Molti si richiamano ad Abramo, pensando che il semplice fatto di essere suoi eventuali discendenti faccia di loro dei privilegiati, degli eletti da Dio! Ma, davvero, la sola discendenza fisica da Abramo equivarrebbe anche alla sua discendenza spirituale? Davvero, insomma, discendere da Abramo
equivarrebbe ad avere lo stesso rapporto che il patriarca ha avuto con Dio e per il quale fu chiamato ‘amico di Dio’ (Giacomo 2: 23)? Quali erano lo spirito ed il carattere spirituale di Abramo? Possiamo vedere come Abramo fosse un uomo pacifico (come ogni vero uomo di Dio) dall’episodio in cui risolse il conflitto tra i suoi pastori e quelli di suo nipote Lot. Abramo intervenne in quella circostanza usando le seguenti parole: “Deh, non ci sia contesa fra me e te, né fra i miei pastori e i tuoi pastori, perché siamo fratelli “ Genesi 12: 8).
A che serve richiamarsi ad Abramo se, poi, non si cammina secondo il suo esempio?! Se Abramo, guidato dal timore di Dio, riconosceva che il conflitto tra i suoi pastori e quelli del nipote Lot (per via del poco spazio per entrambi i gruppi) non onorava Dio e seppe scegliere la via dell’umiltà
offrendo a suo nipote Lot la possibilità di scegliere per primo il posto dove andare allora anche chi dice di discendere da lui “dovrebbe” muoversi (ossia pensare ed agire) come lui. Se Abramo è il patriarca ed il padre nella fede (del solo e vero Dio) dei popoli che dicono di seguire lo stesso Dio allora tali popoli che prova hanno/danno di essere i suoi legittimi discendenti? L’odio, i conflitti, il razzismo o i pregiudizi? Cosa c’entrano queste cose con le parole di Abramo (“Deh, non ci sia contesa fra te e me, poiché siamo fratelli”)?!
Chi non cammina nelle stesse orme di Abramo non è degno né ha il diritto di essere chiamato suo discendente. Per Abramo il rapporto con Dio ebbe come frutto la pace. Pensando ad Abramo come si fa a nominare Dio e a dire di essere dalla sua parte quando “in nome suo” si cerca la guerra? Abramo era un uomo di pace e tali debbono essere i suoi veri discendenti, altrimenti che gioverà rifarsi a lui se, poi, si commettono azioni indegne di Dio?! Dio non si presta ai bassi sentimenti umani come la collera, l’ira, la gelosia e la vendetta. La vera fede innalza gli animi degli uomini rispetto a queste bassezze. Abramo non potrà che giudicare e condannare coloro che si dicono suoi discendenti ma credono nell’odio e si fanno strumenti del male. Vorrei dedicare questa riflessione a tutti coloro che in questi momenti sono turbati nel proprio animo per i fatti successi in questi giorni a Parigi. L’Iddio della pace sia con tutti coloro che Lo invocano di cuor puro. I distintivi religiosi non impressionano Dio né avvicinano maggiormente a Lui. Abramo fu e resta un esempio chiaro per tutti, di quello che Dio vuole da e per l’uomo, per ogni uomo, di ogni tempo e cultura. Abramo capì che Dio ci vuole fratelli e comprese ciò ascoltando e seguendo la vera voce di Dio. Scusate l’espressione ma come può un terrorista pretendere di essere un discendente di Abramo? Il popolo di Dio è tale perché vive secondo la pace di Dio. Dove manca la pace non c’è Dio. Il paradiso creato e promesso da Dio è per gli uomini pacifici come Abramo. Gli assassini dunque non si ingannino, poiché gli omicidi non entreranno nel regno di Dio (Apocalisse 22: 15).
Se Abramo è il padre di noi credenti in Dio tale deve essere anche il suo Dio per noi, il vero Dio della misericordia e della pace fra tutti gli uomini. Infatti il popolo che Dio voleva e vuole formare a partire da Abramo è composto dall’umanità intera, ma di questa gli ‘eletti’ saranno solo coloro che
cammineranno come il patriarca Abramo, udendo davvero la voce di Dio. E, tu, lettore, pensi di stare camminando nell’ascolto della voce di Dio? Confrontati con Abramo e vedi se la tua fede è la sua stessa fede, e se questa ti ispira a credere nei suoi stessi principi e valori (“Deh, non ci sia contesa fra me e te, poiché siamo fratelli”)! Amen.
Enzo Maniaci – notiziecristiane.com
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