I Protestanti – Il Protestantesimo è una branca del cristianesimo sorta nel XVI secolo per riformare la Chiesa cattolica. E’ considerata nella dottrina e nella prassi non più conforme alla parola di Dio, a seguito del movimento politico e religioso noto come riforma protestante, derivato dalla predicazione dei riformatori, fra i quali i più importanti sono Martin Lutero, Huldrych Zwingli, Giovanni Calvino e John Knox.
Il protestantesimo trae le sue origini in Germania e si pensa sia iniziato nel 1517, quando Lutero pubblicò le sue 95 tesi, una breve critica contro le dottrine, le pratiche e gli abusi medievali della Chiesa cattolica, soprattutto per quanto riguarda l’ecclesiologia, la simonia, il culto dei santi, l’intercessione presso i santi defunti, l’invenzione del purgatorio e la teoria delle indulgenze (queste ultime due teorie sono state riprese nella Divina Commedia di Dante). Le varie denominazioni protestanti condividono un rifiuto dell’autorità papale (percepito come una sorta di anticristo) e negano la dottrina cattolica della transustanziazione (l’ostia). I cristiani protestanti enfatizzano il sacerdozio di tutti i credenti, la salvezza eterna ottenuta per fede in Gesù Cristo e non tramite le opere umane e l’importanza della Bibbia, invece che della tradizione cattolica, in quanto autorità suprema in materia di fede.
Il termine protestante è nato in seguito alla lettera di protesta dei principi luterani contro la proclamazione della dieta di Spira nel 1529, in cui la Chiesa cattolica ribadì l’editto della dieta di Worms, condannando gli insegnamenti di Martin Lutero come eresia. Tuttavia, il termine è stato usato in molti sensi differenti, spesso come un termine generale per riferirsi al cristianesimo occidentale che non è soggetto della autorità papale, comprese alcune chiese che non fanno parte del movimento protestante originale.
A partire dal XVI secolo i cristiani luterani fondarono chiese luterane in Germania e nella Scandinavia, mentre le chiese riformate di Ungheria, Scozia, Svizzera e Francia furono stabilite principalmente da Calvino, Zwingli e Knox. La Chiesa d’Inghilterra dichiarò l’indipendenza dall’autorità papale nel 1534, dando vita all’anglicanesimo, e fu influenzata da alcuni valori della Riforma protestante, in particolare durante il regno di Edoardo VI. Esistevano comunque movimenti di riforma differenti nell’Europa orientale, conosciuti come “Riforma radicale”, i quali diedero vita all’anabattismo, al moravianesimo e al pietismo.
Gli Evangelici
Il termine “evangelici” non è stata una scelta voluta, esso ci è stato affibbiato da altri. Purtuttavia ci sta bene se si vuole mantenere la radice del suo significato. Evangelico proviene dal termine Evangelo (o Vangelo) che significa “buona notizia”, la buona notizia di Gesù Cristo. In effetti noi crediamo di doverci riferire al Vangelo ed alla Bibbia come alla somma autorità per la nostra fede e condotta. Essa è assolutamente centrale. L’uomo saprebbe molto poco su Dio e su se stesso se Dio non avesse parlato e non si fosse rivelato nella Sua Parola. Il Dio che emerge dalle pagine della Bibbia non è un Dio indifferente, immobile e muto, ma il Dio che parla.
Per questo la Bibbia è importante, anzi, essenziale per la vita di chiunque. La sua centralità significa prima di tutto che la Bibbia è il mezzo particolare attraverso il quale Dio comunica la sua verità all’uomo. Senza di essa ci sarebbe molta incertezza, ma per mezzo suo vi può essere la luce e la certezza. Poiché Dio ha rivolto all’uomo il suo messaggio, quest’ultimo può sperare, essere liberato e salvato.
In questo senso essere evangelici significa essere coerenti con l’affermazione di Dio come Signore, come Colui che ha parlato nella sua Parola e che attraverso di essa può liberare l’uomo da tutte le sue illusioni rivolgendogli una parola certa per la sua salvezza. Se la Bibbia è il mezzo attraverso il quale Dio comunica la sua verità all’uomo, allora ogni uomo ha la libertà d’accostarsi ad essa. Il potere e la chiarezza della Parola di Dio è tale da non aver bisogno d’altro sostegno che la sua stessa forza. Lo Spirito Santo è capace di rendere efficace la Scrittura nel cuore delle persone.
Per questo si parla anche di “sacerdozio universale” dei credenti. Nel senso che ciascun uomo, il più potente come il più umile, il più ricco come il più povero sono posti, nel loro rapporto con Dio, su di uno stesso piano. E se tutti sono liberi d’accostarsi alla Parola di Dio, tutti sono “sacerdoti”. Non c’è bisogno di mediatori umani tra Dio e gli uomini, ma tutti sono fratelli. Le chiese evangeliche non si riuniscono attorno a degli uomini che pure possono avere dei doni particolari da Dio, ma sono riunite da e attorno alla Parola di Dio.
Alla fine per rispondere alla domanda: I Protestanti e gli Evangelici sono la stessa cosa? In un certo senso si. Ma è più giusto che il Cristiano si identifica con il nome di “Cristiano Evangelico”, soprattutto chi non dubita mai della Parola di Dio, anche quando la stessa Parola nasconde ancora dei Misteri per il momento non tutti rivelati al genere umano. Inoltre, prima della Riforma Protestante, il Signore ha sempre avuto nel mondo la Sua Chiesa come messaggera della Buona Notizia, dal giorno degli Atti degli Apostoli a oggi.
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di Francesco La Manna | notiziecristiane.com
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