, si stima che nel paese i bambini vittime della tratta a scopo di sfruttamento sessuale siano fra 60mila e 100mila. Alle vittime, scelte in villaggi poveri o in zone periferiche delle metropoli, è spesso promesso, con l’inganno, un percorso di istruzione o la vita in una famiglia benestante di una grande città. La prostituzione minorile registra una incidenza notevole soprattutto nelle zone turistiche delle Filippine. Fra le principali cause del fenomeno, indicate dall’Unicef, vi sono la povertà, il disagio economico-sociale nelle comunità di origine, il mancato accesso dell’infanzia ai servizi pubblici come scuola e sanità. Nel 2003 il governo filippino ha promulgato l’Anti-Trafficking in Persons Act, una legge penale contro il traffico di esseri umani, il turismo sessuale, la schiavitù sessuale e la prostituzione minorile, che definisce il traffico di bambini “crimine contro l’umanità”.

Fonte: Agenzia Fides

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