Or molta gente andava con lui; ed egli, rivolto verso la folla disse: “Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo. E chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo”. Luca 14:25-27
Questa mattina ti unisci alla numerosa folla che vuole ascoltare il messaggio di questo giovane Maestro che sta sconvolgendo il mondo religioso, le sue parole sono come frecce che perforano l’ipocrisia farisea e difendono i deboli, ti piace il Suo modo di fare e pensi che valga la pena seguirlo non in modo troppo impegnativo ma per quello che puoi.
Hai sentito che sta parlando di discepolato, pensi che sia quel sistema di cui si parla molto oggi per far crescere le chiese, di quelle scuole che rilasciano conoscenze specifiche per servire, di quei gruppi speciali che animano le comunità, insomma qualcosa che riguarda il sapere e il fare, ma avvicinandoti di più al Galileo lo senti dire che più importante del sapere e del fare è l’essere!
Guardi le facce di molti che sono disturbati dalle Sue parole e pensi che questo giovane Maestro è molto selettivo, che non somiglia ai cacciatori di folle e che non cerca il successo dei numeri ma con il Suo dire perde molti seguaci, ma il fatto t’incuriosisce fino al punto di farti avvicinare di più a Lui.
Adesso distingui chiaramente le Sue parole, sono diverse da quelle che piace ascoltare, non profetizza una vita serena tra i propri cari ma una vita benedetta nel seguire Lui, i teologi moderni vedono in Lui un sobillatore contro gli affetti naturali, la sua teologia divide le famiglie come può essere da Dio?
Non riesci a vedere cosa Lui ti offre ma vedi solo ciò che ti chiede, mentre pensi la gente, tornando sui propri passi, ti guarda con faccia stravolta, stringono a sé i figli e corrono dai propri cari, cosa dice questo profeta?
Sei tra il Maestro e tra chi lo lascia e cominci a pensare il significato del vero discepolato e lo Spirito ti rivela: non puoi servire chi non ami in modo supremo, niente e nessuno può venire prima di Lui e delle opere che ti affiderà.
Mentre Egli parla, vedi passare dei romani che conducono condannati alla crocifissione, a perdere la loro vita, non è una scena molto bella da vedere, proprio in quel momento ti giunge la voce di Gesù che ti dice: se vuoi essere un mio discepolo vero, devi comprendere quello che vedi, uomini muoiono per il loro io e altri muoiono per il loro Dio.
Ti chiamo al sacrificio dei tuoi sogni per donarti il Mio sogno, ti chiamo alla rinuncia dei tuoi piani per il Mio piano, mi seguirai? Ho il meglio per te, ti ho scelto io, ti ho visto tra i tanti e non oggi ma prima della fondazione del mondo, un vero discepolo, di quelli che si donano interamente, che non mi pesano la loro fatica, che non sono pigri e che non fanno la mia Opera fiaccamente, voglio te!
Si guardati pure attorno, lo spettacolo non ti entusiasmerà, molti si chiamavano discepoli ma davanti a tanto fanno un passo indietro, ti guardano come per dirti “non farti convincere”, ma tu senti qualcosa nel cuore e una voce ti dice: è vero, a Uno così se no lo ami davvero, non lo puoi seguire”, senti un fuoco dentro di te, non riesci a fare una bella preghiera ma gridi “Eccomi”.
Tanto basta, i Suoi occhi d’amore ti fissano, si avvicina, ti abbraccia e ti dice “Seguimi”, i tuoi pensieri ti avevano detto “vado a sentirlo” ma ora il cuore ti dice “vado a seguirlo”.
Lo vedi sorridere mentre si gira ancora verso di te, sembra volersi accertare che Lo stai seguendo davvero e con voce soave ti dice: “Non dimenticare la croce”. Risplendi!
Tino Di Domenico
Sostieni la redazione di Notizie Cristiane con una donazione, clicca qui