Essere Imitatori dei grandi

I bambini imparano come comportarsi nella vita reale imitando le persone che sono intorno a loro. Imparano a parlare ascoltando i discorsi della loro famiglia, e copiando quello che ascoltano.

Imparano a interagire con gli altri, osservando come i loro cari interagiscono tra di loro. Capiscono cosa è culturalmente e socialmente appropriato, osservando e imitando. Imparano a mangiare, giocare, leggere, pregare, cucinare, andare a pesca, fare a maglia, curare il giardino, costruire, adorare, gestire i soldi e affrontare le relazioni, attraverso l’osservazione e l’imitazione di coloro che li circondano. E il processo non si ferma ai bambini.

Le persone rifletteranno spesso coloro che sono più vicini, così come il loro ambiente. Forse è per questo che, scrivendo da confinato in una prigione Romana, l’apostolo Paolo fece ai credenti di Efeso un’esortazione accorata: “Siate dunque imitatori di Dio, come figli amati”. ‭‭Efesini ‭5:1 Paolo sapeva che amare e riflettere Dio era fondamentale.

Quello che osserviamo sarà ripetuto e, alla fine, tramandato. Possiamo definire questo concetto con la parola discepolato: impariamo da coloro in cui crediamo e insegniamo ad altri quello che abbiamo imparato.

A prescindere dalle stagioni della vita, siamo sempre discepoli di qualcosa o qualcuno. Ecco perché dovremmo valutare attentamente chi stiamo ascoltando e seguendo. È vitale edificare la nostra vita sulla Verità. Riflettere Dio è una predisposizione che Egli stesso ci ha donato.

Ma, come esseri umani, dobbiamo ancora ricordare di proposito chi siamo e di chi siamo, che è il primo passo per diventare più simili a Cristo.

 


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