Evangelici Pentecostali, nel 2025 arriveranno a 800 mln

1d2008602662a0375d3b6dad13091eedLa crescita dei nuovi movimenti rappresenta un fenomeno diffuso in tutto il mondo, anche se l’Europa è ancora poco influenzata, la Chiesa Cattolica soffre per la fioritura delle comunità pentecostali e evangeliche – 16 Maggio 2013 – La Chiesa Cattolica è molto preoccupata perchè continua a perdere molti fedeli in America Latina a causa dell’impatto che stanno avendo le chiese evangeliche.Per il cardinale Kurt Koch, presidente del Consiglio Pontificio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, nel sud del mondo, il “problema primario”di oggi della della Chiesa Cattolica non è tanto il dialogo con le chiese cristiane storiche, bensì la relazione con la galassia del movimento evangelico, pentecostale e carismatico.

Recentemente la Chiesa Cattolica ha realizzato un congresso a Roma dal 9 all’11 Aprile per i vescovi tedeschi per fronteggiare questo fenomeno che “deve essere preso seriamente in considerazione” , secondo i vescovi cattolici.

La crescita dei nuovi movimenti rappresenta un fenomeno diffuso in tutto il mondo, anche se l’Europa è ancora poco influenzata, la Chiesa Cattolica soffre per la fioritura delle comunità pentecostali e evangeliche  soprattutto in America Latina e nell’Africa Occidentale, dove c’è mancanza di sacerdoti e religiosi. (Explizit, 11 Aprile).

Si calcola che i membri delle chiese pentecostali nel mondo sono più di 400 milioni. Dal 2000, come spiega uno dei maggiori esperti, il professore Philip Jenkins, carismatici e pentecostali stanno aumentando in tutto il mondo al ritmo di quasi 19 milioni ogni anno.

Il centro di ricerca “per lo Studio del Cristianesimo Globale” dell’ EE.UU. afferma che nel 2000 i credenti carismatici/pentecostali erano già quasi 582 milioni, per il 2025 si prevede che raggiungeranno gli 800 milioni. (Vatican Insider, 11 Aprile).

Il punto di partenza dello studio del  fenomeno ha fatto considerare che la globalizzazione e la secolarizzazione non hanno portato, come si prevedeva negli anni ’60 e ’70, alla fine della fede.

Il professore tedesco Karl Gabriel che parlava giustamente di “un vero e autentico boom della religione”, ha presentato una ricerca realizzata prendendo in esame quattro paesi – Costa Rica, Filippine, Ungheria e Sudafrica – spiegando che le forme carismatiche del cristianesimo stanno crescendo per vari motivi, come per esempio la “disuguaglianza sociale ed economica del Sud del mondo” difronte alla quale i nuovi movimenti offrono ai propri seguaci “identità e significato”, “rafforzano l’autostima ” permettendo di “sentirsi a casa”.

Molto forte è anche il fattore “miracolo” e “cura” soprattutto in contesti dove prevale la povertà.

La Chiesa cattolica ha messo in moto nel 1972 il dialogo internazionale cattolico-pentecostale che per Monsignor Juan Usma Gomez, esperto del movimento pentecostale del consiglio vaticano, ha permesso di “superare  pregiudizi e credenze errate” ma anche “affrontare temi difficili come il proselitismo e la conversione”. La “demonizzazione” del fenomeno, ha constatato, ha impedito ai cattolici di comprendere la forza di queste realtà e ha fatto sottostimare il suo potere nel raggiungere i fedeli.

In particolare al congresso di Roma, dove hanno partecipato cardinali, vescovi ed esperti provenienti dai quattro continenti e venti paesi, è stato inaugurato dall’arcivescovo di Bamberg (Germania) Ludwig Schick, presidente della Commissione della Chiesa  Universale della Conferenza Episcopale tedesca, che concluse affermando che non si può fermare la crescita dei pentecostali però si può “creare un dialogo ecumenico con questi movimenti”, dialogo ” possibile solo se si conoscono veramente” (Dom Radio, 11 Aprile)

Fonte: Noticia Cristiana


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