LA PREGHIERA PER I MORTI, CREDENTI E NON CREDENTI fu’ combattuta già nel primo secolo dagli apostoli, fu ripresa verso… l’anno 310 e ufficialmente adottata intorno al 500 dopo Cristo. Il Vangelo dice che non c’è nessuna possibilità di intervenire nel mondo dei morti e né per questi di intervenire nella vita reale: “E’ stabilito che gli uomini muoiano una sola volta e dopo ciò viene il giudizio” (Ebrei 9:27). “Lasciate i morti seppellire i loro morti” (Matteo 8:22; Luca 9:60).
In tutte le culture pagane, cioè senza Gesù Cristo, la filosofia della vita ha prodotto folcloristiche e pericolose tradizioni di attaccamento alle persone care, sedute spiritiche comprese: in tali occasioni però non sono i morti che parlano, ma i demoni che si spacciano per essi. La Bibbia PROIBISCE tali pratiche demoniache, sia pur camuffate da “innocenti”” sentimenti di pietà, di amore o di affetto. Quando l’uomo muore, sono finite le possibilità dare un senso alla sua vita: il “gioco” dell’esistenza terrena è finito e, come dicono i croupiers del tavolo verde, “rien ne va plus”, il gioco è chiuso! Non valgono candele, messe in suffragio, fioretti, fiori, corone, preghiere, cerimonie e neppure “battezzarsi” per i morti. E’ solo una pia illusione, sulla quale persone senza scrupoli speculano per carpire soldi o credibilità. Attenzione a non cadere nelle trappole della seduzione e dell’illusione, nella falsa offerta di ossequiare i legami di affetto e dei sentimenti umani. Dopo la vita terrena, c’è la morte terrena. Dopo la morte terrena, cosa c’è? C’è il giudizio di Dio! “E come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio, così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola, per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a quelli che l’aspettano per la loro salvezza.” (Ebrei 9:27-28) Dopo il giudizio c’è… la resurrezione dei corpi. La resurrezione è una dottrina cristiana, proclamata da Gesù Cristo e da Lui attuata su se stesso, per primo. Egli è infatti chiamato “Risorto d’infra i morti” (2 Timoteo 2:8), Primizia dei risorti (1 Corinzi 15:23), Resurrezione e vita (Giovanni 11:25) “Così pure della risurrezione dei morti. Il corpo è seminato corruttibile, e risuscita incorruttibile; è seminato ignobile, e risuscita glorioso; è seminato debole, e risuscita potente; è seminato corpo naturale, e risuscita corpo spirituale; Se c’è un corpo naturale, c’è anche un corpo spirituale… Or questo dico, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio; né la corruzione può ereditare la incorruttibilità. Ecco, io vi dico un mistero: Non tutti morremo, ma tutti saremo mutati, in un momento, in un batter d’occhio, al suon dell’ultima tromba. Perché la tromba suonerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo mutati… allora sarà adempiuta la parola che è scritta: La morte è stata sommersa nella vittoria… O morte, dov’è la tua vittoria? O morte, dov’è il tuo dardo? Ora la freccia della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge; ma ringraziato sia Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo. Perciò, fratelli miei diletti, state saldi, incrollabili, abbondanti sempre nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.” (1 Corinzi 15:42-44, 50-52,55-58).
Il giudizio è proiettato verso l’eternità, sia nel bene che nel male, sia avendo ottenuto la vita eterna, sia avendo ricevuto l’eterna perdizione: “Poiché dobbiamo tutti comparire davanti al TRIBUNALE DI CRISTO, (Romani 14:10; Apocalisse 22:12) affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte quand’era nel corpo, secondo quello che avrà operato, o bene, o male. (2 Corinzi 5:10; vedi anche Atti 17:31; Romani 2:5,16; 2 Corinzi 14:10; Galati 6:7). I CREDENTI vanno col Signore, perché passano dalla vita alla vita e non vengono giudicati, perché l’Agnello ha già pagato per loro col Suo Sangue. “Beati i morti che muoiono nel Signore” (Apocalisse 14:13) I NON-CREDENTI attendono il giudizio e non potranno mai essere beati, perché sono già morti e non hanno accettato il Signore quando erano in vita… Quando si è morti, non è più possibile effettuare scelte: è troppo tardi! Gli empi, morti tali, “sono come la pula che il vento disperde. Perciò gli empi non reggeranno nel giudizio” (Salmo 1:4-5). La Bibbia li chiama “empi”, cioè ribelli e refrattari alla Parola di Dio: hanno un diverso trattamento per l’eternità: nessuna preghiera potrà mai sconvolgere questo piano e questa promessa di Dio! Per onestà di discorso si riporta l’intero passo che afferma tutto ciò: “Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? NON V’ILLUDETE; né i cinedi (prostituti maschi), né gl’idolatri, né gli adulteri, né gli omosessuali passivi (gli effeminati), né gli omosessuali attivi (i sodomiti), né i ladri, né gli avari, né gli ubriachi, né gli oltraggiatori, né i rapaci erediteranno il regno di Dio.” (1 Corinzi 6:9-10) Occorre allora al più presto, quando si è in vita, credere in Gesù Cristo e nella Sua capacità di dare la vita eterna, essendo Egli il vero Messia abilitato allo scopo! Leggi il Nuovo Testamento, chiedendo allo Spirito Santo di aiutarti e Lo troverai. Poi cerca la vera comunione fraterna con i veri credenti in Gesù Cristo. Una domanda alla quale bisogna stare attenti a come si risponde, perché ne va della nostra credibilità in Cristo: abbiamo capito e accettato il discorso del giudizio e della resurrezione dei corpi? Se l’abbiamo accettato, possiamo alterare la volontà di Dio per le pesone care che purtroppo sono passate all’altro mondo? Mai! E allora “che faranno quelli che son battezzati per i morti?” (1 Corinzi 9:29) Dimostrano di non credere nella resurrezione! Se, al contrario, non crediamo nella resurrezione, può essere utile procedere a pratiche, riti e cerimonie, sia pure significative come il battesimo a favore dei morti? Mai! Infatti, “se i morti non risuscitano affatto, perché dunque sono essi battezzati per loro?” (1 Corinzi 9:29) Cerimonie inutili e altamente dannose, perché sono la dimostrazione che non si crede né nella resurrezione, né nell’unicità del battesimo! Ciò è evidente, perché, se risuscitano, non è necessario nessun “battesimo”; se non risuscitano, peggio ancora, a che serve battezzarsi per essi? Purtroppo, quindi la Bibbia non offre nessuna speranza per quelli che hanno sprecato la loro vita dietro le loro passioni insane. Pregare per essi è una pia illusione!
LA VENERAZIONE DI SANTI MORTI E DI ANGELI fu consentita a partire dall’anno 375 La distinzione tra venerazione (rispetto) e adorazione è subdola e non corrispondente alla pratica religiosa che, nella realtà, confonde le due cose in una. La venerazione allora è l’alibi che consente di adorare, sia pure in tono minore, tutto ciò che non deve essere neppure oggetto dei nostri pensieri! Il verbo latino “vénero-véneras” significa “adorare, rispettare” ma anche “pregare, chiedere, supplicare” (Vocab. Castiglione-Mariotti, 1994); la parola latina “veneratio” (pron. “venerazio”) significa “rendere omaggio all’importanza dell’immagine” e veniva usata nei confronti dell’ “autorità” (la radice del nome ricorda la dea Venere!). Inoltre, la venerazione ha per scopo principale l’esaudimento delle preghiere e ciò contrasta categoricamente con quanto la Bibbia ci dice: “Signore, insegnaci a pregare: Padre nostro che sei nei cieli…” (Luca 11:1-2; Matteo 6:9) Il Padre Nostro è l’UNICA preghiera che Gesù ci ha insegnato… Va allora pregato, “venerato” e adorato solo il Signore: “Non avrai altri dei all’infuori di Me”, dice il primo comandamento che Dio stesso dettò a Mosè… (Esodo 34:14). “Tu non adorerai (ADORAZIONE) o non ti prostrerai (VENERAZIONE) ad altro dio, perché l’Eterno, il cui nome è Il Geloso, è un Dio Geloso ” (Esodo 34:14). Nessuno intercede e può intercedere per noi, se non Gesù Cristo: “Gesù Cristo è Colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche INTERCEDE PER NOI” (Romani 8:34; Ebrei 7:25). Quando Giovanni si prostrò davanti all’angelo per adorarlo, l’angelo rispose: “GUARDATI DAL FARLO! Io sono un tuo conservo e dei tuoi fratelli che hanno la testimonianza di Gesù. Adora Dio!”(Apocalisse 19:10). Lo Spirito Santo, mandato da Gesù Cristo (Giovanni 14:15), ci aiuta a pregare: “Allo stesso modo ancora, lo Spirito ci aiuta nella nostra debolezza, perché noi non sappiamo pregare come si conviene, ma lo Spirito Santo intercede per noi con sospiri ineffabili; e Colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché Egli INTERCEDE PER I SANTI secondo il VOLERE di Dio.” (Romani 8:26-27). Occorre evitare che la più antica e primitiva religione del mondo, l’animismo nelle sue più svariate forme e credenze, sopravviva nel cuore del cristiano.
Le religioni del passato, da quella egiziana a quella greco- romana, ecc. avevano conservato molto della tendenza umana a spiritualizzare ogni essere dotato di movimento, e a conferirgli una vita che potesse sopravvivere alla morte, a pro dei vivi o solamente per se stessa. Gli antichi Romani “veneravano”, considerandoli come “PROTETTORI”, i “sacri Penati”, cioè gli antenati “conservati” in urne cinerarie o in statuine. Ci si rivolgevano in sedute spiritiche (la cosiddetta “negromanzia”) e ricevevano risposte dai DEMONI, che si spacciavano (e si spacciano ancora) per i morti! Nella Bibbia ricordiamo Rachele, la sposa di Giacobbe, la quale lascia suo padre Labano, portandosi dietro gli antenati paterni (Genesi 31:30-34). Per questo lei fu punita, morendo nel partorire Beniamino! (Genesi 35:16-20). Perfino gli ANGELI non hanno alcun potere di mediazione, né di salvezza e tantomeno di risposta alle preghiere: “difatti, non è ad angeli che Dio ha sottoposto il mondo futuro del quale parliamo.” (Ebrei 2:5) Anzi, “… Esso (Dio) ora salva anche voi (la maggioranza dei manoscritti greci riporta “noi”), mediante la resurrezione di Gesù Cristo, che, asceso al cielo, sta alla destra di Dio dove angeli, principati e potenze Gli sono sottoposti” (1 Pietro 3:21-22). Adorare, venerare, osannare, lodare, o altro, un angelo, un santo o chicchessia, non ha senso in un culto “riservato” a Dio! Non c’è nessun plausibile motivo a distogliere l’attenzione da Colui che è il SOLO AD ESSERE MORTO IN CROCE PER NOI PER AMORE. Infatti, sta scritto: “Nessuno a suo talento vi defraudi del vostro premio per via d’umiltà e di culto degli angeli affidandosi alle proprie visioni, gonfiato di vanità dalla sua mente carnale, e non attenendosi al Capo (Gesù Cristo), dal quale tutto il corpo, ben fornito e congiunto insieme per via delle giunture e articolazioni, prende l’accrescimento che viene da Dio.” (Colossesi 2:18-19). Ci possono essere anche angeli finti! (1 Re 13:18).
Dio allora, attraverso la Sua Parola, ci avverte e non ci approva, se disubbidiamo. I MORTI invece, non hanno nessun potere di intervenire nella vita terrena, né ci guardano o ci inviano angeli: un angelo di Dio è inviato da Dio! Se viene un angelo mandato da qualcun altro, quell’angelo NON è di Dio ma… di Satana! Attenzione a provare sempre gli spiriti! La tentazione di idolatrare il ricordo dei propri cari è fortissima, specie se i legami affettivi sono stati molto significativi: ciò può spingerci a trasformare un semplice, affettuoso e doveroso ricordo in un qualcosa di morboso e di sublime che esalti gli uomini anziché Dio! Se poi il desiderio di un contatto diventa forte, possiamo anche illuderci di parlare al morto come se parlassimo a Dio, oppure cercare un canale privilegiato con l’aldilà mediante le sedute spiritiche, nelle quali “demoni beffardi”, chiamati bonariamente “spiriti burloni”, rispondono spacciandosi per i defunti evocati (negromanzia). La Bibbia su questo è severissima: “Se vi si dice: “Consultate i medium e i maghi, che sussurrano e bisbigliano”, rispondete: “Non deve un popolo consultare il suo Dio? Deve forse rivolgersi ai morti per conto dei vivi?” Se un popolo non parla in questo modo, è perché in esso non c’è luce.” (Isaia 8:19-20) Inoltre IL NUOVO TESTAMENTO prende in considerazione solo i SANTI “vivi”, non i “morti”! I morti sono presso Dio in attesa del giudizio se non credenti, oppure già in paradiso se credenti in Cristo. Il vero credente è egli stesso “santo”: “infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: Abba! Padre! Lo Spirito stesso attesta insieme col nostro spirito che siamo figliuoli di Dio; se siamo figliuoli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con Lui, per essere glorificati con Lui.” (Romani 8:14-17). Dio ci ha tutti chiamati alla salvezza per il tramite di Gesù Cristo: prendere o rifiutare! Se rifiutiamo, abbiamo rifiutato l’unica offerta di salvezza e abbiamo offeso l’Amorevole Donatore. Se accettiamo, rientriamo nel piano di salvezza predestinato da Gesù Cristo.
“Or sappiamo che TUTTE LE COSE COOPERANO AL BENE DI QUELLI CHE AMANO DIO, i quali sono chiamati secondo il Suo disegno. Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio Suo, affinché sia il primogenito fra molti fratelli; e quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati.” (Romani 8:28-30). Ognuno che rivolge atti di culto a santi, angeli, morti o altri, è fuori dalla dottrina cristiana, con grande soddisfazione di Satana, il nemico di Dio, “bugiardo” e ladro della loro salvezza! “In nessun altro è la salvezza, perché non c’è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi possiamo essere salvati” (Atti 4:12). I MORTI E GLI ANGELI sono, come tutti i credenti cristiani, i destinatari dell’Amore di Dio, ma non sono (e non lo potranno mai essere) i dispensatori di tale Amore. Inoltre, non possono essere oggetto dell’amore nostro perché essi non sono compresi nei due comandamenti di Gesù Cristo: “Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua e con tutta la forza tua. Il secondo è questo: Ama il tuo prossimo come te stesso” (Marco 12:28-34; Matteo 22:37-40; Luca 10:25) “Come il Padre mi ha amato, così anch’io ho amato voi; DIMORATE nel MIO amore! Se osservate i MIEI comandamenti, dimorerete nel MIO amore; com’io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel Suo amore. Questo vi ho detto, affinché la MIA allegrezza dimori in voi.” (Giov. 15:9-10). “Questo è il mio comandamento: Che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi” (Giov. 15:12). “Questo io comando a voi: Che vi amiate gli uni gli altri” (Giov. 15:16). I MORTI e GLI ANGELI non sono né Dio, né noi, né il nostro prossimo! Non devono dunque essere oggetto di amore, di preghiera, di devozione, di venerazione, e tanto peggio di adorazione. Il ricordo è più che sufficiente! Verso i morti o gli angeli: – l’amore è sintomo di attaccamento a ciò che non si potrà più avere e rientra fra le patologie della psiche, come rifiuto alla vita. Amare un morto, o ciò che lo rappresenta, è la prova che dentro di noi NON c’è la VITA! – la preghiera è vietata dalla Bibbia, con la conseguenza che nessuna preghiera sale a Dio; – la devozione non può andare oltre la stima ad imitare il bene che il morto ci ha lasciato, prima fra tutte le cose, la fede in Gesù Cristo, nostro “personale Salvatore”; – la venerazione è vietata dalla Bibbia, con la conseguenza di offendere Dio “al quale solo rendi omaggio”; l’ adorazione è vietata, con la conseguenza di incorrere nell’ira punitrice di un Dio “Geloso”. Se non sei convinto di tutto questo, rivolgi ad alta voce, questa preghiera a Dio: Gesù Cristo, Figlio Unigenito dell’Iddio Altissimo, mandami lo Spirito Santo a liberarmi da ogni falsa dottrina e fammi da Lui guidare, come mi hai promesso nel capitolo 16 del Vangelo di Giovanni ai versetti 13, 14 e 15. Metti dentro di me l’amore per la verità e fammi odiare la menzogna. Amen.
LA DOTTRINA DEL PURGATORIO fu istituita da Gregorio Magno verso l’anno… 593 e confermata dal Concilio di Trento del 1545. Nessun passo della Bibbia autorizza a pensare a un luogo di punizione “provvisorio”! Il premio o la punizione sono “eterni”, a consolazione eterna dei credenti, a dannazione “eterna” dei non credenti in Cristo e a gloria “eterna” di Dio. L’inferno è il luogo, preparato da Dio per Satana, gli angeli ribelli e per tutti coloro sui quali si è scatenata l’ira di Dio: si consiglia la lettura personale di Romani 1:18-32 troppo lunga da essere riportata su queste pagine. L’inferno è comunque tanto grande da poter accogliere tutti (compresi quelli che credono nel purgatorio!), senza problemi di… spazio! “Ci son tre cose che non si saziano mai, anzi quattro, che non dicono mai, “Basta!” Lo Sceol, cioè il soggiorno dei morti…” (Proverbi 30.15-16). “Perciò lo Sceol ha dilatato le sue fauci e ha aperto in modo smisurato la sua bocca e in esso scenderanno la sua gloria, LA SUA FOLLA, il suo frastuono e chi in essa festeggia.” (Isaia 5:14). Fra l’inferno del ricco della parabola e il paradiso di Lazzaro c’è la “voragine” (Luca 16:26). Il purgatorio dantesco è pura fantasia, che consola i peccatori che non si vogliono convertire a Cristo! Essi pensano erroneamente: “Dopo morti, col tempo, anche noi… entreremo in paradiso!”. Gesù Cristo avverte nell’Evangelo di Matteo al cap. 25:31-46, che il giudizio distinguerà DUE sole categorie di persone: i GIUSTI destinati alla VITA eterna (Isaia 45:17; 61:7) e gli EMPI a PUNIZIONE eterna (Daniele 12:2). A questi ultimi EGLI dirà: “Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli!” (Matteo 25:41). “E niente d’immondo e nessuno che commetta abominazione o falsità, v’entreranno; ma quelli soltanto che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello.”(Apocalisse 21:27). Dopo la prima morte terrena, lo spirito continua a vivere e “torna a Dio che l’ha dato”: come torna? Salvato dal Sangue di Gesù o Condannato per il peccato non cancellato?Tutti finiremo davanti al Giudice Divino nel Tribunale di Cristo: o avremo già la SALVEZZA per la GRAZIA di Gesù, nostro Agnello, o non la avremo. Cercarla dopo la morte è troppo tardi e questo satana lo sa! Chi verrà trovato senza “l’abito di Cristo”, costituito dalla SALVEZZA, sarà “muto”, e cacciato per l’eternità dalla presenza di Dio! Quella sarà la morte seconda.
I sadducei dell’epoca di Gesù e tutti coloro che non credono nell’aldilà, compresi i moderni Testimoni di Geova, negano che ci sia la morte seconda e che tutto finisce quando il corpo muore: errore gravissimo! L’Evangelo ci assicura che nella GEENNA, ci andranno i dannati con tutti i loro vermi! “E se l’occhio tuo ti fa intoppare, cavalo; meglio è per te entrare con un occhio solo nel regno di Dio, che aver due occhi ed esser gettato nella geenna, dove il verme loro non muore ed il fuoco non si spegne.” (Marco 9:47-48). La “sana dottrina” cattolica del Purgatorio (così fu chiamata dal Concilio Tridentino!) porta l’uomo alla… perdizione! Perché tanto accanimento cattolico nel proclamare e difendere il Purgatorio e a far addirittura pregare “per le anime sante del Purgatorio”? LO SCOPO DI LUCRO Il guadagno principale della Chiesa Cattolica sta proprio nelle “messe in suffragio” per i defunti! Sfruttando la pia illusione dei viventi, la Chiesa cattolica riesce a farsi pagare sia da vivi che da morti! Una frase che il confessore usava dire al moribondo era: “cosa lasci per la tua anima?” E con questo sistema il moribondo lasciava nel testamento alla Chiesa… case e terreni! Se poi gli eredi volevano bene al defunto, lasciava la “pia speranza” che con qualche messa “pagata”, il caro estinto poteva “accorciare il tempo” della sua permanenza in Purgatorio, nel quale la Chiesa ne assicurava l’ingresso e la permanenza… Solo il morto e… Dio avrebbero potuto smentire una tale “utile” menzogna! Il morto non l’avrebbe potuto fare di sicuro, Dio invece lo farà nel giorno della SUA IRA, quando il SUO GIUDIZIO DI CONDANNA cadrà su tutti i malvagi e i bestemmiatori! Il Signore non avrà pietà! La Chiesa Cattolica, come il biblico Diotrefe (1° Giovanni 9-10), non entra e non fa entrare in paradiso! Ma subirà la stessa sorte di satana di cui ha accettato il potere (la bestia apocalittica che siede sul dragone satanico). Non illudiamoci e non amiamo la menzogna proposta da satana: non c’è un “inferno a tempo” (purgatorio)! Chi sarà gettato fuori, “dove c’è il pianto e lo stridor dei denti”, lo sarà per l’eternità, perché Dio è eterno e anche la CONDANNA che Lui dà è eterna, ad eterna dimostrazione della sua eterna giustizia nel dare eterna SALVEZZA a chi ha creduto nel Suo Unigenito Figlio Gesù Cristo, Signore e Salvatore. Non crediamo alle menzogne di satana: Gesù è la Verità! Egli non può mentire! Satana invece è “il padre della menzogna”. A chi vogliamo credere? “Fuori i cani (gli uomini-cane), gli stregoni, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri, e chiunque ama e pratica la menzogna.” (Apocalisse 22:15).
LE PREGHIERE RIVOLTE AI SANTI ebbero origine dopo il 600. La Bibbia insegna che le preghiere devono essere rivolte a Dio e a LUI SOLTANTO. Dio nella Sua SANTA Parola, considera “santi” tutti quelli che sono “santificati” dallo Spirito Santo, perché Gli appartengono: tutto ciò che Dio tocca è santo! “Se la primizia è santa, anche la massa è santa; se la radice è santa, anche i rami sono santi.” (Romani 11:16). “Ma come Colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta” (1 Pietro 1:15). Sono allora santi: il Suo popolo santo (Deuteronomio 28:9), il luogo santo dove Lui sta (Giosuè 5:15; Atti 7:33), il santo settimo giorno (Esodo 31:14), il Suo Nome santo (Salmo 111:9), il Suo monte (Gioele 3:17), il Suo tempio (Habacuc 2:20), il tabernacolo, Luogo santo. E dietro, il Luogo santissimo (Ebrei 9:2-3), il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi (1 Corinzi 3:17; Efesini 2:19-21)i Suoi angeli (Atti 10:22), le sue sante miriadi di angeli (Giuda 14), i Suoi sacerdoti (Tito 1:8), i suoi santi profeti, che sono stati fin dal principio (Atti 3:21),la legge è santa e il comandamento è santo (Romani 7:12; 2 Pietro 2:21-22), le sante Scritture (Romani 1:2), la Sua santa città (Apocalisse 11:2), TUTTI I CREDENTI (da vivi) (1 Pietro 1:16), i santi apostoli (Efesini 3:5), la santa chiamata, fatta in Cristo Gesù avanti i secoli, (2 Timoteo 1:9), il sacro servizio del vangelo di Dio esercitato dai ministri (Romani 15:16), il santo timore di Cristo il Signore (1 Pietro 3:15) e tutto ciò che appartiene a Dio! (Salmo 34:9). In poche parole Dio rende santi: la Chiesa Cattolica invece si è “sostituita” a Dio! L’etichetta di “santo” è stata da lei attribuita a personaggi molto discutibili sotto il profilo morale e spirituale, ma “utili” alla chiesa Cattolica. La preghiera ai santi ha una nota connotazione storica, perché doveva conseguire il risultato di contrapporre i più disparati santi della Bibbia agli dei pagani greco-romani: fu così che a Diana fu contrapposta Maria, a Giove S. Pietro, a Venere S.Barbara, ad Apollo S. Paolo, ecc. Le statue degli dei furono riciclate ed aggiunte, tanto che alla fine esse risultarono di numero maggiori di quelle pagane.
Furono però riutilizzati i templi pagani per “costruirci sopra” le chiese “cattoliche”! Il proporre una preghiera ai santi costituisce la più grave offesa ad un Dio che non vuole mediatori di sorta, ma che, per il tramite di Suo Figlio Gesù Cristo, ovvero, Lui stesso, si fa chiamare familiarmente “Padre nostro”! Il pregare i santi allora è una bestemmia e un’idolatria agli occhi di Dio. “Allora Gesù gli disse: Vattene Satana, poiché sta scritto “Adora il Signore Iddio tuo e a Lui solo rendi il culto!” (Matteo 4:10; Deut. 6:13) I “santi” apostoli rifiutarono categoricamente di essere riveriti, venerati o pregati: “Mentre Pietro entrava, Cornelio, andandogli incontro, si inginocchiò davanti a lui. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: ” àlzati, anch’io sono uomo!” (Atti 10: 25-26). Paolo e Barnaba, non solo rifiutarono, ma addirittura si strapparono i vestiti di dosso per cercare di convincere la gente a non adorarli: “e con queste parole riuscirono a stento ad impedire che la folla offrisse loro un sacrificio.” (Atti 14:18). Un concetto sia ben chiaro: i MORTI non possono diventare santi, ma, o lo erano in vita o non lo potranno più essere dopo la vita terrena. LA BIBBIA, infatti, parla di “santi-vivi”, non trattando l’argomento dei “santi-morti”. Quando il credente è vivente, non deve aspettare 50 anni per essere riconosciuto tale: egli è subito santo, quando nasce di nuovo, santificato dal Sangue di Gesù Cristo! Ciò è dimostrato da tantissimi passi della Bibbia.
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