Janet Boynes fa notare come molti cristiani si sentano intimoriti dal prendere una posizione di fronte alla promozione dell’agenda LGBT.
Molti pastori si sentono impacciati nell’affrontare temi come l’omosessualità dai pulpiti, in accordo con un sondaggio pubblicato a gennaio dal Gruppo Barna. Tuttavia, questa attitudine che riguarda tanto i leader religiosi quanto i cristiani in generale, è stata oggetto di discussione per l’autrice Janet Boynes, che in passato è stata lesbica.
Davanti ai giornali che riportavano la notizia di drag queen che insegnavano agli alunni nelle scuole, di bambini sottoposti alla chirurgia di cambio di sesso e della promozione dell’ideologia del genere nella società, Boynes polemizza: “Perché la chiesa è così silenziosa?“
“Gesù non si è vergognato di dire la verità. È entrato nella sinagoga senza alcuna esitazione e ha ribaltato i tavoli dei cambiavalute dal momento che si trovavano nell’errore (Marco 11:15). Giovanni Battista ha parlato contro l’adulterio di Erode (Matteo 14:3-4). Tuttavia, nonostante la crisi di identità di genere cresca e diventi un’epidemia, la chiesa continua, come sempre, ad essere indifferente”, ha dichiarato in un articolo nel sito Charisma News.
Boynes crede che anche il silenzio sia portatore di un messaggio: “Quando non diciamo niente, in verità stiamo dicendo molto. Le chiese stanno facendo conferenze, grandi eventi e culti, senza nessuna rimostranza al governo o nel sistema educativo. I membri della chiesa rimangono disinformati o apatici davanti alle disposizioni messe in atto intorno a loro. Sembra normale vedere che gli stati vogliano aggiungere il genere “X” ai documenti legali”, ha osservato.
L’autrice afferma che è necessario farsi portatori di un messaggio di redenzione al mondo. “Quando non diciamo niente, veicoliamo un chiaro messaggio che non crediamo che Dio possa amarli e trasformarli del tutto. È come se Gesù non ci avesse mai chiamato ad andare verso il mondo a predicare il Vangelo ai perduti. Se restiamo seduti senza dire una parola mentre il mondo alza il volume, stiamo dicendo che il nostro Dio non ha il potere di cambiare la vita delle persone”, ritiene.
Janet Boynes incoraggia coloro che credono nel potere trasformatore di Dio ad impegnarsi nelle sfere pubbliche della società. “Proteggi l’innocenza dei suoi figli impegnandoti con le organizzazioni che prendono decisioni sui programmi scolastici e il sistema educativo. La nostra voce sarà sentita. La vera Parola di Dio è potente e in grado di rimanere stabile. Abbiamo bisgono di uscire dalla nostra zona di conforto e reclamare giustizia. Il parametro è ancora la santità e non dobbiamo mai stancarci di esprimerla. Se non diciamo niente contro questo male, chi lo farà?
Fonte: Guiame.com.br | La testimonianza di Janet Boynes
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