EX GAY: DAL TRAVESTITISMO ALL’AMORE DI DIO

Nairo prima e dopo aver ricevuto Gesù Cristo nel suo cuore

Mi chiamo Nairo Avila, sono cittadino venezuelano ma attualmente vivo come emigrato in Colombia. Ho 24 anni e questa è la mia storia.

Sono nato in una famiglia molto disfunzionale, non ero presente nei piani dei miei genitori. La mia infanzia è stata piena di carenze in molte aree; mio padre non era presente e mia madre mi ha cresciuto insieme a mia nonna. Ho un fratello maggiore che è sempre stato totalmente diverso da me, anche se siamo entrambi figli degli stessi genitori. Nella mia infanzia mi sono sempre visto molto diverso da lui, in quanto si esibiva sempre nei giochi maschili, ma io mi interessavo in altre cose dove non si richiedeva sforzo fisico. Mi piaceva molto ballare e recitare, non avevo il minimo interesse per lo sport. Mia madre si incaricò di proteggermi e riempirmi di amore per cercare di compensare l’assenza di mio padre. Però sappiamo che questo vuoto soltanto Dio lo può colmare.

Ho alcuni ricordi di certi approcci sessuali (come lo sfregamento) che non avrebbero mai dovuto esserci, ma che mi avevano cambiato. Sono cresciuto vedendo mia madre come un modello da seguire, così ho cominciato ad imitarla in ogni cosa: nel suo modo di parlare, cantare, camminare e agire, fino al punto che quando mi scattava una foto, lo facevo come lei. La mia voce era veramente fine ed effeminata, e io la vedevo come una cosa normale in quel periodo. In molte occasioni al telefono mi confondevano per una donna. Giocavo con le mie cugine ed era molto difficile relazionarmi con i maschi. Anche nella mia scuola non mi relazionavo tanto con i miei compagni perché avevo dei comportamenti effeminati e venivo rifiutato. In quel tempo ho avuto delle amiche e a loro non importava nulla del mio comportamento.

Nella mia infanzia c’è stato un evento che ha segnato il confine tra un prima e un dopo. Pensavo fosse normale strusciarsi e una volta siamo stati beccati da una persona. Quest’evento ha causato uno scandalo familiare di cui molte persone vennero a conoscenza. Mia madre, mia nonna e mio fratello cercarono di proteggermi ancora di più. Non potevo più giocare con i ragazzi, né uscire, né potevo stare da solo. Il livello di protezione si accentuò maggiormente, e fu molto difficile da affrontare. Grazie a Dio mia madre non mi ha mai incolpato né umiliato. Questo tempo passò senza che ne facessi mai parola, per quanto ne ero imbarazzato.

Iniziai la mia adolescenza pieno di domande. Mi piaceva sempre giocare con le mie cugine e mi sono sempre sentito a mio agio con loro, però non ho mai voluto essere una ragazza come loro. Mi sono iscritto a un corso di ballo e ho iniziato a conoscere molte persone. È stato lì che ho cominciato
a travestirmi. Quando avevo 17 anni mi hanno invitato a partecipare ad un concorso di bellezza, e questo era sempre stato un sogno che volevo si realizzasse. Il mio corpo cominciò a cambiare. Mi sono iscritto in quel concorso e in quel momento tutta la mia famiglia è venuta a conoscenza che ero omosessuale. Mio padre mi appoggiava, anche se a mia madre inizialmente le costò molto. Mio padre mi appoggiava però sentivo che questo appoggio era per i sensi di colpa che aveva per non avermi dato attenzioni quando ero un bambino. Mio fratello maggiore era mio complice. Quindi mi sono iscritto a questo concorso con tutto il loro l’appoggio. Allora, ho iniziato la mia vita in quel mondo e desideravo immergermi sempre di più. Cominciò la fama passeggera nella mia vita e le persone cominciarono a conoscermi. Per paura cambiai il mio nome, per non far sapere nulla a mia madre, anche se poi sono stato io stesso a raccontarle tutto. Del concorso successivo lei ne era già a conoscenza.

Ho partecipato a vari concorsi e quando li ho vinti la mia fama è aumentata, però durante uno di questi mi è successo qualcosa di insolito. Prima di uscire stavo a un lato del palco, avevo paura e ho parlato a Dio. «Se mi hai permesso di arrivare qui, lasciami tornare a casa.» Più tardi, quando è terminato il concorso e e ho vinto, sono tornato indietro e tutto ha avuto inizio. Mia madre ha cominciato a sentire un forte dolore e abbiamo scoperto che aveva bisogno di essere operata, ma non avevamo le risorse per farlo.

In questo tempo Dio mi ha mostrato, attraverso la vita di un ragazzo, quale sarebbe stata la mia fine se non uscivo da quella vita. Il giovane aveva contratto l’Aids e grazie a Dio io non sono stato contagiato. Quando lo abbiamo scoperto i miei occhi sono stati aperti e ho cominciato ad avere un maggiore timore di Dio. Era quasi impossibile lasciare questo mondo per la fama che avevo acquistato. È arrivato il giorno in cui mia madre ha avuto altri dolori e doveva operarsi di urgenza. Dio aprì le porte, e io sapevo che era una operazione rischiosa come tutte. Ho fatto un patto con Dio: se le avesse dato un’altra opportunità di vivere, Lo avrei servito. E fu così che Dio fece il suo miracolo e tutto andò per il meglio. Aveva un organo infetto, ma Dio ha fatto la sua opera. Dopo di questo mi sono allontanato da tutti. In quel momento c’era solo la famiglia, non c’erano più gli amici, e neanche quelle persone che frequentavo ai concorsi. Caddi nuovamente nell’omosessualità, però stavolta fu una lotta difficile, e anche se cercai di scappare e nascondermi, Dio usò una persona per ricordarmi del Suo amore. Mi venne data l’opportunità di viaggiare in questo paese, e da quel momento iniziò la mia vita con Gesù. Ho lasciato il mio paese con mio padre e durante il viaggio ha iniziato a parlare con me e ricordo che mi disse: «Figlio mio, qui devi pensare a formare una nuova famiglia, è il tempo giusto. Qui comincia una nuova vita.» Dopo questa conversazione pensai molto che era giunto il tempo di trovare questo buon Dio che ci ama ben aldilà dei nostri errori. Arrivai in una congregazione dove ho sperimentato l’amore inesauribile di Dio. Mi hanno appoggiato, aiutato, discepolato e mi sono battezzato.

Oggi è il giorno della Sua misericordia. Lo servo in un meraviglioso ministero internazionale chiamato “Trasformati da Gesù Cristo” nel quale sono responsabile dei giovani e in cui aiutiamo le persone che anche loro vogliono uscire da questo terribile mondo e cominciare ad avere un rapporto personale col proprio Creatore. Ho dato anche la mia testimonianza in vari paesi. Il rapporto con la mia famiglia è stato restaurato; adesso ho una meravigliosa relazione con loro, e oltre ad essere la mia famiglia sono miei amici che mi ascoltano e mi appoggiano in tutto.

E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo,
ti celebreremo in eterno,
proclameremo la tua lode per ogni età.
– Salmo 79:13 –

http://amorepurogesu.com/


Sostieni la redazione di Notizie Cristiane con una donazione, clicca qui