La mia famiglia si è trasferita in un paesino della California quando ero ragazza. Ho avuto a che fare con tanto rigetto per a diverse ragioni. Una di queste è che ero sovrappeso, l’altra che ero cristiana. Provavo ad integrarmi, correndo dietro alle relazioni romantiche, fumando erba e abusando dell’alcol. Con una autostima sotto i piedi, ho cominciato a concedermi a qualunque ragazzo disposto a darmi attenzione.
Al liceo ho trovato le relazioni con gli uomini essere superficiali e sono diventata insensibile nei loro confronti. Ho trovato che le relazioni con le donne erano molto più profonde ed appaganti. Ho provato l’attrazione per lo stesso sesso in giovane età e non ne ho parlato a nessuno.
Una sera ero con i miei amici e ho avuto come un’illuminazione sul fatto che ero lesbica. Ho avuto la sensazione che i pezzi del puzzle si stessero incastrando l’uno con l’altro.
All’università, ho frequentato un gruppo LGBTQ e ho preso completamente le distanze da ogni educazione religiosa. Credevo di emanciparmi e poter inseguire quella che pensavo essere la cosa migliore per me. Ma anche con questa nuova “liberazione”, continuavo a sentire una grandissimo tormento e depressione, che mi hanno portato a prendere farmaci.
Un pomeriggio ero fatta e ho cominciato a rendermi veramente conto della gravità della mia depressione e del sentimento di disconnessione da Dio. Ho iniziato a pregare: “Non sono sicura se è buono parlare con te mentre sono fatta, ma non ce la faccio a uscirmene da sola”. Improvvisamente, sono stata sommersa dal sentimento che Dio mi amava davvero. I giorni successivi, ho provato a riprendere la regolare routine; tuttavia, quando sono ritornata a fumare, mi sono sentita morire. Non volevo andarmene. Alla fine ho capito chiaramente che d’ora in avanti avrei seguito un cammino diverso.
Dopo questa esperienza, ho rimesso a fuoco la mia fede in Dio, incluso tutto ciò che era collegato alla mia sessualità. E, nonostante tutto questo, continuavo a provare attrazione per lo stesso sesso.
Dopo aver cercato di capire la mia attrazione per lo stesso sesso, mi hanno portato ad un programma di “integrità sessuale” che metteva l’accento sul ritrovare la propria vera identità. Era condotto da una coppia sposata che era passata per lotte simili. Il gruppo si riuniva una volta a settimana e si era creato un ambiente affettuoso in cui potevamo aprirci, essere incoraggiati e cercare guarigione. I leader lasciavano stare i nostri disordinati Io e nel contempo ci aiutavano a crescere. Non c’era nessuna manipolazione o vergogna, soltanto amore incondizionato. In quella stagione della mia vita, ho imparato a comprendere da dove provenivano i miei desideri e le mie attrazioni e come andare in profondità dei bisogni emotivi e come affrontarli in modo appropriato ed efficace.
Oggi l’attrazione per lo stesso sesso non mi guida più. So chi sono e ho tantissima pace e gioia. Mi sono sposata con un uomo meraviglioso da 13 anni ormai. Non mi trovo più nel doloroso ciclo di quella che provava a soddisfare i proprio bisogni emotivi attraverso le relazioni con lo stesso sesso.
Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il suo grande amore con il quale ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (voi siete salvati per grazia)…
(Lettera agli Efesini 2:4-5)
Fonte: #Changed. Once Gay Stories
Il blog di Liz